05 febbraio 2010

Sgarbi update: prende forma l’elenco dei “saggi” per il Padiglione Italia

 

di

Gillo DorflesPreparatevi, conoscendo il soggetto, riempirà queste pagine all’inverosimile. E non è detto che sia un male. Fatto sta che anche oggi Vittorio Sgarbi torna a parlare del suo ruolo di curatore del Padiglione Italia alla Biennale del 2011, intervistato dal settimanale Panorama.
Aggiungendo qualche particolare dei suoi progetti, come una prima lista di scrittori e intellettuali ai quali si affiderà per la scelta degli artisti. Qualche nome? Da Gillo Dorfles (cui pare sarà dedicato il padiglione) ad Alberto Arbasino, Umberto Eco, Guido Ceronetti, Pietro Citati, Eugenio Scalfari, Furio Colombo, Manlio Cancogni, Raffaele La Capria, Claudio Magris, Paolo Mieli, Giulio Giorello, Piergiorgio Odifreddi, Bernardo Bertolucci, Roberto Pazzi, Antonio Tabucchi, Geminello Alvi, Roberto Calasso, Corrado Augias, Raniero Gnoli, Antonio Scurati, Sandro Veronesi.

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23 Commenti

  1. via parlare parla..

    alla fine incuriosita la gente verrà, visto che mancano ancora 18 mesi e il martellamento mi pare già alla grande…

    l’elenco, via un bel pout-pourry di nomi, via mi manca Raffaella Carrà e Fabio Fazio!

  2. Mha sì…è giusto così. Meglio delle mezze misure strabiche del 2009. Se questo rimarrà, sarà sicuramente curioso vedere cosa salta fuori.

  3. ah, io non vedo l’ora di vederlo il Padiglione! abbiamo visto tutti gli altri, abbiamo visto pure il Padiglione Ikea l’anno scorso… Non capisco quanti, in passato, hanno lanciato la crociata antisgarbiana al grido di ‘Ignoriamolo!’ (poi voglio vedere quanti resisteranno alla tentazione…)

  4. Nella sua estrema vanità maschilista non ha ritenuto nessuna esponente del mondo femminile cosi saggia da affiancarlo….

  5. Bene, e a noi critici daranno le giurie di Premi letterari, la direzione di quotidiani, presidenze e cariche politiche?! Almeno saremo pari! Maddai, ridicolo e vergonoso che questi “intellettuali” accettino: perchè non fanno il loro lavoro dove devono, come peraltro molti fanno? Dalla Tv ai giornali, in piazza, nei salotti: così si supera lobbismo, ignoranza e passatismo!

  6. la morte del critico d’arte contemporanea e del curatore come mestiere che ha una sua professionalità e rispettabilità!
    IL DISEGNO E’ CHIARO. ANZI CHIARISSIMO.

  7. Bravo/a X, esattamente. La foglia di fico di un ciarlatano senza nessun curriculum. Se uno solo di quei “saggi” dovesse accettare, saremmo alla frutta davvero. Vorrebbe dire che anche le intelligenze più illuminate non distinguono tra i linguaggi e i media espressivi dell’arte, che si accontentano di quello che dice Telemarket (alla faccia dei sui attacchi al mercato…..). IMBARAZZANTE. Secoli di evoluzione per finire nella melma e nella vergogna di un venditore di pentole che, come dice giustamente Celant sull’Espresso, ci porterà ancora più distanti dai circuiti internazionali evoluti.

  8. che bell’elenco di giovani! in linea con la situazione italiana dalla politica al lavoro: tutti e solo vecchi! anche se si tratta di persone di cultura, esiste una generazione per lo meno di quarantenni intellettuali (scrittori, filosofi, storici) che meriterebbe di poter far sentire le loro idee prima di entrare nel pre-pensionamento.
    che sconforto…

  9. vedo che la misoginia impazza! cavolo neanche una donna….come se non esistessero…mamma quanto è orribile e vecchio questo paese maschiocentrico…la stupenda definizione di “fallologocentrismo” di Rosi Braidotti non vi dice nulla? Ma che dico qui il logos s’è perso, suggerisco il termine fallonullismo che si addice molto a questo stupendo paese di palle vuote…..

  10. mb2… Rosi Braidotti? ma scherzi mica siamo all’estero (dove la chiamano a parlare nei musei o a scrivere anche nei cataloghi di mostre)!
    Ricorda siamo in Italia… va a Porta a Porta? Grande fratello? sul libro paga di mediaset? fa la velina? no…. allora, anche tu cosa pretendi.

  11. A Stoccolma,si e’ avverata l’intuizione
    Felliniana(La Citta delle donne).
    Nelle istituzioni culturali i responsabili,
    a stragrande maggioranza sono donne.
    G.B.B.

  12. Ma che cosa v’aspettavate da questa persona? Le donne? Non pensateci nemmeno. I critici? C’è lui e questo basta. Paese fallocratico? No. Paese allo sbando anche culturale e intellettuale.Povertà e miseria. Miseria e imbecillità.

  13. Sgarbi è un critico con una cultura ampia e sa quello che dice:se farà una cselta che sarà condivisa da quelli che lui ha chiamato è molto probabile un padiglione Italia abbastanza onesto, a me batserebbe che i tromboni della transavanguardia venissero ignoirati
    paride

  14. Quote Rosa te ne cito alcune in diversi ambiti non certo di primo pelo come i bacucchi citati anche se si tratta di Eco e Dorfles e del mitico Bertolucci, ma d’altronde bisogna pur dirigersi verso le grandi menti : 2 critiche Lea Vergine e Lara Vinca Masini, 2 filosofe l’italo australiana Rosi Braidotti Francesca Rigotti, due registe Cristina Comencini Francesca Archibugi e perchè no (se c’è il grande Scalfari) le due scienziate Rita Levi Montalcini e Margherita Hack. Mi fermo qui ma potrei continuare…insisto siamo un povero e misero paese fallocentrico e saremo destinati a perire per questo…..

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