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fino al 6.I.2003 Tutte le donne del mondo – The world of Nobuyoshi Araki Modena, Palazzina dei Giardini
bologna
Il gatto Ciro, baby Godzilla e diafane ragazze stile Manga tra le quattro mura di Tokio. A Modena, tremilatrecento immagini di quotidiano erotismo sadomasochistico di volitive gheishe mute come monache…
Ciro è il gatto di Nobuyoshi Araki. Ciro è ritratto mentre dorme, dopo il bagno, durante la caccia ai volatili in un terrazzo del centro di Tokio. Ciro ammicca qua e là tra gli avanzi di cibo e le carnagioni lunari di una miriade di signorine che regalano alla vista morbose e disarmanti nudità. Con lui certi cieli ritratti che Stieglitz non ha potuto vedere. La loro presenza determina una necessaria sospensione, un sollievo (come a dire, io sto anche con i gatti e con i cieli…) che introduce una lenta quotidianità nella caleidoscopica registrazione che Araki svolge nei confronti del turpe e variegato universo femminile. Alcune serie A’Paradise and A’Lovers, e duemila Polaroid ‘apparentemente accidentali’ Tokio Diary, si dispiegano in tre sale come testimonianza ineluttabile d’avvenute performances nelle quali l’erotismo si spinge fino ad esiti di piacevole e teatrale volgarità.
Stilisticamente affine al conterraneo cineasta Shinya Tsukamoto, Araki racconta senza alcuna censura, la quotidiana entropia che avviene tra la naturale sessualità e la trasgressione profana che segretamente anima gli opachi interni di un Giappone contraddittorio e sconosciuto a molti. Ne risulta un’infinità di ragazze al bagno e di epidermidi perlescenti appena coperte dalle sete orientali (o dal nylon acrilico poliestere), un’abbondanza di corpi sottomessi e compiaciuti, di estasi private e volti che si annullano per somiglianza fisionomica. Incanti e anatomie di seni e fianchi, corpi feriti e sodomizzati, gravidi di vita e legati da funi portuali. Talvolta compare un mini Godzilla di gomma, icona trash della cultura giapponese, che dopo aver distrutto città e grattacieli, diventa lussurioso gingillo capace di riservare doloroso piacere alle sue ‘vittime’. Oltre a tutto questo, anche una trentina di ritratti Naket faces e la serie completa Yugawara Storiesnei quali Araki denuda ulteriormente (in questo caso in modo ieratico e classicheggiante) la libido e l’interiorità psicofisica della donna. Tutto sommato, se considerata la cospicua produzione dell’artista e l’eterogenea complessità tematica dei suoi lavori, il corpus della mostra di Modena, nonostante la caotica quantità delle opere esposte, è una minima parte del certosino lavoro di Araki (qualcuno si è chiesto se fosse opportuno guardare le foto una per una o considerarle come parti costitutive di un ologramma da vedersi tre passi indietro…). La ‘piccola’ personale modenese ne restituisce comunque un importante frammento e un appunto significativo che asseconda il sano gusto voyeuristico e l’intelligente esterofilia, assolvendosi in questo modo da campanilistiche pretese antologiche e celebrative.
patrizia silingardi
mostra vista il 22 Settembre 2002
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comune.modena.it/galleria
’Tutte le donne del mondo – The world of Nobuyoshi Araki’
Modena, Palazzina Dei Giardini, Corso Canalgrande (centro)
A cura di Filippo Maggia
Periodo: 20 Settembre 2002 – 6 Gennaio 2003
Orari: 10/13 – 15/18, lunedì chiuso.
1-11, 26-12-2002 e 6-1 2003 aperto; 25-12-2002 e 1-1-2003 aperto solo 15/18
Ingresso: intero Euro 4. Ridotto Euro 2.
Ogni Giovedì ingresso gratuito.
info: Galleria Civica
tel.059 206911 – 206940, fax 059 206932
galcivmo@comune.modena.it
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