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fino al 14.VI.2003 Mirage – Donatella Di Cicco e Annalisa Sonzogni Milano, Antonio Colombo
milano bis
Giovani fotografe crescono. Voilà il lavoro di due ragazze che si stanno facendo strada a colpi di click. Aspiranti veline in posa negli scatti della Di Cicco; notturni di una Milano lattiginosa nelle foto della Sonzogni. Sono dei miraggi…
“Sul serio mi è sempre molto difficile non credere ad una foto”: questa la premessa con cui Raffaele Gavarro presenta il lavoro di Donatella Di Cicco e Annalisa Sonzogni. Giocata sul filo dell’ambiguità tra realtà e finzione, la mostra riprende uno dei temi classici (e un po’ abusati) del discorso sulla fotografia, quello che si interroga sul grado di “verità” dell’immagine, e sotto l’esplicito titolo di Mirage accomuna il lavoro di due artiste tra loro piuttosto differenti. Cos’hanno in comune, infatti, le fanciulle procaci e goffamente provocanti, che ammiccano con fare televisivo nelle immagini di Di Cicco, con le lattiginose vedute notturne della Milano incantata di Sonzogni? Nulla, probabilmente, se non il fatto di essere fotografie, cioè miraggi: di sembrare vere senza esserlo e di essere più vere di quel che sembrano.
Le aspiranti veline in posa sullo sfondo di paesaggi agresti o marini di Dolls, l’ultima serie di fotografie di Donatella Di Cicco (Napoli, 1971), sono chiamate a recitare se stesse (e le proprie aspirazioni) in ambientazioni decisamente incongruenti. L’effetto straniante, dato dalla non-corrispondenza tra le azioni dei personaggi ritratti e l’ambiente, è ottenuto grazie a una regia meticolosissima, nella quale nulla è lasciato al caso. Così era nelle efficaci immagini dei luoghi abbandonati (presentate lo scorso anno a Miart nella sezione Anteprima, sempre da Colombo, e alla mostra Periscopio a Milano), così è anche nei gesti “bloccati” della serie Per sempre: un pic-nic a base di Nutella e cocomero, la mimica grottesca di chi parla al telefonino con l’auricolare, una coppia che passeggia sul bagnasciuga mano nella mano… il risultato è quello di rendere artificiale il quotidiano.
Non ci sono attori né studiati set di posa, invece, nelle fotografie di Annalisa Sonzogni (Sarnico, 1974), che predilige la notte, nella quale sembra muoversi silenziosa e vigile come un gatto. Le sue immagini di Milano sono immerse in una luce irreale, ottenuta con un tempo di esposizione sufficientemente lungo per far emergere dall’oscurità i contorni, stranamente ammorbiditi, delle severe architetture meneghine. Il titolo della serie, Interiors, appare forse eccessivamente didascalico nel rimandare, come sottolineato in catalogo, “a quel che c’è dentro quelle case, dietro quelle pareti” sulla scia di un’attenzione alla notte intesa come “momento in cui la dimensione del privato è esclusiva e dove […] l’immagine diventa una pozza in cui le forme perdono rigidità e le geometrie scandiscono le zone di ombra e di luce”. Un discorso iniziato con alcuni lavori precedenti, come la serie Private del 2001, in cui le zoomate di Annalisa Sonzogni accarezzavano l’intimità domestica rivelata dalle finestre illuminate.
A Guarene d’Alba a partire dal 24 maggio, Sonzogni e Di Cicco esporranno nuovamente insieme, nella mostra Da Guarene all’Etna, 03 promossa dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
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Mostra e catalogo a cura di Raffaele Gavarro
Antonio Colombo Arte Contemporanea
Via Solferino, 44 – Milano
15 aprile – 14 giugno 2003
Orari: da martedì a sabato 16.00-19.30
Ingresso libero
Per informazioni tel/fax: 02.29060171 e-mail: galleria.colombo@libero.it
www.colomboarte.com
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