27 giugno 2003

fino al 13.VII.2003 Aldo Ghirardello – Corpi sensibili Udine, Galleria Nuova Artesegno

 
Quali sono i luoghi della rappresentazione corporea? Quanto resta di Michelangelo o Canova nell’immagine che ogni giorno resperiamo a ritmi rapidissimi? Quanto conta la pubblicità e l’immaginario mediale nella pittura contemporanea? E come viene rielaborata?

di

E’ poco più di un anno che Aldo Ghirardello (Vicenza, 1963) focalizza la sua ricerca sull’immagine corporea così come lo stereotipo contemporaneo la impone. Riviste, cartellonistica, pubblicità, persino i “santini” elettorali ci chiamano ad un consumo facile, fuggevole, aproblematico del sembiante umano. Ma quanto questa semplicità comunicativa sia al contrario sofisticata è all’attenzione solo delle menti meno assopite e meno disponibili ad un processo di assuefazione percettiva, quindi problematica.
Tra queste è Ghirardello che muove da una figuratività banale quanto precisamente aldo ghirardello - boccanoir definita, largamente moltiplicata e diffusa, circolante, invasiva e invadente, propria cioè della immagine nella civiltà del consumo e per questo parte culturalmente nodale nella definizione del contemporaneo artistico. Ghirardello preleva immagini-corpo, ormai consumate e destinate allo scarto, in cui riconosce con maggior evidenza i riferimenti policletei, canoviani, caravaggeschi… utili al superamento di filtri selettivi individuali con conseguente capillare veicolazione dell’immagine. Isola quindi l’icona corporea prescelta, la priva di contesto concentrandosi sul taglio e sul punto di vista che meglio possano mettere in risalto le scelte precedentemente operate.
Lavora a tempera su faesite per successive velature tendenti a negare l’alta definizione con cui inizialmente l’immagine si qualificava. Scelte cromatiche precise nutrono ogni singolo brano, in cui una sola tinta assume valore costruttivo ed unificante, a indirizzare il soggetto verso una monocromia azzurra, gialla, arancio, che strania la rappresentazione dai parametri naturalistici di originario riferimento. Nascono intensi monocromi, arancioni, gialli, azzurri, violetti, caratterizzati in superficie da una trama che si riferisce alla tappezzeria divenuta, alla luce del lungo operare di Ghirardello, la cifra stilistica dell’artista, ricorrente nelle sue opere sin dagli esordi.
aldo ghirardello - rifigurazioneNei brani esposti all’Artesegno domina la connessione tra l’icona principale e una propaggine dell’icona stessa, oppure una interferenza apparentemente avulsa dall’originario contesto figurale. Sagome umane o oggetti di varia natura si sovrappongono al soggetto a scardinare la certezza raffigurativa e ad offrire l’imput per un percorso che l’osservatore intraprende in modo libero, sciogliendo il pensiero e la sensibilità nei meandri del vissuto personale. Segna questo procedere un carattere interattivo impostato sulla mobilità, sull’interferenza che conduce a creatività nuova, a un nuovo rapporto con l’opera, non più di passivamente fruita, (e poi scartata), ma creativamente elaborata.

francesca agostinelli
mostra visitata il 29 giugno 2003


Corpi sensibili-Aldo Ghirardello. Dal 29 giugno al 13 luglio 2003
Galleria Nuova Artesegno, Borgo Grazzano 5 – Udine
Orario: dal lunedì al sabato 10-12.30 e 16-19.30, domenica 10-12.30;
e-mail: artesegno@artesegno.com, http://www.artesegno.com


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui