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Le premesse parlano chiaro: se una delle novità più tangibili nella creatività è quella sorta di “archi-olimpiade” che da qualche anno si sta giocando a livello globale, con esiti che non cessano di spostare in alto l’asticella del più grande, più strano, più costoso, la finalissima si disputerà da maggio a Shanghai, con la World Expo.
Tante sono le grandi firme all’opera per i padiglioni nazionali, tante le soluzioni estreme messe in campo in occasione dell’imperdibile vetrina: fra queste l’affascinante oggetto-non-identificato che vedete nella foto, pensato da Thomas Heatherwick per il padiglione inglese. Il riferimento è al Crystal Palace realizzato a Londra nel 1851 per la prima Expo: ma in questa forma – fra l’organico e il fantascientifico – la trasparenza è data da 60mila “coni retinici trasparenti”, aste di oltre sette metri di lunghezza che rivestono i sei piani della costruzione, e che trattano la luce come filamenti di fibra ottica.
Ogni asta poi incorpora un seme vegetale proveniente dalla selezione del Millennium Seedbank Project, garantendo quel tanto di eco-chic che va tanto di moda…
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www.ukshanghaiexpo.com
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