-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fino al 22.VI.2001 Silvia Levenson…, piccolo tesoro Milano, Galleria Mariacilena
Gallerie
"…come tante ex bambine ci portiamo addosso le nostre ferite, provocate a casa, a scuola, per le strade, sotto lo sguardo a volte vigile, a volte distratto degli adulti. Tutto il mio lavoro è una riflessione su queste ferite"…
di redazione
I lavori di Silvia Levenson riflettono sul mondo dell’infanzia con una posizione ironica e dissacrante tesa a contestare la persistenza di uno stereotipo sociale. La società, scrive l’artista, si aspetta che i piccoli siano felici e spensierati come nelle pubblicità e tutti si sforzano di adeguarsi a queste aspettative. Bisogna essere buoni e sorridere per non rovinare in modo irreparabile l’album di famiglia.
Le opere – installazioni e sculture – ricreano l’ambiente della galleria trasformandolo in un parco giochi tematico. Sono disposte a terra e sulle pareti. E utilizzano di preferenza il vetro e colori pastello chiaro. L’uso di questo materiale non è indifferente alla poetica dell’artista e alla sua idea di infanzia: il vetro che traduce leggerezza, pesantezza, trasparenza, freddezza e rottura allude all’impossibilità di adeguamento da parte degli infanti a una felicità imposta.
Continuando le battaglie politiche e letterarie della scrittrice Doris Lessing, che parla delle ferite subite dalle persone assassinate, torturate, imprigionate e sparite nei Paesi dominati dai regimi dittatoriali, Silvia Levenson combatte a colpi di striscioni, negli anni 70 e 80, insieme alle madri dei desaparecidos. Appunto nell’opera che si intitola Plaza de Mayo, l’artista chiama in causa se stessa e la propria esperienza personale, durante gli anni trascorsi a Buenos Aires. Sono partita, osserva, da una fotografia scattata negli anni 60 che ritrae mia sorella Bibi e me a Plaza de Mayo a Buenos Aires, intente a dar da mangiare ai piccioni. L’ho ingrandita, fatta diventare un pavimento diviso in 36 piastrelle e, dal soffitto le ho appeso sopra una pioggia di coltelli. Sono lame in vetro bianco che, come spade di Damocle, stanno ad indicare la precarietà degli eventi e la possibilità che le cose non vadano sempre bene.
L’installazione Fuga di massa è una giostra circolare di piccole seggiole con sopra scarpette di vetro colorato e al loro interno un chiodino. Questo lavoro fa riferimento all’idea che i bambini preferiscono volatilizzarsi piuttosto che rimanere imprigionati dentro divertimenti e indumenti impossibili. Ripercorrono l’idea di impossibilità le due altalene, una di vetro e l’altra di metallo, che incidono sulla superficie le scritte moi et toi; l’essere troppo vicine indica che non possono essere utilizzate, mentre la loro diversità rende impossibile evitare lo scontro. Di nuovo due giochi che nel loro stesso funzionamento dichiarano la rottura come unica alternativa. Sube y baja (sali e scendi) è l’altro gioco impraticabile: fatto di vetro non potrà mai essere usato senza rompersi; l’idea stessa basata sull’equilibrio di due corpi è messa in discussione dai dubbi che le regole siano sbagliate. In è nato un piccolo tesoro l’artista inventa una specie di archeologia del neonato, riproducendo in vetro un corredo composto da mutandine, magliette e pigiami. I rassicuranti colori pastello fanno quasi dimenticare che il corredo è fatto di una materia fredda e fragile come il vetro.
Articoli correlati:
Clima. François Perrin
Pespectives: architetture sonore
Elena Arzuffi backup
Anteprima Bovisa. Milano 2000. Fine secolo. I semi del futuro
Link correlati:
Sivia Levenson web site
<a href=http://lessing.redmood.com/ Doris Lessing A retrospective
<a href=http://www.unesco.org/opi2/human-rights/Pages/Nav/MenuF.html Agir pour les droits de l'homme
Tullio Pacifici
Fino al 22.VI.2001. Silvia Levenson.., piccolo tesoro. Milano, Galleria Maria Cilena, Via Ariberto 17, ang. Via Ausonio, tel. e fax 02.832.352; cilenart@tin.it; info@mariacilena.com. Orario d’apertura: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30 e/o su appuntamento; chiusura: lunedì e festivi. Ingresso libero.
[exibart]
seguo con molto interesse questa artista. Credo possa dire ancora molto circa il bisogno di fantasia e sogni, nonchè sul problema di vivere il quotidiano. Brava.
ma non esisteva another articolo su questa artista? Mi sembrava di aver letto una recensione su una mostra fatta a Verona o Ferrara, ora la memoria non mi aiuta. Sarebbe stato carino inserire detta recensione come articolo correlato. Se mi sbaglio ditemelo, che magari mi compro del fosforo in compress! ciao
foerse è questo l’articolo?
Si è quello l’articolo. Ricordo di aver visto quella bella mostra.
Si si!Eta Beta Grazie. Scopro ora che era a Padova e non a Ferrara o Verona come avevo lasciato intendere nel precedente messaggio.Hai visto la mostra? e allora fuori un commento, su. Se per caso conosci anche le quaotazioni delle sue opere meglio, mi piacerebbe comprarne.
Completo la già bella recensione con alcuni dati di mercato, come richiesto. L’artista è nata a Buenos Aires nel 1957, vive e lavora a Vigevano dall”81. Prima collettiva nell”87 (Biennale Arte Giovane Contemporanea al Castello di Sartirana). Prima personale nel ’90 (Galleria Città Giardino di Pavia). Da allora espone intensamente, in Italia e all’estero (Buenos Aires, Francia, USA, Olanda…). A mio parere si tratta di un’artista interessante. I suoi lavori girano anche all’estero ed ho potuto constatare che piacciono a molti, specie visti dal vivo (ovvio). I prezzi sono determinati dalle dimensioni delle opere ma, direi, soprattutto dall’impegno e dal tempo impiegato per la loro realizzazione. Appare infatti evidente che il lavoro della Levenson richieda un certo impegno in termini manuali e di tempo, non solo nella progettazione quindi, ma anche nella realizzazione tecnica delle opere (le fusioni, i vetri colorati, gli inserti di ferro, ecc.). Considerata la sua carriera (breve ma avviata anche all’estero) e la tecnica impiegata, i prezzi sono veramente molto bassi e convenienti. Si va da 1,5 milioni per i piccoli quadretti con mutandine e canotte ai 3 miloni per le piccole installazioni. Si sale fino ai 4,8-5 milioni per le bellissime altalene con le scarpette a terra. Per gli splendidi vestiti in vetro siamo nell’ordine dei 9 milioni. I prezzi sono di un paio di mesi fa. Non male no? Non ho dubbi che quanto detto dovrà essere rivisto il prossimo anno. Mi permetto di complimentarmi per una scelta che giudico buona, sia in termini di qualità che in termini di investimento (i segnali sono buoni).
Alla faccia. Una consulenza di mercato vera e propria. I prezzi mi sembrano ancora interessanti.
SORBOLE!! mille grazie Alf, non speravo in tanta cortesia. Direi che sarebbe il caso che mi muovessi prima che le quotazioni salgano a livelli esagerati. grazie di nuovo.
ciao a tutti sono sandra e sto facendo la mia tesi su silvia levenson e artisti che trattino opere o argomenti simili,se qualcuno di voi può aiutarmi ne sarei entusiasta.
dopo aver seguito una sua lezione devo dire che è una donna stupenda e disponibile.
ciao
Una tesi su Silvia? Che bello! Tienici informati. Anzi: ci potremmo incontrare ad Artissima dato che mi risulta che la galleria Fioretto farà una personale di Silvia.
ottima idea ALF,fammi sapere quando sarà la mostra e se mi è possibile mi precipito.
sto raccogliendo un sacco di informazioni, sono riuscita a parlare con lei per poterla intervistare e se possibile visitare il suo studio.
lo sapevate che silvia ha lavorato come grafica prima di dedicarsi pienamente alle sue opere?
Le opere di Silvia saranno a Torino, Artissima, 15-18 novembre. Mi è stato detto che per l’occasione realizzerà un certo numero di scarpette in sapone da regalare ai visitatori. Hai saputo della sua presenza al concorso di Suzzara? cfr http://www.exibart.com/IDNotizia3234.htm
incredibile come argomento della tesi, che facoltà fai?
ciao janaz sto frequentando il 4 anno dell’accademia di belle arti di venezia sez.decorazione,ho frequentato un corso complementare di tec.del vetro con una docente storica dell’arte del vetro muranese Rosa Mentastasi Barovier,grazie a lei sono venuta a conoscenza di Silvia Levenson e di molti altri artisti contemporanei,oltre alle varie tecniche esecutive.A presto Sandra