-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
sezioni didattiche Fondazione Italiana per la Fotografia Torino
didattica
Diamo voce alla Sezione didattica della Fondazione Italiana per la Fotografia. Un progetto al plurale. Per unire i differenti percorsi in una originale metodologia di lavoro basata sul dialogo. E sulla voglia di sperimentazione…
Come nasce la sezione didattica del FIF e quali sono le radici del vostro metodo?
La Sezione nasce in occasione della mostra dedicata a Margaret Bourke-White nel marzo del 2000, all’interno di una struttura museale già presente sul territorio dal 1992, dall’esigenza di accogliere ed avvicinare ad un museo particolare il pubblico scolastico. L’idea del museo come luogo vivo e dinamico ha contraddistinto fin dall’inizio l’attività della nostra sezione didattica, in quanto abbiamo privilegiato l’approccio creativo dell’educare a vedere l’immagine fotografica piuttosto che insegnare a fotografare, una didattica quindi finalizzata all’educazione iconica, basata sul confronto tra la fotografia e le altre discipline artistiche.
Molte sezioni didattiche utilizzano ampiamente come strumento i laboratori operativi, mi interessava sapere quanto spazio assegnate a questo tipo di attività e se sono parte integrante dei vostri percorsi…
I nostri laboratori prevedono una offerta didattica che risponde in maniera adeguata a tutte le fasce di età scolastica. Il progetto didattico è caratterizzato da una stretta collaborazione con l’insegnante, che diventa responsabile dei percorsi mirati e personalizzati tenendo conto delle competenze di base della classe. Le attività didattiche sono realizzate negli spazi espositivi del museo, per poter interagire direttamente con le opere esposte e nello stesso tempo togliere l’aurea di sacralità assegnatagli. Se per i bambini delle classi materne ed elementari l’aspetto ludico creativo è preminente, per gli studenti delle medie inferiori e superiori l’utilizzo di diapositive ed il dibattito interattivo che deriva dalla loro visione stimolano nuove chiavi di lettura e di approfondimento che superano l’argomento iniziale. Ma lo spazio operativo dei nostri laboratori diventa, spesso, anche la città e il territorio da analizzare e conoscere attraverso missioni fotografiche.
Avete già collaborato direttamente con artisti e fotografi di professione nerll’ideazione di percorsi e atelier per ragazzi?
Abbiamo lavorato volentieri e fruttuosamente con giovani fotografi e con artisti già affermati, usando modalità diverse a seconda degli obiettivi che ci proponevamo. In linea generale, quando coinvolgiamo giovani autori, il nostro scopo è mettere in relazione il mondo del lavoro ed i ragazzi degli ultimi anni scolastici. Con i maestri della fotografia l’approccio è stato differente, ludico e creativo. Gli artisti Nino Migliori, Franco Fontana, Daniela Maestrelli giocando con il pubblico, hanno presentato le loro tecniche ed esperienze artistiche, per metterle a servizio degli insegnanti mediatori delle nuove conoscenze acquisite.
La realtà delle sezioni didattiche torinesi mi sembra caratterizzata da un forte legame con il territorio e il mondo della scuola…
Per le implicazioni che questo discorso sottintende, è inevitabile che si instauri un dialogo di rimandi e stimoli con le principali realtà culturali del territorio. Per questo vogliamo costruire una rete, anche Web, con le altre istituzioni museali, un esempio per tutti il Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli, che permetta all’utente di utilizzare tali istituzioni come strumenti per relazionarsi con le nuove istanze della società. Il discorso sulla città-laboratorio a noi molto caro, è stato affrontato dalla città di Torino già dagli anni ottanta, sulla scia della forte tradizione nella sperimentazione in campo artistico e sulla tecnologia a servizio dell’arte: il cinema, l’arte povera, l’animazione teatrale, l’arte terapia e i primi laboratori d’arte e d’animazione nelle scuole, esperienze che oggi confluiscono nelle sezioni didattiche torinesi.
La costituzione di un portale in rete, specchio di un reale ed effettivo circuito fra istituzioni, biblioteche, gallerie, centri sociali, permetterebbe una fruizione completa non solo di tali informazioni, ma anche delle diverse sollecitazioni culturali che questa città offre a tutt’oggi in settore educativo ancora frammentario e spesso estemporaneo.
link correlati
www.arte2000.net/FIF/Didattic/DIDAT_.htm
articoli correlati
Torino: arte&ragazzi
Conversazione con Maria Riccobene, Federica Sesia, Patrizia Figura e Alessandra Monda, a cura di Barbara Barbantini
FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA – Via Avogadro 4 – 10121 Torino. Tel. 011.544132 – 546594, Fax 011.548963, E mail didatticafif@libero.it Orario: da lunedì a venerdì 9.00 – 16.00. Prenotazioni -Linea preferenziale: 011.55 79 178 Martedì mattina: 8.30 – 13.30, Mercoledì pomeriggio: 13.30 – 17.30, Giovedì mattina: 8.30 – 13.30 Per i laboratori sono previste tre fasce orarie: 9.00 – 11.00, 11.00 – 13.00, 14.00 – 15.45. Numero massimo di partecipanti: 25 . Costo a studente: 2.10 Euro (la quota comprende l’eventuale visita guidata alla mostra).
[exibart]