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27
aprile 2009
libri_saggi La O di Giotto (electa 2008)
Libri ed editoria
S’impara sin dalla scuola media, il celeberrimo aneddoto. Quello di un Giotto capace di disegnare, senza un attimo di esitazione, un cerchio perfetto. Uno spunto per parlare del colossale artista e del suo tempo. A cavallo fra due secoli...
1300. Una data centrale all’interno del libro di Serena Romano, la data di un “momento esplosivo” che racchiude la fine di un secolo e l’inizio di un altro secolo, importante momento di passaggio coincidente con una rivoluzione dello sguardo legata al nome di Giotto.
Non una monografia dell’artista in senso stretto, ma un affresco ragionato ad ampio respiro, che indaga il mutare dei congegni figurativi basati sul rapporto tra l’esperienza visiva gotica e la rielaborazione dell’antico. Tutto è compreso nello svolgersi dell’esperienza del grande artista, esperienza artistica e umana che si racchiude nell’arco della sua vita, attraverso la quale è possibile prendere coscienza del mutare di un’epoca.
Il libro è un’analisi storica che ricostruisce tutto il tessuto della “rivoluzione del ‘300” con i suoi luoghi, le sue corti, le sue imprese. Centrale è la storia dei due grandi cantieri che videro nascere l’opera di Giotto: quello della basilica di San Francesco ad Assisi e quello della cappella degli Scrovegni a Padova.
Due le sezioni del saggio. La prima tratta alcune delle questioni più dibattute dell’arte medievale, come la problematica degli affreschi raffiguranti le storie di Isacco e delle storie di San Francesco. La seconda s’incentra sul nuovo valore attribuito alla figura umana, sia essa parte di un racconto in cui si rapporta ad altre figure o immagine allegorica autonoma. Fondamentale in queste pagine è la riflessione sulla natura, intesa da Giotto come oggetto di studio e fonte d’insegnamento.
In conclusione, una riflessione sul titolo, su quella “O” che sembra racchiudere sotto i nostri occhi tutte le innovazioni della prima parte della vita dell’artista, quella “O” perfetta che ricorda il famoso aneddoto che tanto racconta del mito che ancora oggi lo avvolge: “La sprezzatura della sua ‘O’ rappresenta con la semplicità di un vero grafico il cambiare del mondo medievale, il suo liberarsi della tradizione guardando all’Antico”.
Un saggio accessibile a tutti, ricco di un accurato corredo iconografico, di un vasto apparato di note e di un’attenta bibliografia. Un libro dallo stile limpido, appassionante, capace di far rivivere una delle pagine più belle della storia dell’arte europea.
Non una monografia dell’artista in senso stretto, ma un affresco ragionato ad ampio respiro, che indaga il mutare dei congegni figurativi basati sul rapporto tra l’esperienza visiva gotica e la rielaborazione dell’antico. Tutto è compreso nello svolgersi dell’esperienza del grande artista, esperienza artistica e umana che si racchiude nell’arco della sua vita, attraverso la quale è possibile prendere coscienza del mutare di un’epoca.
Il libro è un’analisi storica che ricostruisce tutto il tessuto della “rivoluzione del ‘300” con i suoi luoghi, le sue corti, le sue imprese. Centrale è la storia dei due grandi cantieri che videro nascere l’opera di Giotto: quello della basilica di San Francesco ad Assisi e quello della cappella degli Scrovegni a Padova.
Due le sezioni del saggio. La prima tratta alcune delle questioni più dibattute dell’arte medievale, come la problematica degli affreschi raffiguranti le storie di Isacco e delle storie di San Francesco. La seconda s’incentra sul nuovo valore attribuito alla figura umana, sia essa parte di un racconto in cui si rapporta ad altre figure o immagine allegorica autonoma. Fondamentale in queste pagine è la riflessione sulla natura, intesa da Giotto come oggetto di studio e fonte d’insegnamento.
In conclusione, una riflessione sul titolo, su quella “O” che sembra racchiudere sotto i nostri occhi tutte le innovazioni della prima parte della vita dell’artista, quella “O” perfetta che ricorda il famoso aneddoto che tanto racconta del mito che ancora oggi lo avvolge: “La sprezzatura della sua ‘O’ rappresenta con la semplicità di un vero grafico il cambiare del mondo medievale, il suo liberarsi della tradizione guardando all’Antico”.
Un saggio accessibile a tutti, ricco di un accurato corredo iconografico, di un vasto apparato di note e di un’attenta bibliografia. Un libro dallo stile limpido, appassionante, capace di far rivivere una delle pagine più belle della storia dell’arte europea.
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daniele fiacco
la rubrica libri è diretta da marco enrico giacomelli
*articolo pubblicato su Grandimostre n. 4. Te l’eri perso? Abbonati!
Serena Romano – La O di Giotto
Electa, Milano 2008
Pagg. 420, € 38
ISBN 978883705934
Info: la scheda dell’editore
[exibart]