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fino al 29.VI.2003 Paul Caponigro Modena, Galleria Civica
bologna
137 fotografie riassumono la carriera di Paul Caponigro. Un bravo epigono che si è confrontato con i grandi maestri della fotografia. Miscelando immaginario e “straight photography”…
Nella Sala Grande della Civica di Modena sono esposte fino al ventinove giugno 137 fotografie in bianco e nero dello statunitense Paul Caponigro (1932). Nell’unica sala in cui si svolge la mostra, curata da Filippo Maggia, sono appesi una selezione di lavori sviluppati nell’arco di un cinquantennio e rappresentativi dell’intera attività del fotografo.
Il lavoro di Caponigro è iscrivibile nella grande tradizione paesaggistica nord americana della prima metà del secolo appena trascorso, quella che si soffermò con indulgenza tonale e compositiva sulle ampie e suggestive vedute naturali degli Stati Uniti. Influenzato dai grandi innovatori del genere come Ansel Adams (1902) e Edward Weston (1886), Caponigro sviluppa il suo lavoro anche fuori patria, attento a creare suggestioni epiche e visivamente accattivanti, meno interessanti però dal punto di vista dell’innovazione stilistica e tematica. Le vedute del fotografo sono infatti sapientemente composte, esposte e stampate come oggi non si usa più, ma poco personali, perché il linguaggio che ne deriva ha detto tutto ciò che poteva e doveva dire, già da tempo. Così, i paesaggi fiabeschi di Caponigro ci appaiono oggi demodé e ingenui; pittoreschi nell’ambientazione e pittorici nella tavolozza, composta da neri catramosi e bianchi squillanti e pastello.
Anche visto in un’ottica storiografica il suo lavoro non brilla per originalità, pur se risulta mitigato l’atteggiamento straight dei suoi maestri in favore di una, parzialmente personale, visione espressionista e romantica, riconducibile peraltro ad ambiti pittorici accademici. Nei paesaggi più recenti, a partire dagli anni Ottanta, si nota poi un’accentuazione formalista tale da far ritenere alcuni lavori delle edulcorazioni in bianco e nero dei Landscapes del “nostro” Franco Fontana (1933).
Ma è nelle nature morte dall’evidenza tattile che si palesa la fonte cui si abbevera Paul Caponigro che non è fonte naturale, come quelle ritratte dal fotografo stesso, ma culturale, sgorgante da quel Minor White (1908) di cui Caponigro è stato allievo, e di cui può considerarsi un bravo epigono.
In conclusione, le immagini di Caponigro danno luogo ad un certo godimento visivo, ahimè forse troppo fine a se stesso per poter parlare di grande fotografia.
articoli correlati
exibstoria – F64
roberto maggiori
mostra visitata il 5 aprile 2003
Paul Caponigro, Le forme della natura
Modena, Galleria Civica, Sala Grande, Palazzo Santa Margherita
Corso Canal Grande, 103
Catalogo: edizioni Nerpente S.r.L., Milano
Periodo: dal 5 aprile al 29 giugno 2003
Orario: da martedì a venerdì 11/13 – 16/19
Sabato, domenica e festivi 11/19, Lunedì chiuso
Ingresso: Biglietto intero 4 €; ridotto 2 €, gratuito per minori 18 e maggiori 60, giovedì ingresso gratuito
In occasione della settimana della cultura 2003 (dal 6 all’11 maggio)
Ingresso gratuito, compresa la visita guidata della domenica alle ore 17
Info: tel. 059 206911 – 206940, Fax: 059 206932, e-mail: galcivmo@comune.modena.it, home page: www.comune.modena.it/galleria
[exibart]
Interessante questa critica…
Comunque: Ansel Adams (1902-1984), Edward Weston (1886-1958), Minor White (1908-1976).
hai ragione, pardon…