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fino al 6.X.2002 Bernardo Bellotto – un ritorno a Verona Verona, Museo di Castelvecchio
venezia
Verona e il suo fiume visti dal Bellotto: nel Castello Scaligero restaurato da Carlo Scarpa torna un’opera del nipote di Canaletto e si mettono in mostra le vedute settecentesche della città…
Al Museo di Castelvecchio, una delle celebri vedute veronesi di Bernardo Bellotto offre l’occasione di allestire, a lato delle collezioni permanenti, una mostra-dossier sulla pittura di veduta a Verona alla metà del Settecento.
Il ritorno del dipinto imperniato proprio sul Castello Scaligero e il suo ponte merlato, l’unica delle sette vedute realizzate che sino ad oggi fosse ancora rimasta sul mercato antiquariale, è stata una “restituzione” alla città resa possibile grazie all’intervento e all’acquisto della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona. La Direzione dei Civici Musei e Monumenti di Verona ha inteso documentare con questa presentazione l’immagine della città e del suo fiume Adige al tempo dei brevi ma importanti soggiorni del celebre nipote di Canaletto che realizzò qui le sue opere a ridosso della definitiva partenza da Venezia per le principali capitali europee, intorno al 1745. Il suo contributo nel fissare l’immagine canonica del vedutismo settecentesco di Verona come città fluviale è fondamentale per gli artisti a seguire ma è anche una tappa miliare nel suo personale percorso artistico, attestando un importante momento di svolta. La Veduta di Castelvecchio dalle Regaste di San Zeno, con la tela gemella oggi dispersa che prevedeva un punto di visuale dalla riva di San Lorenzo, testimonia l’originale visione di Bellotto che tende a unificare i panorami urbani mediante opposte riprese degli stessi siti, fondendo l’obiettività ottica con la componente emotiva e rendendo più drammatici i contrasti di luce.
Verona, all’epoca già tappa obbligata degli itinerari internazionali del Grand Tour , non aveva ancora visto affermarsi un suo autentico genere di veduta pittorica dal senso analitico e urbanisticamente compiuto, rimanendo le opere coeve ancora legate a un decorativismo arcadico. Il potenziale pittoresco della città e la presenza dell’acqua fecero ben presto da richiamo a un pool di vedutisti, e conseguenti committenti, soprattutto forestieri. Fanno infatti da corollario a questo dipinto, per illustrare le evoluzioni del genere nel diciottesimo secolo, una dozzina di tele per la maggior parte finora ignote al pubblico, di autori come l’olandese Gaspar Van Wittel, Luca Carlevarjis, il modenese Antonio Joli, Giovambattista Cimaroli, confrontate con quelle di Andrea e Tommaso Porta della scuola veronese, ancora ispirata da un gusto d’evasione, e stampe volte ad illustrare il volto settecentesco della città scaligera e del suo fiume. Inoltre, assieme a due disegni preparatori del Bellotto per le vedute veronesi, sono presenti una quindicina delle sue celebri acqueforti con panorami delle capitali del nord Dresda, Pirna e Varsavia, forse il momento più interessante e bello di tutta la mostra, dove in grandissimi fogli i tratti paralleli e incrociati che rendono i cieli e i riflessi mobili dell’acqua danno corpo al suo particolarissimo modo di essere “ritrattista della luce ”, prediligendo ancora una volta il tema della città fluviale.
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mostra visitata il 15 luglio 2002
Fino al 6.X.02. ‘Bernardo Bellotto: un ritorno a Verona – L’immagine della città nel Settecento’. Verona, Museo di Castelvecchio, Corso Castelvecchio, 2
Orario: tutti i giorni 8,30 – 19,30, lunedì 13,30 – 19,30
Ingresso alla mostra e al museo di Castelvecchio: intero euro 4,20; ridotto gruppi e studenti euro 3,10; ridotto anziani e ragazzi euro 2,60; ridotto scolaresche euro 1,00. Solo mostra: biglietto unico euro 2,10.
Per informazioni Tel. 045594734. Catalogo Marsilio Editori in mostra, a cura di Giorgio Marini
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