-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Si tratta di 250 opere, di 43 artisti legati a 21 paesi e 5 continenti; immagini per tutte le età, per godere della serenità che queste rappresentazioni donano allo spirito: una mostra, una terapia?
Anzitutto gli animali: elefanti con il manto a patchwork di rosso, teneri pellicani; coccinelle cavallette e formiche collaborano costruendo una architettura stile umano; i topi volteggiano appesi alle vibrisse del gatto sornione; quasi sorridono i pesci mentre due orsi di loro si imboccano. Tutti sempre amici, fra loro e tuoi; sempre teneri; morbidamente tondi, altro che bellezze anoressiche o contrazione di bicipiti molto fitness. Uomini, invece, ce ne sono di vari tipi. Simpatici, che fanno naso-a-naso con una foca, o che da medici guardano in gola a una giraffa; ma anche un domatore che mette in croce un elefante (ridotto alla postura dell’uomo leonardiano delle monete da 1 euro) ed è poi miseramente terrorizzato dal corrispondente topolino, o altri che imprigionano e mettono a morte con corteo un povero grasso luccio. In maggioranza sono ridicoli, o loschi e minacciosi- come , concordemente in tutte le opere che li raffigurano, i gendarmi che incombono su Pinocchio, protagonista di questa edizione (anche se di fatto occupa uno spazio minoritario nell’unico salone al terzo piano). La sua conosciutissima storia scopre mille nuove sfumature, come gli usi che gli artisti riscoprono per il suo naso: rastrello o puntello per una gondola , un flauto o un ramo su cui posano gli uccelli o fanno il nido; un naso che si riduce sempre più, finchè lo sostituisce il gesto del “marameo” fatto con le dita; o a cui appendere la biancheria, cinque lenzuoli con scritta la parola bugie. Altro che lo scontato simbolo fallico. Pinocchio che non voleva andare a scuola diventa il protagonista di un abbecedario vecchio stile: ventisei immagini con lui ed una lettera, per un progetto commissionato apposta per l’esposizione, e poi riprodotto in una raffinata strenna-souvenir. Per questa terapia di serenità, puoi anche portarti via alcune pillole: calendari, cartoline.. e naturalmente i libri, le storie da cui sono tratte le singole immagini esposte.
Sorridenti ed inteneriti, non si dimentichi comunque che questa è arte. Rivediamo Braque in un Pinocchio scomposto alla cubista; Gauguin in certe donne dei tropici dai lunghi capelli; l’eleganza e le decorazioni delle donne auree di Klimt nella Venezia di Zavrel, ma senza la ridondanza un po’ barocca; i mille dettagli di Bosch in tele affollate, o nella costruzione dell’arca di Noè: ma senza la sua denuncia, senza la sua ossessione; il naif di Rousseau, ma per raccontare, non per innovare; i sogni di Chagall senza voler fare la rivoluzione.
O forse una rivoluzione diversa: potremmo essere come quel lupo, che in 4 quadri in un angolo vediamo condotto dalla pecorella preda a contemplare stelle e natura, e di fianco piangere a (dolce) fontana. Convertito?
La mostra di Sarmede non è l’unica mostra di Sarmede. Si visiterà anche (sopra la Cassamarca, lungo la strada principale) il museo Stepan Zavrel, aperto nel novembre 1999,dedicato all’illustratore boemo fondatore, e per tanti anni anima, della mostra.
In più, tutta Sarmede è immersa perennemente nell’atmosfera dell’illustrazione per l’infanzia: affreschi sulle pareti esterne di molte case, e nell’ingresso del municipio (opera del polacco Wilkon); dipinta anche la facciata del centro sociale della frazione Rugolo, opera di Dal Molin e Costella, allievi nostrani di Zavrel
Articoli correlati
Didattica alla Fondazione Bandera
I bambini alla Triennale
Link correlati
Il sito di Sarmede
Tommaso Bisagno
XIX Mostra Internazionale di illustrazione per l’infanzia, “le immagini della fantasia”.
Sarmede, Palazzo Municipale, dal 27 ottobre al 20 dicembre
Apertura. 7 giorni alla settimana: feriali 9-13, 14-16, 20-21.30
Sede della mostra: municipio di Sarmede, via Marconi, alle spalle della piazza principale (ma non ci si potrà sbagliare!)
Ne 2002 la mostra viaggerà a Belluno, Treviso, Siena e poi perfino Seul, Corea del Sud. Roma e Monza, invece, ospiteranno l’edizione dell’anno scorso.
Altre iniziative legate a questa mostra interessano il teatro, il cinema, attività di laboratorio, la cucina.
Per informazioni: 0438 959582 (responsabile della mostra Leo Pizzol)
www.tmn.it/sarmede/mostre,
www.sarmede.org
[exibart]
vorrei sapere se esistono delle scuole o dei corsi speciali per l’illustrazione dell’infanzia. potete aiutarmi? inoltre potete indicarmi qualche autore assolutamente da non perdere? ciao
Vorrei se possibile ricevere informazioni sui vari concorsi di illustrazione per BAMBINI INDETTI IN ITALIA E NON. GRAZIE VALENTINA
vorrei se possibile ricevere informazioni sui concorsi e bandi riguardanti l’illustrazione per l’infanzia, che avranno luogo in futuro.
grazie anticipatamente