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18
settembre 2009
fino all’11.X.2009 Hermann Nitsch Vienna, Künstlerhaus
around
Sfogliare l’album dei ricordi di Nitsch? A Vienna si può. La foto di famiglia dell’azionista si allarga a 65 artisti-parenti, svelando discendenze e parti gemellari. Un identikit a partire dai calzoncini corti...
Prima di Sissi e Franz Joseph, ad accogliere il visitatore del
Künstlerhaus di Vienna c’è Hermann Nitsch (Vienna, 1938; vive a Prinzendorf), o meglio il suo
ritratto simil-Leonardo.
Ma a chi somiglia questo genio multiforme, pittore
azionista, disegnatore, scrittore, drammaturgo, regista, musicista compositore
e professore? Nitsch: Volbilder, Zeitgenossen, Lehre traccia un profilo a partire dai
suoi modelli, passando per lo zeitgeist contemporaneo, fino agli insegnamenti che lascia –
da vispo settantenne – ai tanti discepoli.
Percorrere
il piano terra del museo equivale a vedere Nitsch “in calzoncini corti”, il che
colpisce – a posteriori – per la consanguineità delle 125 Aktion e 56 Malaktion con l’Herbert Boeckl dello sbudellamento autoptico in Die
Anatomie e per la
parentela con le nature morte di Anton Faistauer, con l’aggiunta di aromi e sapori
a cromie e forme.
Al Künstlerhaus
si scompone a ritroso il mosaico Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale racchiusa
nell’acronimo OMT
– Teatro delle Orge e dei Misteri: dalla prima tessera Tod und Leben, inserita dal secessionista Gustav
Klimt, e dalle matrici espressioniste di Schiele e Kokoschka.
La
rassegna prosegue svelando sorprendenti parti gemellari: le stazioni della Croce
di Nitsch, simili a canne d’organo multicolori, nascono in tandem negli anni ’60
con la Peinture liquide dal tachista Markus Prachensky. Eros e Thanatos riappaiono nelle cancellazioni di Arnulf Rainer e nelle ossessioni fotografiche di
Gerhard Rühm,
una risposta all’origine di Kleenex, zollette e forbici allineati nei lavori di
Nitsch. Nel mare magnum di nomi teutonici – gli artisti esposti sono oltre 65 – spiccano due
giganti d’oltralpe: Antoni Tàpies e il nostrano Emilio Vedova.
Spartiacque
verso il presente è la cosiddetta “sala dello stampatore” Kurt Zein, in cui campeggiano le tre lastre
in rame con il negativo della Grablebung del 2006, la Deposizione dalla croce appesa nel salone accanto, e
cominciano a comparire i compagni di quella strada chiamata Wiener
Aktionismus. Per Brus, Schwarzkogler e Muehl il copione resta l’irrisolto mal
di vivere, sciorinato
in tre sale al piano superiore. Fra le contaminazioni simultanee, non passa
inosservata quella extraterritoriale con Jim Dine e Heinz Cibulka, prezioso occhio fotografico di
Nitsch.
A
percorrere il sentiero del nudo c’è poi la moglie di Cibulka, Magdalena Frey, che si sofferma però sulle
mutilazioni femminili, cui s’aggiunge il “pugno nello stomaco” dello stupro su
poltrona ginecologica di Cornelius Kolig. Tra gli epigoni, chiude il cerchio sul corpo il
palermitano Andrea Cusumano, con bambola-sposa in omaggio al tassodermista necrofilo
Carl Von Cosel.
Malgrado
l’inedita IX Sinfonia di Nitsch abbia arricchito il pentagramma, con la Cusumano’s Suite la musica è finita. E la vita
anche.
Künstlerhaus di Vienna c’è Hermann Nitsch (Vienna, 1938; vive a Prinzendorf), o meglio il suo
ritratto simil-Leonardo.
Ma a chi somiglia questo genio multiforme, pittore
azionista, disegnatore, scrittore, drammaturgo, regista, musicista compositore
e professore? Nitsch: Volbilder, Zeitgenossen, Lehre traccia un profilo a partire dai
suoi modelli, passando per lo zeitgeist contemporaneo, fino agli insegnamenti che lascia –
da vispo settantenne – ai tanti discepoli.
Percorrere
il piano terra del museo equivale a vedere Nitsch “in calzoncini corti”, il che
colpisce – a posteriori – per la consanguineità delle 125 Aktion e 56 Malaktion con l’Herbert Boeckl dello sbudellamento autoptico in Die
Anatomie e per la
parentela con le nature morte di Anton Faistauer, con l’aggiunta di aromi e sapori
a cromie e forme.
Al Künstlerhaus
si scompone a ritroso il mosaico Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale racchiusa
nell’acronimo OMT
– Teatro delle Orge e dei Misteri: dalla prima tessera Tod und Leben, inserita dal secessionista Gustav
Klimt, e dalle matrici espressioniste di Schiele e Kokoschka.
La
rassegna prosegue svelando sorprendenti parti gemellari: le stazioni della Croce
di Nitsch, simili a canne d’organo multicolori, nascono in tandem negli anni ’60
con la Peinture liquide dal tachista Markus Prachensky. Eros e Thanatos riappaiono nelle cancellazioni di Arnulf Rainer e nelle ossessioni fotografiche di
Gerhard Rühm,
una risposta all’origine di Kleenex, zollette e forbici allineati nei lavori di
Nitsch. Nel mare magnum di nomi teutonici – gli artisti esposti sono oltre 65 – spiccano due
giganti d’oltralpe: Antoni Tàpies e il nostrano Emilio Vedova.
Spartiacque
verso il presente è la cosiddetta “sala dello stampatore” Kurt Zein, in cui campeggiano le tre lastre
in rame con il negativo della Grablebung del 2006, la Deposizione dalla croce appesa nel salone accanto, e
cominciano a comparire i compagni di quella strada chiamata Wiener
Aktionismus. Per Brus, Schwarzkogler e Muehl il copione resta l’irrisolto mal
di vivere, sciorinato
in tre sale al piano superiore. Fra le contaminazioni simultanee, non passa
inosservata quella extraterritoriale con Jim Dine e Heinz Cibulka, prezioso occhio fotografico di
Nitsch.
A
percorrere il sentiero del nudo c’è poi la moglie di Cibulka, Magdalena Frey, che si sofferma però sulle
mutilazioni femminili, cui s’aggiunge il “pugno nello stomaco” dello stupro su
poltrona ginecologica di Cornelius Kolig. Tra gli epigoni, chiude il cerchio sul corpo il
palermitano Andrea Cusumano, con bambola-sposa in omaggio al tassodermista necrofilo
Carl Von Cosel.
Malgrado
l’inedita IX Sinfonia di Nitsch abbia arricchito il pentagramma, con la Cusumano’s Suite la musica è finita. E la vita
anche.
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benedetti
mostra
visitata il 3 luglio 2009
dal 26 giugno all’undici ottobre 2009
Nitsch:
Volbilder, Zeitgenossen, Lehre
a
cura di Johachim Lothar Gartner
Künstlerhaus
Karlsplatz,
5 – 1010 Vienna
Orario: da
mercoledì a domenica ore 10-18; martedì ore 10-21
Ingresso:
intero € 6; ridotto € 4
Catalogo Künstlerhaus/Verlag
Lehner
Info:
tel. +43 15879663; www.k-haus.at
[exibart]