07 dicembre 2001

fino al 31.III.2002 Mario Schifano Tutto Roma, GCAM

 
Una giostra di colori, immagini, suoni, parole ci travolge non appena varcata la soglia dello spazio dedicato a Mario Schifano…

di

E’ la realizzazione di un’idea, un desiderio che Mario Schifano aveva espresso nel giugno del 1997: una mostra di elevata qualità, ospitata in ambienti oscuri, con pochi quadri e tante proiezioni invadenti e prepotenti a distrarre continuamente lo spettatore, il tutto sulle note della “colonna sonora della mia vita”.
Tutto quello che si può dire o mostrare su Mario Schifano è racchiuso nello spazio espositivo dell’Ex-Fabbrica Peroni. E’ difficile stabilire se è realmente possibile raccontare la vicenda artistica di Schifano con un’unica mostra e con solo 32 opere, eppure una volta usciti dalle sale si ha la sensazione di aver conosciuto personalmente l’uomo e l’artista.
Due proiezioni all’ingresso della mostra, installazione a cura di Giancarlo Soldi, ci restituiscono il clima Fibre ottiche, 1997       smalto e acrilico su tela al PVC preparato al computer       cm. 200x150effervescente dello studio Schifano; tre “Portali” organizzano le opere in tre differenti percorsi: OPEN SESAME (1961), SPLENDIDO E ASTRATTO (1962-63) e MUSA AUSILIARIA (1996).
La prima opera-portale, un monocromo scisso da una linea sottile, dischiude lo scrigno oscuro che contiene i dipinti … e la gioia del colore esplode in tutta la straordinaria drammaticità nell’Incidente del 1963, o nell’epifania miracolosa dell’Indicazioni di giorno (1988) così come nella sfolgorante rappresentazione Fibre ottiche (1997), tributo alla pittura, alla tecnologia e all’energia vitale.
“Splendido e astratto” è lo spazio per la riflessione dell’artista sul rapporto Arte – Natura. La natura di Mario Schifano è travolta dal colore a grumi, denso e corposo, animato da una vita propria e indipendente; è rigogliosa e abbondante nell’Orto Botanico del ’70 e austera e imponente nella Grande scultura equestre (1980).
L’ultimo accesso all’universo artistico di Mario Schifano è un’opera del ’96, che fa parte di un corpus di una quarantina di dipinti che celebrano la televisione concepita come circuito continuo di immagini. La comunicazione televisiva è già oggetto di approfondimento e analisi nella prima pittura di Schifano. In questa sezione Ex Film del 1975 e Ultimo programma del 1972.
Roma celebra Schifano, romano di adozione (nasce a Homs in Libia nel 1934) per essere stata una figura cardine nel panorama artistico della capitale. La critica si interessa a lui già a partire dagli anni ’60 quando espone insieme a Festa, Lo Savio, Angeli e Uncini alla Galleria La Salita di Roma. Nel ’62 a New York conosce la Pop Art, rimane fortemente colpito da Kline e Dine. Da questo momento in poi i meccanismi alla base della comunicazione di massa entrano nella sua poetica, nel suo linguaggio, nella su arte.
I video che corredano e completano la mostra rivelano anche la sfera privata, gli affetti più cari: la moglie Monica e il figlio Marco.

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daniela bruni
mostra visitata il 6.XII.2001


MARIO SCHIFANO TUTTO
Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – Spazi Espositivi ex-Fabbrica Peroni
Via Reggio Emilia, 54
Orario: da martedì a domenica 9.00 – 19.00; festività 9-14; (lunedì chiuso); la biglietteria è aperta fino a trenta minuti prima della chiusura.
Biglietto d’ingresso: intero Lire 10.000, ridotto Lire 8.000.
Parcheggio: i visitatori della mostra potranno usufruire del parcheggio in via Reggio Emilia 32/34, al prezzo scontato di lire 3.000 per due ore di sosta.
Catalogo: Mario Schifano Tutto, Electa, Milano 2001. £. 65.000.
Attività didattica: visite guidate su prenotazione al tel. 06. 67107944
Informazioni: Telefono: 06-67107900 galleria.moderna@comune.roma.it
Sito Internet: www.comune.roma.it/galleriacomunale
Servizi al pubblico: bookshop, caffetteria, mediateca, postazioni multimediali, biblioteca del Centro Ricerca e
Documentazione Arti Visive


[exibart]

7 Commenti

  1. Notevole Daniela…
    Meriterebbe studiare in profondità il rapporto di Schifano con l’espressione audiovisiva; ne parlava anche Enrico Ghezzi ieri notte a Fuori Orario.
    Facci sapere se ci sono novità 🙂

  2. “Con occhi chiusi o aperti, il progettare azionimmagini era facile e continuo, dolorosamente “bello” rispetto alle necessità e costrizioni del fare. Disfare immagini, con Mario, era un’attività continua e dispendiosa, un calarsi nella passività con l’attrezzatura pesante che serve ai rari speleologi capaci di immergersi nel nero del visibile. A questo era bastato il “poco” (?) cinema suo, così nitidamente condensato da un titolo come UMANO NON UMANO: a dar conto del mondo come visto solo da spiragli, mediante macchine non umane, prima tra tutte la macchina umana con quegli occhi così compiutamente conchiusi nella loro allusiva imperfezione.”

  3. non immaginavo che uno scritto di Ghezzi fosse presente nel catalogo; bello… e molto importante, poichè, oltre ai contenuti su Schifano, apre per un attimo uno spiraglio sul Ghezzi più autentico, il ricercatore instancabile che gira il mondo e acquista pellicole rare e materiali Underground.

    che dire? al mondo ci sono persone mediocri e persone di valore: Daniela fa parte della seconda categoria.

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