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fino al 31.III.2004 Arte Cinese Contemporanea Roma, Galleria Anna d’Ascanio
roma
Dinosauri di vetroresina. Mao in stile Warhol. Venere sul divano. Rieccoli, gli artisti cinesi della nuova generazione: dopo un 2003 da leoni, tornano alla carica. Ironici, sospesi tra una tradizione millenaria e l’ossessione per l’Occidente…
Rieccoli, agguerriti. Tornano i cinesi: dopo la mostra al Macro a Roma, allo Spazio Consolo di Milano, quella alla Galleria 3G di Udine e varie altre collettive e personali in giro per l’Italia lo scorso anno, anche la galleria Anna D’Ascanio -seguendo la strada ormai aperta (ed un assaggio significativo lo avevamo già avuto allo stand della galleria a Bologna)- dedica un evento ai nuovi conquistatori del mercato globale.
Dai cuccioli di T- Rex in cui spunta il ricordo di Godzilla, alle tele pop e alle immagini hippy anni ’70 di Rong Rong & Inri; ed ancora, l’incontro tra mondo antico e civiltà cinese nel discobolo in uniforme maoista di Sui Jianguo e nelle moderne Veneri vestite col tradizionale abito cinese e adagiate su piccoli divani in ceramica di Liu Jianguo.
La ricerca dei sei artisti in mostra parte dal comune terreno della Rivoluzione Culturale, vissuta come un passato ancora fortemente presente e talmente condizionante da condurre all’annullamento dell’identità: così i soggetti ritratti da Zang Xiaogang -in cui il sesso e l’età perdono il carattere distintivo- sono portati ad un’uniformità alienante. Ad una tale denuncia dolente s’accompagna l’ironia dei piccoli dinosauri di Sui Jianguo e il tocco pop di Wang Ziwei: rispettivamente alludono alle nuove frontiere del colonialismo giapponese e americano. Anche se il Donald Duck – Renaissance gold – di quest’ultimo artista manca della forza di altri suoi lavori decisamente più incisivi e provocatori, in cui Mao è ridotto ad icona pseudo warholiana e allo sbeffeggio politico s’accompagna la puntuale trascrizione della nuova ossessione cinese per l’Occidente.
Fanno poi capolino la tradizionale accuratezza orientale nell’uso dei materiali ed il gusto per il dettaglio, negli arazzi di Gu Wenda, in cui la stoffa lascia il posto ai capelli che, lavorati a ricamo, nascondono racconti.
Il tutto è uno spaccato del recente ed interessante prodotto made in China (come il titolo dell’opera/dinosauro), ma la mostra non sembra aggiungere molto a quanto già detto e visto a Roma l’anno scorso, quando il panorama della giovane arte cinese fu presentato in maniera piuttosto esaustiva.
Anche se, c’è da scommetterci, nuovi venti spireranno ancora dall’Oriente.
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Galleria Anna D’Ascanio, Via del babuino 29, 2° piano (P.zza del Popolo), www.galleriadascanio.it, info@galleriadascanio.it , 0636001804 lun_ven 10.30-13.30/15-19.30, sab per app
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