09 dicembre 2007

La morte di un cane come arte? Se il fine è nobile… Ne parla Marco Senaldi, su Exibart.onpaper…

 

di

Un'immagine della contestata operaIo direi che possiamo credere alla buona fede di Vargas, cioè credere che il fine della sua opera fosse nobile”. Vargas è l’artista della Costa Rica Guillermo Habacuc Vargas, che ha provocato l’indignazione di migliaia di persone in tutto il mondo per aver legato in un angolo della sala e lasciato morire di fame e sete un cane randagio, in una galleria del Nicaragua. E questa è la sua opera, che fornisce a Marco Senaldi lo spunto per una profonda digressione sui limiti sui quali si spinge oggi la creatività, nella rubrica hostravistoxte, sul numero quarantasei di Exibart.onpaper, a giorni in distribuzione. Considerazioni che gli fanno dire che “A questo punto il problema è sì la morte, non del cane però, ma dell’arte: ovvero, l’arte contemporanea è ancora in grado di far parlare la verità, o ne è solo la vittima. È ancora in grado…”… In grado di? La soluzione su Exibart.onpaper, la rivista più ricercata del paese. Per cui attenti a non perderla, potreste arrivare nel vostro Exibart.point abituale e non trovarla più. Per non correre il rischio, bastano solo 19 euro all’anno, per averla al vostro domicilio…

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37 Commenti

  1. Non credo che lasciare morire un cane sia da considerarsi un’atto umanitario,ma è solo crudeltà gratuita.

    Ne perdiamo in umanità se continuiamo a relazionarci alla vita con questa visione crudela di noi verso di essa.

    No solo e semplice crudeltà che va condannata senza se ne ma!

    Veramente uno schifo!

  2. In questo caso c’è poco da dire: una bella denuncia, sole a scacchi e buttare via la chiave. Oppure metterlo al posto del cane… e godersi lo “spettacolo”.

  3. Ma quale buona fede?!
    Io non sono mai stato animalista ma questo è solo il più sadico degli espedienti per far parlare di sè, in Nicaragua forse lo può fare, in altri paesi finirebbe incriminato.

  4. basta con questa storia! che qualcuno la smetta. morte o non morte dell’arte, qui chi è morto è un essere vivente, certo, forse già destinato, ma non possiamo stare continuamente a guardare e a non dire nulla. siamo martellati quotidianamente da scene di violenza, perchè dobbiamo anche incrementarle quando potremmo invece fare un passo in più?
    questa è morte allo stato pure, la poesia dell’arte non è questa.
    la rappresentazione è una cosa, l’atto in sè è morbosità. ma esistono delle leggi ben precise sui maltrattamenti delgi animali….è da DENUNCIA!!!!!!!
    VERGOGNA!!!!!!

  5. Beh, se vogliamo dirla tutta è anche brutto usare un articolo simile come pretesto per pubblicizzare una rivista.
    +DADAVS+

  6. non c’è alcuna connotazione artistica in una operazione del genere.
    Qualsiasi motivo che si adduca a sua giustificazione è solo una copertura, un alibi che non ha fondamento, tantomeno un qualsiasi valore e rilevanza.
    Io avrei organizzato, in risposta a quell’orrore, una performance (vera) con irruzione della polizia e arresto del famigerato assassino.

  7. Sono esterrefatta e disgustata del fatto che si possa pensare di chiamare “arte” un’operazione indicibilmente crudele e deviata come questa. Lo ritengo offensivo nei confronti degli artisti e di chiunque si occupi o si appassioni di arte. Mi sembra chiaro che in questo caso di “arte” non si può e non si deve parlare perchè essa non c’entra in alcun modo con ciò che è accaduto. Buona fede o no, qualifico in ogni altro modo fuorchè “nobile” o “artistico” un evento del genere. Oltre che di “morte dell’arte”, come dice giustamente Marco Senaldi, mi sembra che si possa parlare di morte dell’Uomo, di fine di qualsivoglia forma di empatia, rispetto, amore per tutto ciò che di costruttivo c’è in noi. Di congelamento del sentire, di morte interiore. Cerchiamo, per piacere, di non morire d’indifferenza verso gli altri esseri viventi e verso noi stessi.

  8. quanto rompete, ma chi se ne frega, con tutti gli allevamenti e le batterie di polli che ci stanno, state a vedere un cane rognoso che già da prima è in fin di vita. per tutti i soldi che sta facendo sto qui, sareste pronti anche voi a sgozzare cani, gatti e maiali! parakulo questo artista *****, altro che! e voi piantatela! w l’arte trash che ci tira il grano, babbei!

  9. Se questa storia è vera, e sempre che sia vera, io sarei portato invece a credere alla malafede dell’artista, e che si tratti solo di una triste operazione per fare scandalo e pubblicità, sulla pelle di un animale innocente.
    Si fosse legato lui al guinzaglio e lasciato morire di fame, lo avrei apprezzato sicuramente di più.

  10. Mi pare che anche Marco Senaldi non abbia più niente da dire… Come ultimo atto, però, si metta al posto del cane: magari l’arte migliora!

  11. Comincio dalla fine: 1)ritengo una vertiginosa caduta di stile la promozione di Exibart su questa notizia meravigliandomi per la qualità della rivista; 2)l’arte non muore per questa performance artistica, ma per la mercificazione che oramai se ne fa di essa inbrigliata in un sistema teso solo alla speculazione (collezionisti, galleristi, fiere, media e anche moltissimi artisti); 3)per l’oggetto della perfomnace, il cane, esso è l’emblema della disaffezione in atto verso i sentimenti dei quali la società di oggi ha paura per non aggiungere sofferenze a quelle che già deve sopportare. Vista così la performance può avere un alto valore simbolico che può portare a riflettere su altre sofferenze molto più grandi che porteranno ad altri dolori che la società dovrà affrontare per la sua catarsi che si ripete da sempre a scadenze variabili.

  12. Tomas, nonostante la tua raffinatissima analisi, che denota un’educazione ed una profondità di pensiero rilevante, non sono convinto.
    Qui il problema non è solo la morte di un cane, ma i confini tra accettabile ed inaccettabile che si spostano sempre più verso l’anarchia estetica e soprattutto etica.
    quindi:
    1. se in politica si può discutere circa il fine che giustifica i mezzi, in arte non credo. Dopotutto è solo arte, siamo veramente così presuntuosi da pensare che la manifestazione del proprio io valga la vita di un essere vivente?
    2. I limiti e i vincoli posti o autoimposti alla produzione artistica non ne limitano le possibilità, ma anzi esaltano la ricerca di soluzioni non banalmente idiote come questa.
    3. Ogni giorno muoiono cani, gatti, polli e pure uomini: il mio problema è quando questo si chiama arte. Se l’nstallazione fosse stata un esperimento antropologico-sociologico sulle reazioni dell’opinione pubblica a manifesti comportamenti immorali non avrei avuto nulla da obiettare.
    4. in effetti non trovo molto elegante fare pubblicità ad una rivista attraverso articoli sul niente, quasi che exibart sia eva3000.
    5.comprate il mio libro: “altro che sudoku:sputare sentenze è sano ed economico”…

  13. non credo che se il cane non sia morto o sarebbe morto comunque allora sia una bufala e non credo che il fine giustifichi i mezzi. trovo anacronistico e crudele utilizzare animali per l’arte e con l’Associazione Per i Diritti Degli Animali stiamo preparando una petizione contro l’uso e l’esposizione di animali

  14. ma l’avete letto o no il link che ha postato m.e.g.?!
    credo di no, e questo sta a dimostrare la pigrizia intellettuale di molti di voi sedicenti animalisti. Ma anche se il cane fosse stato davvero lasciato morire, non credete che il messaggio di denuncia contenuto nel titolo dell’opera giustifichi l’operazione? mi spiego: se il sacrificio di un cane può sensibilizzare l’opinione pubblica sulle violenze perpetuate su DECINE DI MIGLIAIA di cani randagi forse così deprecabile l’azione non è…

    riporto l’opinione che chiude il link di cui sopra, con la quale mi trovo totalmente d’accordo: “In sintesi, la storia funziona perché gioca sui nostri luoghi comuni: gli artisti moderni sono indecifrabili e farebbero qualsiasi cosa in nome della cosiddetta “arte”; i visitatori di queste mostre sono snob insensibili; i paesi latinoamericani sono rozzi e primitivi; la gente è crudele con gli animali e nessuno fa nulla per fermarli.

    Ma paradossalmente funziona anche su un altro livello: ha dimostrato pienamente la tesi di Vargas, ossia che la gente è ipocrita. Con pochissime, nobili eccezioni, s’indigna e si mobilita per un animale messo in mostra a morire (apparentemente) di stenti, mentre fa finta di nulla quando incrocia la stessa creatura per strada.”

    Questo cane dal vago sembiante cristologico (sacrificato dal “padre” per salvare i randagi come lui)mette infine il dito nella piaga dell’ottusità animalista: io non sono sicuro che gli animali soffrano nello stesso senso in cui soffrono gli esseri umani (a livello, cioè, coscienziale) ma se decidessi di “attivarmi” mi iscriverei ad amnesty, non certo alla LAV. Se poi c’è tempo salviamo pure gli animali, ma se permettete prima c’è tanto altro da fare per gli esseri che oltre ad un volto possiedono un’autocoscienza

  15. basta con le chiacchiere….è meglio nn discuterne nemmeno….ma qual’è il buon fine?…lo scalpore e un pacco di soldi che adesso gli piovono addosso?…..farei a lui e a chi lo paga per questo la stessa cosa…..ma bastaaaaaaaa……bastaaaaaa

  16. “..ancora in grado?..” e su Exibart è di scena la suspence. Potrò continuare a vivere senza sapere quel “grado”?
    Quel che so: Vargas è un cane.
    Non randagio, non bastardo, un cane artificiale (fatto ad arte per certa arte, della durata del tempo che trova).
    Prendere la vita di un vero cane e spostarla in galleria fino alla fine è un atto estremo. Ne avevamo bisogno?.. Esistono i canili e le strade a ricordarlo questo. Esiste già la vita a includere la morte. La morte degli altri: cani o persone, è altro, perchè sono “altro” da noi. Non si esorcizza un bel niente giocando con la vita o la morte degli altri; spettacolizzarla toglie ancora strati al sensibile. Da “fatto naturale” quale è, lo si porta a “normale”, quotidiano.. merce, pure quella, di scambio. -“Ti dò la morte di un cane in cambio di un po’ di celebrità”, è il messaggio di Vargas, il carnefice. Se la performance ha come intento il “far pensare”, riflettere e discutere è intento/scontento. Non ha detto niente. Ha solo data un “la” per una musica funerea. Diretto una “danza macabra” e ballato con la morte del cane.
    Un flop.
    Vargas nudo come un cane a far vita “randagia” e mangiare frugando cassonetti di rifiuti sarebbe stato più provocatorio?!.. Quel cane potrebbe esser chiunque. Quel cane è chiunque. Perfino Vargas o Sanaldi (grande abbaiatore). Quel cane è però “quel” cane. Era “quel” cane. Portato alla morte anzitempo, deviandolo dal proprio status e tempo a disposizione.
    Vargas potrebbe esser chiunque. Cane artificiale. Vesti umane.

  17. Che tristezza, usare la notizia di un’operazione del genere (già di per se a dir poco MOLTO opinabile) per pubblicizzare l’abbonamento alla vostra rivista… Che tristezza.
    Siamo ai livelli di Studio Aperto che promuove Lucignolo e altre porcate del genere come fossero informazione e poi si fa chiamare “telegiornale”.
    Che tristezza…
    Se questa è la qualità dell’informazione d’arte in Italia, poi c’è poco da meravigliarsi se l’Italia nell’arte vale poco.

  18. vorrei solo che quel bastardo di sedicente artista facesse la fine di quel cane e con lui tutti quelli che la pensano come lui….(perchè non ha usato se stesso…questo si sarebbe stato un gesto eclatante!!!!) e facciamola finita con l’ipocrisia disgustosa di chi usa provocazioni criminali con la scusa di attiare l’attenzione della gente sui veri problemi del mondo…..pensate davvero che per rendersi conto del marcio che invade questo mondo bisogna aggiungere altro marcio?….vargas mi piacerebbe sputarti in faccia……e mi auguro che la tua vita sia un serie di sventure.

  19. secondo me nn è sbagliata l idea d lasciar morire d fame e sete qll artista dei miei tivali…km dimostrazione ke anke gli esseri umani muoiono d fame e sete senza ke nessuno se ne accorga!!!!!!

  20. “LA MORTE DI UN CANE COME ARTE”, è solo atrocità e i mass-media dinanzi a queste cose dovrebbero agire contro la “brutta cronaca” con intelligenza e sensibilità … L’artista “puro”, “originale”, “vero” è sempre stato un Uomo intelligente, sensibile e onesto e in ogni periodo storico se ne possono vedere tanti. Oggi – purtroppo – nemmeno quanti ne può indicare le dita di una mano. La ricerca artistica quando è attiva, studiata seriamente, espressa con sensibilità per qualunque livello culturale, è poesia, è arte pura, non può mai essere VIOLENZA, né contro se stessi né contro altri individui e animali! Quando l’”operatore” in un luogo deputato all’arte compie violenze non fa nessuna opera d’arte…NON è un artista, semmai è un nazista che usa la “galleria” come lager, e i lager sono stati luoghi di atroci violenze e l’azione di questo “tale” “V” si definisce da sola. Quando la cronaca (brutta cronaca, macabra cronaca –che non è critica d’arte…- è solo spazzatura e così facendo si attenta la sensibilità umana), riporta tali fatti e si domanda se “La morte di un cane arte?” Non fa nessuna comunicazione…ma solo provocazione, in quanto il “giornalista” (il “cronista, il giornalista era Indro MONTANELLI, tanto per capirci!), in tali situazioni dimostra di non avere gli attributi per scrivere d’arte o sull’arte e se non mette all’indice un tale gesto disumano offende il lettore…che, non ha la possibilità di fargli ingoiare la pagina che ha scritto “male”, la strada della comunicazione è una strada diversa, la linea da seguire è altra cosa. Il “nuovo” artista, può essere classificato artista quando rispetta il ruolo primario dell’Artista e dell’Arte Pura e della purezza dell’Arte con valore universale poetico ed estetico. Mentre chi gioca a voler fare l’artista come fa il povero “V” in quella galleria del Nicaragua, fa a brandelli la sensibilità., è solo grottesco e dimostra – il disgraziato – la sua avidità malata (nessuna altra galleria d’arte del mondo deve rifiutare il suddetto autore che ha inscenato la “furbesca” operazione, non possedendo le qualità che solo l’artista possiede, per aver studiato, per aver “coltivato” la propria sensibilità con onestà).Lo sforzo dell’artista, nel fare arte contemporanea, è uno sforzo eroico, puro comprensibile e va capito a vari livelli. Chiudo questa mia riflessione, richiamando l’attenzione di tutti sul contenuto “concettuale e puro” che: “LA COSA PIU’ BELLA AL MONDO E’ CAPIRE”. W l’Arte Pura…Vittorio Del Piano, Taranto. – delpiano.artepura@libero.it

  21. “LA COSA PIU’ BELLA AL MONDO E’ CAPIRE”. Vi invito a “capire” il vero artista!
    L’artista “puro”, “originale”, “vero” è sempre stato un Uomo intelligente, sensibile e onesto e in ogni periodo storico se ne possono vedere tanti. Oggi – purtroppo – nemmeno quanti ne può indicare le dita di una mano. La ricerca artistica quando è attiva, studiata seriamente, espressa con sensibilità per qualunque livello culturale, è poesia, è arte pura, non può mai essere VIOLENZA, né contro se stessi né contro altri individui e animali! Quando l’”operatore” in un luogo deputato all’arte compie violenze non fa nessuna opera d’arte…NON è un artista, semmai è un nazista che usa la “galleria” come lager, e i lager sono stati luoghi di atroci violenze e l’azione di questo “tale” “V” si definisce da sola. Quando la cronaca (brutta cronaca, macabra cronaca –che non è critica d’arte…- è solo spazzatura e così facendo si attenta la sensibilità umana), riporta tali fatti e si domanda se “La morte di un cane arte?” Non fa nessuna comunicazione…ma solo provocazione, in quanto il “giornalista” (il “cronista, il giornalista era Indro MONTANELLI, tanto per capirci!), in tali situazioni dimostra di non avere gli attributi per scrivere d’arte o sull’arte e se non mette all’indice un tale gesto disumano offende il lettore…che, non ha la possibilità di fargli ingoiare la pagina che ha scritto “male”, la strada della comunicazione è una strada diversa, la linea da seguire è altra cosa. Il “nuovo” artista, può essere classificato artista quando rispetta il ruolo primario dell’Artista e dell’Arte Pura e della purezza dell’Arte con valore universale poetico ed estetico. Mentre chi gioca a voler fare l’artista come fa il povero “V” in quella galleria del Nicaragua, fa a brandelli la sensibilità., è solo grottesco e dimostra – il disgraziato – la sua avidità malata (nessuna altra galleria d’arte del mondo deve rifiutare il suddetto autore che ha inscenato la “furbesca” operazione, non possedendo le qualità che solo l’artista possiede, per aver studiato, per aver “coltivato” la propria sensibilità con onestà).Lo sforzo dell’artista, nel fare arte contemporanea, è uno sforzo eroico, puro comprensibile e va capito a vari livelli. Chiudo questa mia riflessione, richiamando l’attenzione di tutti sul contenuto “concettuale e puro” che: “LA COSA PIU’ BELLA AL MONDO E’ CAPIRE”. W l’Arte Pura…Vittorio Del Piano, Taranto. – delpiano.artepura@libero.it
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    “NON DEFINITELO ARTISTA” nella mia rflessione sopra riportata, ho tentato di spiegare chi è definibile col termine “ARTISTA”…
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    BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!
    Prego gentilmente alla direzione di EXIBART di non togliere questo annuncio e di aiutare a boicottare questo bastardo. Questa non è arte. Questa è m….

    Guillermo Habacuc Vargas, sedicente artista del Costa Rica, in una delle sue mostre presso la Galeríam Códice ha esposto la sua peggiore opera: un cane, pelle ed ossa, legato con una corda e lasciato lì a morire di fame e di sete.
    Vargas aveva pagato dei bambini affinché catturassero un cane randagio per poi utilizzarlo come “opera”. L’opera d’arte consisteva appunto nel guardare l’agonia e la sofferenza fino alla morte.
    Alle persone presenti alla mostra era stato vietato di portare cibo ed acqua, chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l’animale, veniva allontanato in malo modo con insulti.
    Il messaggio sopra il cane morente, una scritta fatta di crocchette che riportava la frase:”Sei quello che leggi”.
    Vargas è stato inoltre selezionato per rappresentare il Costa Rica alla Biennale Centro Americana del 2008.

    Firmate e diffondete la petizione OIPA affinché simili atrocità non vengano mai più commesse. La morte di un animale non è arte bensì crudeltà.

    http://www.oipaitalia.com/maltrattamenti/appelli/costarica.html

    ***** MODIFICATO DA dario_lanzetta il 28/10/2007 17.10.15 *****

    Rispondi a questo messaggio
    dario_lanzetta, 28/10/2007 17:10:15
    Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    per boicottare…
    http://www.petitiononline.com/13031953/petition.html

    Rispondi a questo messaggio
    unavelabianca, 28/10/2007 18:00:17
    Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    non ho parole per definire ciò che hai descritto… sono davvero addolorata per quella povera creatura così torturata e per il malinteso senso dell’arte che si va diffondendo… ho boicottato per quel poco che posso fare entrando nel sito che hai postato, grazie.

    Rispondi a questo messaggio
    artemisiaweb, 28/10/2007 19:28:02

    Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    Ciao,
    solitamente non rispondo ai forum ma questa volta perdonatemi se parlo.

    Mi unisco al coro delle proteste per il maltrattamento degli animali e anche alla disumanità di coloro che permettono queste oscenità.

    Non cito la parola : ” Arte” per non contaminarla con queste nefandezze.

    Inoltro richiamo l’attenzione sulla violenza agli animali da pelliccia che è veramente inaudita in certe regioni della Cina.

    Io ho visto dei filmati e vi giuro che ho pianto anche se si trattava soltanto di animali.

    Un abbraccio agli amici di exibart
    Hector&Hector

    Rispondi a questo messaggio
    hector, 02/11/2007 22:51:14

    Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    sei sensibile.e allora http://www.nonlosapevo.com e ti prego firma la petizione.Anima..li hanno un’anima.
    grazie a nome della Vita.

    Rispondi a questo messaggio
    cristal, 06/11/2007 15:57:42

    Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    Firmata, con molto piacere, secondo me dovrebbe essere allontanato dal mondo dell’arte.

    Rispondi a questo messaggio
    artpa, 29/11/2007 00:46:27

    Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    E’ una vergogna che ci offende e ci fa vergognare di appartenere alla stessa razza umana cui appartiene anche quel personaggio. Perchè non ci si è legato lui al posto del cane?

    Rispondi a questo messaggio
    albert_flury, 29/10/2007 02:02:10

    Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    ho firmato la petizione e visto le foto, che sono AGGHIACCIANTI, perchè bisogna chiamarlo artista?
    io lo prenderei a martellate così muore soffrendo

    Rispondi a questo messaggio
    skawalker, 29/10/2007 02:19:09

    Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    fatto!!!

    Rispondi a questo messaggio
    brunomenei, 29/10/2007 03:27:24

    Re: Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!
    “Alle persone presenti alla mostra era stato vietato di portare cibo ed acqua, chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l’animale, veniva allontanato in malo modo con insulti.”

    Io ne ho sentite anche di peggio in TV…pare che “l’artista” Habacuc avesse piazzato il laccio che teneva imprigionato il cane, in modo che non potesse raggiungere la ciotola dell’acqua e quella del cibo…..che erano posizionate molto vicine, ma non abbastanza vicine da permettere alla povera bestia di bere e cibarsi….
    Una vera tortura a tutti gli effetti…
    Meditiamo gente, meditiamo su quali eventi oggi, vengono erroneamente definiti “arte”,…poichè probabilmente un giorno continuando di questo passo, anche un “serial killer” che fa fuori una dozzina di persone potrà essere definito artista….

    Rispondi a questo messaggio
    elvis-p, 29/10/2007 13:04:36

    Re: Re: Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!
    è proprio così… bisogna far attenzione e riflettere… prima o poi se si accetta sempre tutto, usciranno notizie sempre più inumane. Eppure se ci penso l’unica cosa che dobbiamo dimenticare alla svelta è il nome di questo sedicente artista; è stato furbo: ha trovato un gran modo per farsi ricordare… e questo INVECE NON deve succedere. NON deve succedere. non voglio esagerare: ma uno così dovrebbe avere la stessa fine… e chissà… forse si pentirebbe…

    Rispondi a questo messaggio
    sery-mercury, 29/10/2007 17:41:32

    Re: Re: Re: Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!
    Purtroppo non credo che spetti anoi boicottare gli artisti…. finchè trovano dove li fanno esporre credo che sarà impossibile. Il tuo giusto appello dovrebbe essere rivolto a gallerie, manifestazioni e “biennali” che pur di portare gente espongono pure gli assassini

    Rispondi a questo messaggio
    davide2k, 29/10/2007 20:57:36

    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!
    già alla fine la colpa e di quei grandissimi deficenti che fanno esporre questi che si definiscono “artisti” … siamo ridotti davvero male ragazzi, fincè c’è sta roba in giro non si combina nulla. ):

    Rispondi a questo messaggio
    dario_lanzetta, 29/10/2007 22:50:31
    .Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!
    La penso come te, come si può chiamare arte il far morire un animale costringendolo a morire di fame e di sete? Mi stupisco che sia stato possibile impedirlo.
    Come si può definire arte una cosa del genere? L’arte è spiritualità no crudeltà.
    Sono veramente dispiaciuta per quel povero cane, il procurare la morte non è arte ma cattiveria, mancanza di cuore, dici bene la colpa è di chi fa esporre una cosa del genere.
    Maria

    Rispondi a questo messaggio
    mariapezzica, 31/10/2007 22:53:05

    Re: BOICOTTATE QUESTO ARTISTA FINCHE’ POTETE !!!

    Dio che schifezza ma come si fa a fare una cosa del genere . (CONTINUATE A BOICOTTARE E NON CHIAMATELO ARTISTA), i sopra elencati messaggi li ho estratti da EXIBART.,

  22. trovo tutto ciò disgustoso, mezzucci squallidi per farsi pubblicità quando la creatività tocca lo zero assoluto…

  23. invettiva contro:
    Guillermo Habacuc Vargas;
    Galeríam Códice; curatrice Juanita Bermudez; i vili spettatori della mostra;

    Propongo una petizione che accomuni i responsabili di questa ingiustizia nascosta sotto il nome di performance. Vorrei far notare che i veri colpevoli sono quelli che assecondano i pazzi di turno.

    Vi propongo la lettura delle giustificazioni che la curatrice Juanita Bermudez cerca di mettere insieme inventandosi una miracolosa fuga del cane.
    Agiamo, ci vuole un’altra petizione, fermiamo chi ha il potere di far accadere questi eventi.
    La curatrice deve prendersi le responsabilità dell’accaduto, deve dimettersi.

  24. Navigando ho visto la foto di quel povero randagio, quel personaggio che si crede artista e vorrebbe stupire, io penso che si
    fosse messo lui al posto del cane avrebbe
    di sicuro da parte mia fatto un successone.
    Puo’ sempre provare, mai troppo tardi.
    Si vergogni.
    La stupidita’ non ha mai fine.

  25. Nessun scandalo,e censura.
    La creativita’ pesca nella storia,e ne
    riporta le immagini.Nel caso di Vargas e
    Abedessemed,le loro immagini,sono gia’
    state realizzate nei campi di concentramento’,
    dal Dott. Mengele.Possono documentarsi.
    Cordiali saluti.
    Giuseppe.bertolini berg.

  26. In un’incontro informale,chiesero ad Alberto
    Giacometti,se in un museo vedesse bruciare,un gatto e contemporaneamente,un Tiziano chi
    salverebbe.Rispose Senza esitare IL GATTO.
    Memoria Memoria= Arte
    Saluti.G.Bertolini Berg

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