06 febbraio 2003

fino al 15.II.2003 Stefania Fabrizi – un oscuro scrutare Roma, Galleria Maniero

 
Guardano altrove o verso un altro dove. Fabrizi li ha dipinti così, alle prese con una rivelazione potente ed ineffabile. Quarantasette volti che emergono dall’oscurità. Protagonisti di una suggestiva installazione...

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Degli occhi è rimasta un’essenza luminosa. Contrasta con l’impasto caldo dei volti, attraversa – nitida – lo sfondo nero.
Un oscuro scrutare (il titolo cita l’omonimo romanzo di P.K. Dick e tra i volti – se cercate bene – c’è anche quello dello scrittore…) – opera di Stefania Fabrizi (Roma, 1958 vive e lavora a Roma) – è visibile ancora per qualche giorno nello spazio della galleria Maniero: quarantasette tele (in ognuna un volto) su una parete completamente nera, un’installazione semplice – ma di grande effetto – che riesce ad evocare una dimensione insondabile.
L’insieme di volti è una successione serrata, un incastro inquietante di Stefania Fabrizi fisionomie di cui si perdono i contorni, un mosaico in cui le identità finiscono per sfumare: sul particolare di ogni testa (che merita, lo assicuriamo, di essere osservata) ha la meglio l’impatto dei quarantasette sguardi puntati altrove (o verso un altro dove?).
Da Boltanski (confronto quasi obbligatorio…) a Richter (per quest’ultimo ci sembra opportuno citare 48 Porträts, 1972-1998) possiamo rintracciare precedenti illustri: al di là delle affinità o delle fonti probabili, di quest’opera colpisce l’intensità e – ci sembra – la capacità di calibrare qualcosa – che sta tra la memoria, la pre cognizione, la rivelazione improvvisa e lancinante – che facilmente rischiava di diventare didascalico .
Le teste emergono da un’oscurità che sembra ribollire, un bagliore paonazzo tutt’altro che rassicurante ne svela le fattezze: volumetrie solide, statuarie – costruite con quella tecnica ineccepibile che è qualità costante nell’artista – che, questa volta, sembrano dissolversi, sbriciolarsi, svelare un’improvvisa fragilità.
Paiono consumarsi, tra molta ombra e poca luce abbagliante. Resistono – invece – i due nuclei freddi e brillanti che hanno sostituito gli occhi in ogni volto. E da un volto all’altro lo stesso chiarore rimbalza senza soluzione di continuità.

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mariacristina bastante


Stefania Fabrizi, un oscuro scrutare
galleria Maniero, via dell’Arancio 79 (via del Corso – piazza Augusto Imperatore), 0668807116, maniero.l@libero.it , mar_sab 16-20, catalogo in galleria, testo in catalogo di Gianluca Marziani


[exibart]

1 commento

  1. se l’istallazione era in uno spazio migliore..più grande… una galleria migliore…allora poteva essere un capolavoro. comunque brava lo stesso.

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