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L’allestimento di questo “nuovo museo” si inserisce dopo l’area dedicata agli ultimi naturalisti italiani e stranieri, raccolti dallo storico ex direttore della GAM Francesco Arcangeli, attento studioso dell’opera di Morandi. I quattro ambienti in cui si sviluppa consentono una panoramica sui temi cari all’artista (paesaggi e nature morte), in cui si mostra l’inesausta sperimentazione formale, in analogia con quanto sosteneva il critico Lamberto Vitali: «La storia della pittura morandiana è, difatti, soprattutto la storia del suo linguaggio».
Ma c’è dell’altro: la concezione della pittura di Morandi è messa a confronto (apparentemente brusco) con l’opera di un artista contemporaneo. Così, le nature morte di Morandi della seconda sezione, dove ogni elemento transitorio è eliminato, dialogano in modo fluido con Tulip Sundae, 2010, opera dell’artista americano Wayne Thiebaud. Allo stesso modo le delicate gradazioni tonali e lo schema geometrico degli acquerelli, esposti nella terza sala, conducono, senza cesure, alla grande tela astratta di Sean Scully, Long Light, del 1997.
La sezione La poetica dell’oggetto introduce in un’atmosfera dall’aria rarefatta, dove le ultime nature morte dell’artista si danno per accenni, evanescenti e tuttavia totalmente presenti nella loro essenza. A piena coronazione di questa atmosfera si situa qui l’opera del 1999 Eroded Landscape di Tony Cragg, installazione di oggetti di vetro consumato, immateriali, come immagini proiettate.
A chiudere il percorso un’area dedicata allo studio e agli strumenti del fare artistico di Morandi, ritratti dalle fotografie di Jean-Michel Folon e dal video documentario La polvere di Morandi di Mario Chemello.
Al di là degli studi su quanto Morandi fosse o meno un pittore legato al proprio tempo, questo allestimento incanala la riflessione verso una ricerca nuova e di stimolante attualità: cioè testare quanto Morandi riesca ancora a influenzare l’immaginario artistico contemporaneo. Idea confermata dalla partenza di una trentina delle opere della collezione per la Fondazione Iberê Camargo di Porto Alegre, Brasile, che dedicherà una mostra all’artista a partire dal 28 novembre.
Chiara Ioli
mostra visitata il 16 novembre
Dal 18 novembre 2012
La Collezione del Museo Morandi al MAMbo
Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni, 14 – (40121) Bologna
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 12-18, giovedì, sabato, domenica e festivi 12-20.
Info: tel. 051 6496611, fax 051 6496637, www.mambo-bologna.org, info@mambo-bologna.org