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Le guerre e gli attacchi terroristici di questo nostro tempo sono sempre anche delle guerre di immagini, nel senso che le loro rappresentazioni prodotte dalla stampa e dalla televisione contribuiscono significativamente al modo in cui questi eventi sono percepiti dall’opinione pubblica. Paradossalmente una guerra senza immagini è come se non esistesse, basta penare ai molti e sanguinosi conflitti che hanno devastato negli ultimi anni parte dell’Africa e dell’Asia e che non hanno trovato spazio nelle cronache se non saltuariamente e distrattamente.
La scelta di certe immagini anziché di altre degli eventi bellici consente di condizionare in modo decisivo gli utenti dell’informazione, fino ad arrivare ad una vera e propria manipolazione delle notizie. La Storia, in fondo, è sempre stato una sorta di manufatto realizzato per i posteri, ma tutto oggi ciò è particolarmente vero in quanto qualsiasi evento esiste nella misura in cui viene ripreso e riflesso dai mass media.
La mostra “Attack!” è concepita come una investigazione artistica nel campo della manipolazione mediatica degli eventi e dalla cosiddetta “estetizzatone” dell’orrore bellico.
Qual è la relazione tra questo tipo di immagini e la memoria individuale?
Cosa esse ci permettono di vedere e di capire che altrimenti non avremmo percepito?
Gli artisti che partecipano alla mostra hanno cercato, attraverso una serrata analisi dei testi e delle immagini che raccontano (e manipolano) le distruzioni e le sofferenze causate dalla guerra, di contrapporre a queste le loro “immagini di guerra”. Nel fare ciò questi artisti riflettono sia le nuove forme (con le strategie economiche e geopolitiche che li condizionano) nei quali i conflitti contemporanei si stanno trasformando, sia le loro influenze sull’identità personale, familiare e nazionale degli artisti stessi. Naturalmente traspare anche l’atmosfera di paura e sospetto che in modo quasi paranoico avvolge il mondo dopo l’11 Settembre 2002.
Inoltre la mostra è anche una interessante ricognizione su come gli elementi dell’immaginario bellico sono penetrati nell’iconografia della cultura popolare.
Attack!
Art and War in the Times of the Media
23 Maggio – 21 Settembre, 2003, Sala 1
Curatori Gabriele Mackert, Thomas Mießgang
Conferenza Stampa: Giovedì, 22 Maggio, 2003, ore 10
KUNSTHALLE wien, Sala 1
Museumsplatz 1, A-1070 Vienna, Infoline: +43-1-52189-33
Gli artisti sono: Marina Abramovic, Dejan Andjelkovi, Jelica Radovanovi, Apsolutno, A1-53167, Chris Burden, Fiona Banner, David Claerbout, Guy Debord, Wang Du, Dinos + Jake Chapman, Öyvind Fahlström, Renée Green, Richard Hamilton, Andrée Korpys & Markus Löffler, Sigalit ed altri ancora
*le foto dell’articolo sono opere di Antonio Riello, unico italiano presente in mostra
[exibart]