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fino al 31.I.2004 Francesco Sena – Come sparire completamente Firenze, Galleria Alessandro Bagnai
toscana
Città, paesaggi e persone che galleggiano dietro una colata di cera fusa. Trasparente e traslucida. Il colore è dato con la plastilina. Francesco Sena descrive il mondo e lo nasconde, anzi, lo fa sparire…
Francesco Sena, classe ’66, ha cominciato la propria carriera artistica nel ’97, vive e lavora a Torino e da anni si chiede come sparire completamente.
Paesaggi urbani, boschi, figure solitarie e, in almeno un caso, soggetti tratti dalla storia dell’arte occidentale (Artemisia), fluttuano dietro l’opacità di uno strato di cera semitrasparente assumendo una mobilità dei contorni, delle forme, dei colori.
Le immagini oscillano sulla soglia della visibilità e, di fatto, della stessa esistenza. I personaggi e i paesaggi sono irraggiungibili, in un certo senso, blindati sul fondo di una terza dimensione scavata nella superficie opalina della cera. La quarta dimensione, quella temporale, si percepisce nella diuturna trasformazione delle figure e nel viaggio, mai compiuto, verso la pienezza della definizione.
Le opere di Francesco Sena si situano al limite tra pittura e arte plastica. Il punto di partenza è sempre un’immagine bidimensionale (una fotografia, uno still da video, un disegno di invenzione dell’artista); sui contorni delle figure viene distribuito il colore con uno strato di plastilina; infine, tutta la superficie del pannello è ricoperta da una falda di cera colorata e semitrasparente.
L’elaborazione di questa inusuale tecnica mista rappresenta la metafora di una condizione esistenziale dichiarata dall’artista in prima persona: è comunque una distanza tra me e il mondo (…). C’è una mia forte chiusura, le pressioni esterne mi inorridiscono (così nell’intervista di Ilaria Bonacossa a Francesco Sena nell’introduzione al catalogo).
La mostra allestita da Alessandro Bagnai descrive l’evoluzione del lavoro che l’artista ha svolto negli ultimi tre anni. Dall’elaborazione su immagini fotografiche –i paesaggi naturali, gli scorci urbani- Francesco Sena è passato gradualmente alla creazione di scene scaturite dalla sua immaginazione: su campi bianchi e luminosi (quasi degli anomali light-box), contorte figure umane cercano lo spazio, tra la superficie dell’opera e il suo fondale e sulle quattro direzioni del pannello.
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Firenze, Galleria Alessandro Bagnai
via Maggio 58r, (Oltrarno, Piazza Pitti)
In catalogo testo di Lorand Hegvy ed un’intervista di Ilaria Bonacossa
055-212131, galleriabagnai@tin.it
[exibart]
Sì, ma non capisco perchè usa la plastilina? e poi perchè colare un’immensita di cera semi-trasparente? Cosa vuole dire?