07 luglio 2008

Critiche sui tagli in finanziaria? E il ministero invita Settis a dare le dimissioni…

 

di

Salvatore Settis

La critica anche dura e sferzante è assolutamente legittima e benvenuta, ma quando viene esibita sui giornali da chi possiede precise responsabilità istituzionali con disinvoltura e gusto per la polemica, allora questa stessa critica diventa strumentale perchè si tinge di intenzioni e di propositi che non aiutano a porre e a risolvere i problemi che sono tanti e che sono gravi, come dimostra il recente commissariamento dell’area archeologica di Pompei”. È affilata la presa di posizione di Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni culturali, che mette nel mirino il professor Salvatore Settis, appena confermato nel suo incarico di presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali, che in un articolo apparso venerdì scorso sul Sole 24 Ore parlava del ministero come di una struttura “in liquidazione” o “allo stato larvale”, attribuendone le attuali difficoltà al governo Berlusconi e ai suoi recenti provvedimenti economici. “Meglio avrebbe fatto – sono le conclusioni di Giro – a proporre e sviluppare le sue critiche nell’ambito delle prerogative che gli sono state affidate e riconosciute nel momento in cui il Ministro Bondi gli ha confermato la propria fiducia alla guida del Consiglio superiore. A questo punto considero irrimediabilmente lacerato il rapporto fiduciario, che pure era stato ribadito, fra il Ministero dei beni culturali e il Professor Settis, il quale ha rinunciato a confrontarsi con l’istituzione e ad esercitare le prerogative che gli venivano riconosciute. Con rammarico ne prendiamo atto e ci auguriamo che ne tragga al più presto le dovute conseguenze”. Un chiaro invito alle dimissioni, per quello che viene considerato – tanto da destra quanto da sinistra – un nume tutelare del nostro patrimonio artistico. Magari garbo istituzionale, per chi ricopre un incarico tanto prestigioso, avrebbe voluto che la sede dove portare critiche – sintomo peraltro di attaccamento all’istituzione criticata – fosse altra, rispetto un articolo di giornale; ma un affondo tanto radicale risulta decisamente inelegante e in prospettiva dannoso per il ministero che, in tal modo, oltre ai fondi tagliati dalla finanziaria, rischia di perdere pure un validissimo collaboratore.

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