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fino al 30.IX.2003 Nike, il gioco e la vittoria Roma, Colosseo
roma
Panem et circenses, agli albori della civiltà occidentale. Le radici classiche della competizione e del successo sportivo rivivono in un’esposizione all’ombra del Colosseo. Un contesto eccellente per una riflessione sull’eterno mito della vittoria. Da visitare, se volete, durante questo finesettimana…
Miti che partono da lontano. Dalla Grecia arcaica fino alla rivisitazione romana, spesso in chiave politica e di potere. L’agonismo -il gioco che si trasforma in competizione- nasce all’interno delle celebrazioni greche dedicate agli dei –gare panelleniche come i giochi Olimpici, Pitici, Istmici e Nemei– e getta le basi per i riti occidentali quali il crisma del successo, l’onore difeso nell’agone, la dedizione alla propria città e alla divinità protettrice.
La mostra apre al pubblico le porte di un mondo fatto di atleti – eroi, di ginnasi, palestre e arene nei quali cimentarsi per vincere. Un mondo che passa dalla misura greca delle lotte individuali, fonte di gloria per la propria stirpe e la propria città, alle cruente rappresentazioni del mondo romano.
A contatto con la logica propagandistica dell’impero, le competizioni –celebri le corse dei carri– si trasformano in veri e propri spettacoli, con il pubblico dell’arena che identifica gli atleti con le parti politiche o le factiones per le quale erano schierati.
Nel percorso espositivo della mostra l’immagine degli atleti è ben veicolata da pezzi di statuaria celebri come il Pugilatore delle Terme di Diocleziano, il Discobolo e il Doriforo –copie romane da originali greci attribuiti a Mirone e Policleto, autentici instauratori di canoni estetici tuttora imprescindibili– e da numerosi vasi decorati con scene di combattimenti, corredi funerari di ginnasti, mosaici e rilievi ispirati al mondo sportivo dell’antichità.
Nella sezione dedicata alla dea Nike le personificazioni della divinità si reggono sullo stereotipo della mitica Vittoria alata, agile ed enigmatica allo stesso tempo quando incorona l’atleta nell’attimo del trionfo. Un po’ Fortuna –ma non è bendata!- con le ali che la rendono sfuggente, da godere in un momento che difficilmente si ripeterà. Bellissima la statua proveniente dall’Archeologico di Napoli, che riporta lo spettatore ai sogni di gloria del mondo antico, a cui quello moderno sempre di più si riavvicina. L’imprescindibile volontà di spettacolo, di trionfo dell’atleta trasfigurano lo sport, ne fanno un superamento dei limiti corporei. È una mostra elegante soprattutto grazie all’allestimento. La location ed il costo del biglietto forse rendono l’itinerario più accattivante per il pubblico dei turisti che per i romani. I quali potrebbero invece cogliere l’occasione per capacitarsi della loro vocazione allo sport. Più guardato che praticato, come recita un’ironica didascalia…
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Colosseo, 9_19 dal 1 al 30/9/2003, 9_18.30 dal 1 al 28/10/2003, 9_16.30 dal 29/10 al 31/12/2003, ingresso intero 10 euro, ridotto 6 euro, comprensivo di visita al Colosseo e al Palatino, catalogo Electa
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