01 ottobre 2004

fino al 9.I.2005 The Andy Warhol Show Milano, Triennale

 
Dalla pubblicità alla moda. Dalle icone dello star system al detersivo Brillo, icona pure lui di una società incantata dal piacere di consumare. Tutto, o quasi Andy Warhol. Esteta pop e libero pensatore. Con una coraggiosa lettura critica…

di

E’ molto difficile organizzare una mostra di Andy Warhol (Pittsburgh, 1928-New York, 1987) riuscendo a dire qualcosa di nuovo; eppure lo show aperto alla Triennale risulta migliore persino di SuperWarhol (Montecarlo, 2003), mostra che sembrava insuperabile per dimensioni e incisività.
The Andy Warhol Show gode di un’ampiezza di prospettiva praticamente inedita: la quantità delle opere soddisferà il conoscitore più esigente, ma la visita è “leggera” e piacevole per tutti; le varie applicazioni del genio warholiano (fotografia, moda, illustrazione pubblicitaria, editoria) non sono presentate come memorabilia ma come parte integrante dell’attività di un grande intellettuale a tutto tondo.
I curatori Gianni Mercurio e Daniela Morera (che di Warhol fu amica e collaboratrice) intendono infatti presentare l’artista come “scrittore-filosofo” e –proprio per dare la misura di un Warhol maitre à penser– brani letterari del grande statunitense sono affissi alle pareti.
Questa esposizione ha il merito –e non è poco- di cercare di puntualizzare alcuni aspetti poco sottolineati della poetica del più grande degli artisti Pop. La rappresentazione delle icone della cultura di massa non fu pedissequa riproduzione, ma l’intervento dell’artista, per quanto meccanico e esteticamente ‘splendente’, metteva in risalto anche i lati opprimenti e terribili di una cultura popolare ormai esplosa. Ecco che, nell’intelligente allestimento, miti dello star system e prodotti di consumo quotidiano sono posti fianco a fianco a sottolineare la loro (perversa) intercambiabilità. andy warhol ELECTRIC CHAIRS-1967
Viene così portato alla luce il coté di morte e di rapida deperibilità, che costituisce l’altra faccia della medaglia dello star system, del consumismo e dell’apparentemente spensierata imagerie della cultura di massa.
Coraggiosamente, per un’esposizione rivolta al grande pubblico, è stata allestita una stanza sulla morte, in cui sono riunite le icone warholiane che maggiormente stridono con l’idea consumistica di felicità generalizzata: la sedia elettrica, i ricercati dall’FBI -censurati all’epoca- le armi e il teschio. Insomma, ci si trova davanti ad un Warhol critico –certamente in maniera controversa- della società di massa, che si èScreentests-SalvadorDali-foto di Gerard Malanga successivamente riappropriata delle icone da lui stesso (ri)prodotte, celebrando l’artista al pari dei suoi tanti miti di plastica.
La sottolineatura della ridondante alienazione warholiana -latente anche in sale dalla straordinaria bellezza come quella sulla moda- ci presenta l’artista non solo come testimone di un’epoca, ma in tutta la sua straordinaria attualità.
Viene anche compiuta un’interpretazione politica postuma di un grande trittico fotografico in cui Warhol dipinge la bandiera degli Stati Uniti nella quale è avvolto. L’autore Christopher Makos, uno dei pochi fotografi di corte autorizzati, e anzi invitati a fotografare l’artista, ha dichiarato di aver accettato di portare la propria opera “per far sapere agli italiani e agli europei che Andy sarebbe stato contrario al terribile operato di George Bush”.
Oltre alla mostra in Triennale, Milano è ricca di esposizioni collaterali sul più grande artista del Novecento, per lo meno come ampiezza d’impatto. Dunque, quattro mesi di celebrità per Warhol. Una celebrità lontana dai luoghi comuni.

articoli correlati
Andy Warhol: Motion Pictures-Berlino, Kunst-Werke-2004
Andy Warhol – Monotipi-Torino, Galleria In Arco-2004
La trilogia Morrissey, prodotta da Warhol
”Global Warhol”-Salerno 2004
”Super Warhol”-Principato di Monaco-2003
Andy Warhol – Un mito americano-Brescia-2003
American Beauty – Andy Warhol e il ritratto femminile-Torino-2002
Andy Warhol – L’opera grafica-Cagliari-2002
Warhol – The Retrospective-Londra, Tate Modern

link correlati
La Fondazione Warhol
Il Warhol Museum di Pittsburgh
Andy Warhol 365 takes-Thames & Hudson-libro con le source images di Warhol
A.Warhol Fashion-Thames & Hudson-I disegni per la moda degli anni cinquanta

stefano castelli
mostra visitata il 21 settembre 2004


”The Andy Warhol Show”
A cura di Gianni Mercurio e Daniela Morera (fino al 9.I.2005)
Milano, Triennale
Viale Alemagna, 6 (zona Cadorna)
Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 20.30
Biglietto: intero euro 7 – ridotto euro 5,50 (militari / ragazzi fino a 18 anni / studenti / over 60 / soci Lifegate / soci Touring / soci PinkCard / Customer Card Ferrovie Nord Milano / Card Club Enel); € 4,00 abbonamenti ATM; € 4,00 gruppi superiori a 15 persone
Info: 02-724341 – info@triennale.it  – www.triennale.it
Biglietteria 02-72434208
Catalogo Skira con testi dei curatori, di Bruno Bischofberger, Victor Bockris, Ronald Feldman, Glenn O’Brien e Demetrio Paparoni, euro 38 in mostra


[exibart]

4 Commenti

  1. non hai speso parole sulla colonna sonora ( un po’ ossessiva per la verità )della mostra, interessantissima come idea, oltre che attinente… e per la proiezione del cortometraggio sul soffitto … originale e apparentemente rilassante da guardare sdraiaiti su divani appositi
    poi i video informativi … e stikazzi le copie della rivista interview a 30 euro all’uscita.pannelli e catalogo bilingue ..
    ma l’hai vista la mostra?

  2. Andy Warhol non e mai stato cosi “expensive”!!! forse era questa la novita della mostra! Perche Andy warhol ha gia detto quello che voleva dire, molto tempo fa> new “idols” needed

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui