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I Bohemians si sono beccati la tbc. I New Bohemians si sono fatti troppa mescalina. Questi Bohemians nuovi di zecca sono solo dei poseurs, meno male.
Il video degli Zapruder, Spring Roll, ipotizza un suicidio esageratamente drama-queen, infarcito con una buona dose di autocompiacimento melò. Un’arrampicata verso la finestra, salendo i cassetti come i gradini di un patibolo, canticchiando una canzone d’amore tradito di Madonna prima maniera. L’effetto dell’apatia di un pomeriggio suburbano, la persistenza di oggetti stregati, un silenzio che si potrebbe frantumare creando spigoli ancora più taglienti, uno stato sognante, madido e malato. In un pomeriggio così surreale, il rilievo di ogni gesto è assicurato solo dalla fluidità dell’istinto: scrivere messaggi d’amore con la stessa determinazione con cui due Colt scivolerebbero dai fianchi alle mani in un mezzogiorno di fuoco.
I giovani giapponesi nelle foto di Michi Suzuki abitano spazi minuscoli, stipati di oggetti che ne alterano i confini altrimenti mostruosamente angusti. Gli oggetti hanno il compito di rendere tollerabile la nostra permanenza in un luogo, ma si possono ritorcere trascinandoci nel panico, si può essere inghiottiti da tanta abbondanza imbizzarrita e sputati fuori nudi. Universi privati, studiati per essere anche pubblici, l’anima distribuita meticolosamente sugli scaffali in una sorta di horror vacui esibizionista. Queste stanze sono micro-machines perfettamente funzionali, perfezionate indefessamente, gabbie dagli angoli stondati dove si consumano la vita, olive dai noccioli pulsanti.
Lo champagne è finito, sarà l’ora di una birra? I tre rasta-chic di Nicola Carignani sembrano i modelli di uno spot di qualche profumo dove tutto deve essere tremendamente bianco. Sembra che abbiano retto la parte per il tempo delle riprese, ma ora lo sguardo stampato, incrollabilmente edonista, s’incrina verso un sorriso felino, e il bohemian riprende il suo terreno. Evitando abilmente l’artificioso psicologismo nordico, e i maledettismi lirici o estetizzanti americani, i soggetti fotografati da Carignani ricusano la freddezza, conservando una tensione minima, affilata e dignitosa, la certezza che qualcosa si sta preparando.
Un universo parcellizzato costruisce i puzzle fotografici di Cristina Zamagni, ma gli indizi sono sinottici al parossismo. Il delitto compiuto è quello di una trama. Come con i pezzi di un domino, possiamo procedere variamente ma, alla fine, il dettaglio ci paralizza nella sua luminosa banalità. La realtà è impraticabile, occorre smontare, sfocare, oppure portare in primo piano, l’importante è non darle e non darsi tregua. Un camerino viene squadernato, come a scoprire il fragile meccanismo di un biglietto pop-up, spingendo il suo ospite verso una radiosa marginalità, dopo che l’occhio lo ha finalmente raggiunto scavalcando il concatenarsi di angoli esageratamente ottusi.
Osvaldo Sanviti estrae incubi e sogni dalle sue derive notturne. La bellezza incantata delle sue riletture fotografiche trasforma il kitsch degli interni di locali notturni in set di un estetismo sontuoso, ma l’idolatria decadente è scongiurata da una moderna lucidità che decide freddamente a cosa abbandonarsi, che cosa modellare, da cosa farsi irretire, instancabilmente, fin dentro la notte più profonda che si perde ai bordi estremi della periferia, di fronte all’ultimo gracile e fiero baluardo della festa, la girandola solitaria di un luna-park lontanissimo, sull’orizzonte prosaico di un campo, con il giorno alle porte.
NICOLA CARIGNANI è nato a Pietrasanta nel 1978. Vive e lavora a Milano.
MOSTRE PRINCIPALI – 1998: “Feedback”, Staproject Gallery, Florence, a cura di Matteo Chini; 1999: “Entropia”, Galleria Spaziotempo, Firenze, a cura di Matteo Chini; “Riparte 1999”, Cavalieri Hilton Hotel, Roma; “Multiple Vision”, Taranto Gallery, New York in occasione di “Focus on Italy: First Biennal Festival of Italian Photography, New York, a cura di Nicoletta Leonardi; “Shift”, Studio Ercolani, Bologna, a cura di Chiara Leoni; “Multiple vision”, Clone Media Gallery, Londra, a cura di Nicoletta Leonardi; 2000: “Archivi, Memorie ed Accumulazioni”, Centre Culturel Francais,Torino, a cura di a.titolo; “Les trahisons du modèle”, Chapelle du Rham, Luxembourg, a cura di Paul di Felice; “Miart”, Milano, Spaziotempo Gallery stand; “Une image pour le futur”, Théatre de l’Agora, Evry (FR); “Elective Affinities”, Associazione Culturale Amantes, Torino, a cura di Nicoletta Leonardi.
OSVALDO SANVITI è nato a Pistoia. Vive e lavora fra Pistoia e Milano.
MOSTRE PERSONALI – 2001: Archivio Fotografico Toscano, Prato.
MOSTRE COLLETTIVE – 1997: “Photographie Italienne Contemporaine”, Galerie Municipale du Chateau d’Eau, Tolosa, Francia; 1998: Fondazione Studio Marangoni, Firenze; 2000: GCM Raccolta della Fotografia Contemporanea Acquisizioni di giovane fotografia italiana 1997/2000, Modena; 2001: „Tempi in scena”, Galerie Nei Liicht Lussemburgo.
MICHI SUZUKI è nata a Tokyo nel 1971. Vive e lavora fra l’Italia e il Giappone.
MOSTRE PERSONALI – 1998: “MeF”, Spazio Bardi, Firenze; 1999: “MeF”, Saci Gallery, Firenze; “Another Family” Triennale Internazionale della Fotografia, Torino; “Backlight”, Valokuvakeskus Nykyaika, Tampere, Finlandia; 2000: “Another Family” Peri Gallery, Turku, Finlandia; “Nosotras”, Meeting Interetnico, Villamaina (AV); “Another Family”, Intra Moenia, Napoli/ Fuji Photo Salon, Tokyo; “Another Family/Nosotras” a cura di Nicoletta Leonardi, Archivio Fotografico Toscano, Prato.
MOSTRE COLLETTIVE – 1996: Hunter College, New York; “Rivedute Fiorentine” a cura di Moreno Gentili, Libreria Feltrinelli, Firenze; “Immagini in Colonna” Comune di Modena, Modena; Studio Marangoni, Firenze; 1997: Studio Marangoni, Firenze; 1998: “Anteprima Biennale”, La Corte Arte Contemporanea, Firenze; 1999: “Sloth Machine” a cura di Chiara Leoni, Galleria La Corte, Firenze; Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Roma; Galerie Voices Off, Arles, Francia; 2001 “Tempi in Scena” a cura di Alessandra Capodaqua e Paul Di Felice, Galerie Nei Liicht, Dudelange, Lussemburgo.
CRISTINA ZAMAGNI è nata a Rimini nel 1966. Vive e lavora a Firenze.
MOSTRE PERSONALI – 1996: “Il volto”, Fondazione Marangoni, Firenze; 1997: “Autostrade spinali”, Istituto Italiano di Cultura, Berlino; 1998: “Soft City”, Agorà, Torino; 1999: “Bad Angel – 24 hours”, Link Project, Bologna; 2000: “Cool Nature”, Big Off 2000, Torino; “C.N and Ice”, Palazzo Medici Riccardi, Firenze.
MOSTRE COLLETTIVE – 1994: “Senza protezione”, Museo d’Arte Contemporanea, Rimini; “LADA Internetional” a cura di R. Paci Dalò, Museo d’Arte Contemporanea, Rimini; 1995: “Frammenti visivi”, Fondazione Marangoni, Firenze; 1996: “Rotte metropolitane” a cura di C. Marra, Villa Arrivabene, Firenze; “I luoghi della vita” a cura di V.Ciolini, Museo Pecci, Prato; 1997: “Humana” a cura di M.Gentili, Open Space, Palazzo Arengario, Milano, “Dintorni dello sguardo, Napoli-Fotocittà” a cura di F.Jodice, Istituto Benincasa, Napoli, “Ad occhi aperti” a cura di A. Serafini, Museo dei Bozzetti, Pietrasanta (LU) 1998: “Places of life” a cura di V.Ciolini e M.Verdi, Villa le Farnete Lugano/ Galleria Gottardo, Carmignano (Po); “Pagine di fotografia Italiana 1900-1998” a cura di R.Valtorta, Palazzo della Triennale, Milano; “La felicita”, Villa Torlonia, Savignano (Fo); 1999: “Multiplevision” a cura di N. Leonardi, Clone Media Gallery, Londra / Galleria Paraggi, Treviso; “Shift” a cura di C.Leoni, Studio Ercolani, Bologna; “Multiplevision”, Galleria La Corte, Firenze / Fringe Festival, Firenze / Rencontre International de la Photographie, Arles (FR) / Taranto Gallery, New York (USA); 2001: “Tempi in Scena” a cura di A.Capodacqua P.DiFelice, P.Stiwer, Galerie NeiLiicht, Dudelange-Luxembourg; Centre Mediterranee de l’Image, Malves en Minervois (FR).
ZAPRUDERFILMMAKERSGROUP è il nome in codice di tre cineasti: David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti. Le opere sono completamente curate dal gruppo (sceneggiatura, regia, scenografia, musiche, sonorizzazioni, fotografia, montaggio, riprese, distribuzione e produzione). L’opera Spring Roll è stata presentata in vari festival italiani (Bellaria, Unimovie-Pescara, Imola, Circuito Off-Venezia e Fano) ed è stata in programma alla “9e Biennale de l’Image en Mouvement” del 2001, presso il Centre pour l’Image Contemporaine Saint-Gervais di Ginevra. Per la “5th Graz Biennal on Media and Architecture”, il lavoro è inserito nel programma “Modular Living”, dedicato alle utopie abitative della seconda parte del Ventesimo secolo. Zapruder ha inoltre collaborato alla realizzazione della parte video presente nello spettacolo teatrale “Requiem” del gruppo teatrale Fanny & Alexander presentato al teatro Rasi di Ravenna nel 2001.
Brand New Bohemians
a cura di Chiara Leoni
Rosignano Marittimo (LI), Palazzo Marini
Dal 6 al 20 aprile 2002
Inaugurazione sabato 6 aprile ore 18.30
Orario: prima settimana ore 16.30 – 19.30
Seconda settimana su appuntamento:
Enrico Mori tel. 0586 – 794943
[exibart]