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fino al 4.VI.2004 Pennacchio Argentato Napoli, Galleria T293
napoli
Una spirale che gira vorticosamente, tre giovani che bivaccano e sembrano alienati dalla realtà. Ignote le immagini proposte dai due artisti campani che questa volta si misurano con linguaggi diversi fornendo riflessioni eterogenee. Decisamente inedite…
Un video ed una scultura in movimento sono il nucleo espositivo presentato dal duo Pennacchio Argentato alla Galleria T293 di Napoli.
Monotonic è una scultura a forma di spirale, che ruota sul proprio asse creando un vortice continuo. Gira su se stessa, generando un “movimento statico”. Questo definisce un susseguirsi di colori e crea una corrente che sembra inesauribile. Il fiotto di energia, che dal basso si sviluppa verso l’alto, si espande in un’area a forma di cono.
La spirale, da sempre considerata simbolo della vita e della riproduzione (e ripresa da sempre da una lunga lista di artisti, si pensi solo all’immenso Mario Merz), genera un flusso corroborante che si comprime in questa piccola scultura colorata, evocando l’idea dell’energia che nasce dalla vita e ad essa si accompagna. Quest’immaginario si contrappone alla visione allucinata di un gruppo di giovani, protagonisti del video Faraway. Uno scenario soprannaturale dato da un’architettura composta di bottiglie, cartoni, vestiti, pacchetti di sigarette, dove tutto è soffuso e abbandonato. I giovani giacciono impassibili in questo macro mondo dissoluto. Lenti e immotivati movimenti animano il video; un giovane si sposta, l’altro si stende, il terzo beve e il rumore
dell’alcool che ingerisce è amplificato, ridondante. Tutt’intorno è buio. Un rumore latente anima la visione, un suono indistinguibile, che aumenta secondo la visuale. Un dettaglio compositivo manifesta la coerenza dell’immagine: in primo piano una pozzanghera, in secondo i giovani, sul retro la scenografia devastata che simula il degrado e l’abbandono. Di tanto in tanto l’immagine si ferma su una tanica. Questa è colorata di un blu intensissimo, unica nota cromatica che aleggia, ed è più viva dei tre giovani. Ogni fotogramma del video sembra possa figurare come immagine a se stante, tale è l’equilibrio che permane anche al susseguirsi delle scene. Tutto risulta frastornante grazie alla colonna sonora del soundartista e.g.0 che con un effetto acustico incessante accompagna l’isolamento dei protagonisti. Il fumo si diffonde fra le tre figure, come metafora di una condizione mentale, che man mano sembra intorpidire.
All’equilibrio compositivo, segue quello emotivo, quieto e allo stesso tempo tormentato, perché non accade nulla e nulla sembra poter rianimare i protagonisti che sono assorti, probabilmente riflettono, aspettando qualcosa che mai arriverà.
Faraway è la risultante di una performance svolta a gennaio su un’isola abbandonata, in cui i tre giovani furono ripresi in un’azione priva di qualsiasi dialogo e comunicazione.
La mostra contiene due diversi modi di espressioni da cui scaturiscono due immaginari completamente differenti: l’uno astratto, concettuale ma vivo e dinamico, l’altro realistico e immanente, seppure sconcertante per la potenziale veridicità.
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tiziana di caro
Pennacchio Argentato
Galleria T293, Via Tribunali 293 (centro storco) – 80138 Napoli
Tel. 081 295 882
info@t293.it
www.t293.it
Dal Martedì al sabato: 16.00 – 20.00
[exibart]
Tante belle parole ma una mostra di merda.
Meglio i lavori trendy/glamour ma in qualche modo onesti di un tempo, che queste cacate slegate fra loro e frutto della paura di esprimersi.
ma nn sarebbe meglio che questi ragazzi si mettessero a lavorare?
stanno collezionando una serie di banalità davvero sconcertanti!
Sicuro che avete vistro la stessa mostra che ho visto visto io? sarebbe interessante che questi commenti servissero a discutere in maniera seria ma mi tocca, è qui nn è la primissima volta, assistere a sfoghi adolescenziali. In più mi sembra che in queste parole che ho letto c’è solo invidia, ingnoranza e tanta superficialità nel parlare della mostra in questione. Invece di perder tempo a “commentare” dovreste solo vergognarvi!
anche io vedo un poco di accanimento a causa di invidia eh!
Ma la cosa più triste è vedere come la giovane arte (italiana) possa essere soggetta a certe recensioni e certi commenti che nulla aggiungono e molto confondono…ma in fin de conti il nostro presidente del consiglio ci ha abituati ad aprire bocca e a dargli fiato :O)
La verità è che questi ragazzi stanno facendo lo stesso errore che hanno fatto altri promettenti artisti al loro posto… nel momento di compiere il balzo, si fregano da soli… paura ?? mancanza di carattere ?? Mi auguro di no, anche perchè sono un loro tifoso 🙂
Ma cosa c’è che non va?…
Non mi sebra che l’articolo parli così male dell’operazione di P. A. o mi sbaglio?…