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fino al 18.I.2004 Visioni ed Estasi. Capolavori dell’arte europea tra Seicento e Settecento Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno
roma
Arte all’indomani del Concilio di Trento. Quando la Chiesa di Roma ribadisce i dogmi, dà inizio alla Controriforma e fissa un’iconografia religiosa che resisterà per due secoli. Tra estasi, epifanie e visioni, il mistero della fede attraverso pittura e scultura…
di redazione
Visioni ed estasi celebra la pittura religiosa della Controriforma con una grande mostra allestita nel Braccio di Carlo Magno, riaperto dopo un periodo di chiusura di oltre dieci anni. Uno spazio espositivo suggestivo, in un punto nevralgico della piazza di fronte a San Pietro.
La data simbolo che fa da spartiacque al periodo considerato dalla mostra, si colloca tra il 1545 ed il 1563 in cui ha luogo un evento che scuoterà il mondo cattolico ed influenzerà non poco i canoni estetici dell’arte: il Concilio di Trento. Con il Concilio la Chiesa di Roma dà la sua risposta alle tesi riformatrici dei protestanti, ribadendo alcuni dogmi cattolici in antitesi le eresìe dei riformatori. Nel campo artistico, l’iconografia dei santi cambia di botto: non saranno più raffigurati in scene della loro vita terrena, ma esclusivamente nel loro rapporto diretto con Dio e con la Divinità. Per questo –da quel momento in poi- saranno tante le tele che ritraggono i santi in estasi, le visioni, le epifanie sacre…
La mostra presenta circa un centinaio di opere dei secoli XVII e XVIII. Tra gli autori una carrellata di famosissimi da Caravaggio, a Guercino, a Guido Reni, fino ai Carracci, Baciccio, Pietro da Cortona, Gentileschi, Bernini, Algardi e tantissimi altri. Oltre alle tele pregevoli sculture, calchi e gessi. La mostra, curata da Giovanni Morello, è suddivisa in sei sezioni, che partono dalla chiamata di Cristo -in cui si ritrovano santi in preghiera o in stato di meditazione- per continuare con la risposta -che mostra gli sforzi per imitare l’esempio di Gesù- la terza sezione riguarda le visioni e si prosegue giungendo alla parte finale, la sesta sezione che si riferisce al paradiso e alla sua gloria.
Tra le tante opere in mostra, vale la pena ricordare le diverse dedicate all’estasi di S. Teresa: tra queste spicca la bellissima testa in terracotta a grandezza naturale eseguita da Bernini, come preparatoria per la scultura che troverà posto nella chiesa romana di Santa Maria della Vittoria. Dello stesso autore anche una scultura dedicata alla beata Ludovica Albertoni: la santa -che ha una storia abbastanza complessa- è sdraiata con il capo appoggiato su due cuscini e un’espressione estatica sul viso. Bellissimo il drappeggio dell’abito, quasi un apoteosi del virtuosismo tecnico barocco.
Anche S. Francesco, al pari di S. Teresa, è un santo molto popolare e molto raffigurato dai pittori presenti in mostra. Il primo S. Francesco che incontriamo è quello in meditazione di Caravaggio: la sua figura assorta risalta contro lo sfondo scuro, la fronte è corrugata e il viso appoggiato su di una mano con lo sguardo rivolto in basso. Un S. Francesco diverso è quello dipinto da Georges de La Tour: qui la luce gioca un ruolo essenziale. La stanza dove si trova il santo è caratterizzata da un gioco d’ombre, dall’impressione di un’atmosfera dolcissima. Il pittore si distacca dall’iconografia fissata dal Concilio tridentino e lascia che sia la luce di una candela ad evocare la presenza della divinità.
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mostra vista il 18 novembre 2003
Visioni ed Estasi. Capolavori dell’arte europea tra Seicento e Settecento
Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno (piazza San Pietro), 0669885974, dom_gio 10-19, mer 12.30-19 ven_sab 10-20.30, catalogo Skirà
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