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fino al 24.VI.2002 Lifesize – Nan Goldin, Boris Mikhailov, Esko Mannikko, Richard Billingham, Larry Clark Roma, MACRO e GNAM
roma
Impietoso, distante oppure vicinissimo, velato d’affetto o ancora disincantato dissacrante. È lo sguardo di cinque artisti puntato su storie e persone. Cinque racconti della vita. Tutti a ‘grandezza naturale’...
Il candore, le neve lo ha mantenuto intatto. È una distesa bianca, un contrappunto uniforme quasi beffardo allo sguardo impietoso di Boris Mikhailov (Kharkow, 1938): le sue immagini dei nuovi poveri, nella Russia the day after, non concedono intercessioni, hanno distrutto la tregua della censura, indigeste, inaccettabili, bellissime. La neve – e forse se non appare, il paesaggio bianco è sottinteso – questa volta non è lieve, ha perso il potere di placare i drammi, di attutire l’imminente sotto uno strato che copre democraticamente i vivi ed i morti: quando cade sui nuovi poveri di Case History è pesante, ingombrante, di un nitore fastidioso. Su fondo bianco questa povertà – che è estrema, deformante, terribile – pare ancora più inaccettabile: senza possibilità di equivoco, i corpi nudi restano sulla superficie dell’immagine, monumentali – ma non monumenti – e all’occhio di guarda non rimane che risalire tra le pieghe della pelle, infilarsi negli interni dissestati, in una oscura contemplazione. E’ il fotografo a chiedere alle persone che ritrae di spogliarsi se una persona accetta la recita che io gli propongo, in una certa misura rimane se stesso, mette in scena una parte di sé realmente esistente (…) viviamo in un’epoca di manipolazione totale, soprattutto da noi la manipolazione di qualcuno su qualcun altro è continua. E questa sensazione deve essere trasmessa.
In queste immagini è messo in scena il brutto e l’indecente: peccato che, alla fine, sia tutto vero. Ed è forse questa consapevolezza latente a renderle intollerabili e attraenti, simili al vaso di Pandora,senza coperchio.
Le fotografie di Mikhailov s’inseriscono in Lifesize sezione di FotoGrafia I festival Internazionale di Roma a cura di Cristiana Perrella e Stefania Miscetti, ‘distribuita’ tra le sedi del MACRO e della GNAM (la rassegna di tre film di Larry Clark è stata proiettata a Palazzo delle Esposizioni, giovedì scorso); di questo progetto fanno parte anche Nan Goldin, Esko Mannikko, Richard Billigham: cinque lavori differenti per modi e approccio, un tentativo di comporre un mosaico a grandezza naturale, sul racconto che gli artisti contemporanei fanno della vita.
Ed è una dimensione antiepica, quotidiana, in cui l’eroismo sprofonda, come il corpo del padre ammalato di Richard Billigham (Birmingham, 1970), filmato – con una sorta di deleterio autocompiacimento – nel video Ray in bed, in cui le storie s’intrecciano, come se fosse un racconto corale affidato ad uno slide dhow (è il caso della monolitica sequenza in 700 slides di Nan Goldin, The ballad of sexual dependency) o restano chiuse, nell’immobilità di un ritratto d’interno come in Organized Freedomdi Esko Mannikko (Finlandia 1959). Ai suoi immigrati, e alle loro stanze colorate, ma spoglie, il compito silenzioso di mostrare l’altra faccia di un mondo perfetto.
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link correlati
www.fotografia.festivalroma.org
maria cristina bastante
Lifesize, a cura di Cristiana Perrella e Stefania Miscetti
MACRO (Nan Goldin, Boris Mikhailov) via Reggio Emilia 10, 0667107900, merc_gio 15-19, ven_sab 15-19, ingresso gratuito,
GNAM (Esko Mannikko, Richard Billingham), viale delle Belle Arti 131, 063234000, mar_dom 8.30-19.30, ingresso intero 6.50 euro, ridotto 3.35 euro
catalogo di FotoGrafia, edizioni Bruno Mondadori 25 euro
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