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08
aprile 2014
Fino al 18.IV.2014 Capolinea 19. Personale di Sergio Ceccotti e testi di Edoardo Albinati La Stellina Arte Contemporanea, Roma
roma
Attraversare la città e guardarla dal finestrino. Una mostra fa dialogare uno scrittore ed un pittore. Un racconto di una metropoli e delle sue differenze -
“…al capolinea in piazza dei Gerani ci arrivo da solo e il conducente smonta spegnendo le luci, chissà se ne ripartirà un altro, di 19, mi chiedo, nella piazza non ci sono gerani né un’anima viva e senza occhiali da vista tutto è confuso e tenebroso…”, scrive Edoardo Albinati.
Un’ora e quaranta minuti è il tempo impiegato dal 19 – storico tram romano – per attraversare la città e le sue realtà. Un viaggio che è anche un attraversamento di classi sociali, tempi storici, memorie personali.
Ragioni pratiche e idee visionarie trovano un momento d’incontro in “Capolinea 19”, una mostra che mette in dialogo lo sguardo di Sergio Ceccotti (Roma 1935) e la parola di Edoardo Albinati (Roma 1956).
Il vissuto personale entra nel lavoro pittorico che Ceccotti porta avanti dagli anni Settanta, allo stesso modo in cui Albinati – autore del racconto 19 (pubblicato nel 2001) – parte dal proprio “vagabondaggio urbano” facendolo diventare un’occasione narrativa.
La sagoma del tram avanza tra cartelloni pubblicitari e profili di architetture raffinate o anonime, avvistata da lontano lungo le rotaie, assecondata da un quotidiano familiare.
Il pittore procede per sensazioni visive, affascinato – in particolar – dalla suggestione delle luci artificiali nel passaggio dal giorno alla notte, finché il buio non inghiotte completamente della forma.
Da giovane la sua memoria era affidata agli schizzi, immediati e liberi dal condizionamento della perfezione. Tra il ’56 e il ’57 Ceccotti studia pittura a Salisburgo con Oskar Kokoschka, successivamente frequenta i corsi di disegno dell’Accademia di Francia. Nel tempo la fotografia ha sostituito il disegno e l’incisione. Il pittore fotografa e poi, in studio, si sofferma a ricostruire la memoria visiva con i colori ad olio, pennellata dopo pennellata.
Prati, Parioli, Centocelle… il ritmo lento, lo stridore del metallo, una frenata improvvisa, il caldo, il freddo, i colori delle stagioni, i sapori della città nelle sue mutazioni epidermiche.
Albinati parla di “pura passività del passeggero” nel “subire” la realtà circostante che è anche la materia del suo “diario un po’ strampalato”.
Interno/esterno entrano nel tessuto narrativo di entrambi gli autori. Tuttavia, a dispetto della descrizione minuta che l’uno affida alla pittura e l’altro alla scrittura, l’osservatore (come il lettore) hanno sempre uno spazio per costruire la propria storia, magari respirando anche quel clima di “suspense” che – come afferma la curatrice Stella Bottai – ricorda il cinema noir degli anni Quaranta e Cinquanta. Il risultato è “uno spaccato urbano fantastico, che oscilla tra sogno e realtà, tra ciò che è svelato e ciò che resta ammantato.”
manuela de leonardis
mostra visitata il 19 marzo 2014
Dal 19 marzo al 18 aprile 2014
Capolinea 19. Personale di Sergio Ceccotti e testi di Edoardo Albinati
a cura di Stella Bottai
La Stellina ArteContemporanea
via Braccio da Montone, 93
00176 Roma
Orari: da lunedì a venerdì 17-20
Interessante articolo e mostra…da andare a vedere!