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C’è stata la presentazione con tanto di parata di politici (Antonio Bassolino, Carmine Nardone e Clemente Mastella in testa); c’è stata la prima apertura del nuovo centro d’arte contemporanea con soddisfacenti soluzioni architettoniche a dispetto dello spazio non facile; c’è stata l’inaugurazione della mostra di debutto che è risultata ben congegnata, a tratti fresca e divertente (presto la recensione su questi schermi).
C’è stata, naturalmente, la cena d’ordinanza con critici, galleristi, notabili locali e collezionisti; tutti ben composti nei giardini della Rocca dei Priori. Ma ad una cert’ora… Ad una cert’ora l’allegra compagnia che si era data appuntamento a Benevento per l’opening di Arcos (Centro d’arte contemporanea del Sannio) ha rotto le righe ed è partita per la tangente. Nel suggestivo scenario di Piazza Arechi II, al cospetto dei veraci cittadini sannitici, si poteva scorgere un Danilo Eccher (proprio lui, il curatore della mostra ed il direttore di Arcos) letteralmente tarantolato, un Lorand Hegyi in tenuta da Tony Manero, i “pesi piuma” Alfonso Artiaco e Pedro Cabrita Reis a danzare sui tavoli, i rigorosissimi Gianni Dessì e Remo Salvadori in un bagno di sudore post-dance… Lo sappiamo, volete le foto. Ma per quelle occorre aspettare metà luglio, saranno nel fotofinish del prossimo Exibart.onpaper!
[exibart]
Quando il gatto non c’è i topi ballano…