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Conexiòn Remota net.art e attivismo al Macba di Barcellona
exiwebart
Una selezione di progetti di net.art a cura di Roberta Bosco e Stefano Caldana in mostra al Museo di Arte Contemporanea di Barcellona. Attivismo e impegno sociale in 13 webprojects...
La net.art è stata, sin dalle sue primissime manifestazioni, impregnata di tematiche sociali e si è contaminata spesso con pratiche attiviste più o meno esplicite. L’enorme potenziale di interconnessione e diffusione orizzontale delle informazioni ha infatti permesso ad artisti ed operatori culturali di servirsi di Internet come di un nuovo e stimolante strumento di riflessione e critica sociale. Sin dai tempi di “The File Room” di Antoni Muntadas (1993-4), un grande archivio destinato alla raccolta dei casi di censura culturale, passando per “Technologies To The People” di Daniel Garcia Andùjar (1997) che riflette sugli impietosi meccanismi di esclusione della cosidetta “era dell’accesso”, fino ai più recenti progetti di Andy Deck e Wesley Meyer, l’arte in rete ha dimostrato una costante attenzione per l’elaborazione creativa di scottanti tematiche socio-politiche.
Questi sono solo alcuni dei lavori selezionati da Roberta Bosco e Stefano Caldana per Conexiòn Remota progetto nato come sezione on-line della mostra Antagonismos. Casos de estudio, allestita presso il Museo di Arte Contemporanea di Barcellona fino al 14 ottobre. La mostra, curata da Manuel Borja-Villel -direttore del museo- e José Lebrero, si propone di indagare gli aspetti politici e gli elementi di attivismo nella pratica artistica degli ultimi quaranta anni e la sezione di net.art segue il medesimo filo conduttore, proponendo 13 progetti, visibili nelle sale del museo e naturalmente on line sul sito del Macba.
Oltre a i due lavori sopra menzionati, la selezione comprende, tra gli altri, “Anti-Capitalist Operating System” dello statunitense Andy Cox, una singolare interfaccia “anarchica” che mette a nudo con ironia i lati oscuri del sistema capitalistico; “Commission Control” di Andy Deck, che spinge a riflettere sulla veridicità dell’informazione e sul potere dei media; la corporation sovversiva RTMark e gli statunitensi Institute for Applied Autonomy, impegnati in un uso sociale delle nuove tecnologie.
Si prosegue con il sito degli strabilianti Surveillance Camera Players, gruppo teatrale americano che realizza le sue performance davanti alle onnipresenti telecamere di sorveglianza; il progetto Redundant Technology Initiative basato sul riciclo di apparecchiature informatiche obsolete e sull’utilizzo del free software e infine “The Struggle continues” del coreano Young-Hae Chang, un’irresistibile “karaoke” che inneggia alla libertà -individuale e sessuale- su un travolgente ritmo jazz.
Roberta Bosco e Stefano Caldana sono una coppia ormai collaudata e molto nota tra gli addetti ai lavori per il continuo impegno nell’analisi e nella promozione dell’arte digitale e per l’organizzazione di numerosi eventi tra cui il recente “London Calling”, selezione di net.art londinese parte dell’ultima edizione del noto festival Sonar.
Sono inoltre redattori di Ciberpaìs e hanno realizzato “Arte.red”, una storia della net.art in forma ipertestuale. Nell’introduzione a “Conexiòn Remota” i due curatori dichiarano di non voler “monumentalizzare la net.art e tantomeno ridurla a un oggetto o un feticcio”; la loro decisione di esporre i lavori anche all’interno del museo non risponde infatti ad una necessità di spettacolarizzazione, ma è il risultato di una scelta precisa.
Poichè la net.art necessita generalmente di una fruizione domestica, che permetta all’utente di regolare modi e tempi del suo approccio all’opera, all’interno del Macba sono stati ricreati tre microambienti individuali, in modo da riprodurre in qualche modo la dimensione privata e intima della navigazione solitaria, con in più il vantaggio di una connessione molto veloce.
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The File Room di Antoni Muntadas
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Arte.Red. Una storia della Net.art in forma ipertestuale
Valentina Tanni
[exibart]