19 novembre 2010

3D-tredomande: Camilla Boemio ancora su Alterazioni Video / MAR

 

di

Camilla Boemio
Continua la saga sull’opera di Alterazioni Video censurata dal MAR di Ravenna. Dopo il nostro articolo che riportava tempestivamente la vicenda, la parola è passata a Claudio Spadoni, direttore del Museo, che ha argomentato le decisioni prese dall’Istituzione. A seguito dell’intervista a Spadoni, Camilla Boemio, curatrice del progetto, chiede di poter replicare. E noi, naturalmente, le offriamo volentieri uno spazio per dirci la sua… (helga marsala)

L’abbiamo chiesto a Spadoni e lo chiediamo, a maggior ragione a lei, che è la curatrice del progetto: com’è possibile che non fosse a conoscenza della natura dell’opera e degli intenzioni degli artisti? Come ha seguito il lavoro, in fase di progettazione e di realizzazione?
Questa è la domanda portante che causa la mia indignazione nei confronti dei ragazzi, perché si rischia di pensare o che io fossi d’accordo con loro, o che non abbia lavorato degnamente al progetto. Esistono però, come prova del contrario, le tante e-mail tra me, Alterazioni Video e la curatrice interna del Mar. Una volta delineato il progetto, sono sempre stati mantenuti degli argini flessibili e utilizzati aggettivi trasversali (per esempio, il film veniva definito un “video sensuale che apre valutazioni e immaginazioni plurime”). Oltre a ciò, il collettivo continuava a scusarsi del ritardo relativo agli aggiornamenti sul lavoro (“ultimato il lavoro da Fabio Paris Gallery ci dedicheremo con una notevole full immersion al lavoro”). Sono stata molto ben disposta nei loro confronti, per cui ho ritenuto che mostrare scarsa fiducia o assumere atteggiamenti isterici per via dei tempi troppo stretti, sarebbe stato un atteggiamento sbagliato nei confronti del loro talento. Non sono neppure una bigotta, ma ritengo che a volte bisognerebbe impegnarsi di più e non accontentarsi dell’idea più facile da sviluppare, arrivando a stupire realmente e ad affrontare tematiche più interessanti.

Anche lei ha appoggiato la decisione del MAR di “censurare” l’opera? In sostanza, stava dalla parte degli artisti o dell’Istituzione? O ha cercato, magari, una mediazione?
Ho appoggiato la decisione del MAR perché siamo stati beffati in un modo affatto piacevole. Alterazioni Video sono tra gli artisti più interessanti della nostra generazione, con alle spalle dei progetti di grande valore, come “Incompiuto Siciliano”, e un curriculum che farebbe impallidire tanti altri artisti. “Critica in Arte” è una vetrina importante per i giovani critici e gli artisti, ed il Mar è il migliore museo dell’Emilia Romagna. Perché rendere un momento così alto una sorta di grande baruffa nella quale le tante persone coinvolte devono districarsi per riportare l’ordine?

Al di là del problema “politico”, relativo alla figura del Guidarello da tutelare, che giudizio critico dà sull’opera di Alterazioni Video? Alcuni l’hanno definita banalmente provocatoria, altri la ritengono un’operazione interessante…
Potere fruire della collezione permanente di un museo di rilievo apre prospettive creative di grande poliedricità. Parlare solo del video significa mettere in ombra gli altri lavori realizzati per la mostra: un’opera a parete, “Il Cristo Tuffatore”, irriverente e di grande impatto ludico, e un fumetto nel quale il legame tra arte popolare ed aulica viene reinterpretato magistralmente delineando un attuale visione dell’”Anti-Rinascimento” di Eugenio Battisti. Trovo invece il video su Guidarello banalmente provocatorio, nelle tematiche legate a reminiscenze folcloristiche e nel déjà vu che riporta al “Caso Grosso”, altro affaire che fece indignare i ben pesanti dell’epoca. Si tratta del quadro realizzato da Giacomo Grosso per la prima Esposizione Internazionale della città di Venezia del 1895, associabile al lavoro di Alterazioni Video per i soggetti ritratti: un feretro con cadavere attorniato da donne lascive in preda ad un baccanale. Chissà se ad entrambe le due opere toccherà la stessa fine…

N.d.R: Il quadro di Grosso, Supremo convegno, fu salvato dopo accese polemiche da una commissione di intellettuali (tra cui Fogazzaro) che lo definirono non offensivo per la morale pubblica. Venne dunque esposto nonostante l’indignazione del Clero. A fine esposizione, il premio assegnato da un referendum popolare andò a grande maggioranza proprio all’opera di Grosso, acquistata da una società per farla conoscere negli Stati Uniti, dove era già arrivata la sua fama. Durante il viaggio attraverso l’oceano il quadro fu però distrutto da un incendio.

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L’articolo che ha svelato la vicenda
3D-tredomande: Claudio Spadoni sulla (non)mostra di Alterazioni Video al MAR

[exibart]

63 Commenti

  1. Una domanda deontologica mi viene spontanea. Ma un curatore può esporre un’opera che non ha ancora visto? E poi come fa a scrivere un testo su ciò di cui ha una vaga idea?
    Comunque ormai non si sa più a chi chiedere. Se Alterazioni Video volevano programmaticamente fare il casino allora sono dei grandi perché ci sono riusciti in pieno e hanno gabbato tutti. Se, al contrario, volevano esporre questo video forse era meglio scegliere un altro progetto.
    A questo punto aspettiamo di sentire anche loro.

  2. Buonasera Daniele ,
    sei arrivato al fulcro della situazione i ragazzi hanno giocato su un lavoro che non c’ era e qualsiasi cosa detta su un lavoro che stavono realizzando si poteva , ed é stata cambiata successivamente .
    Un punto , ancora , non é delineato la mostra non era e non é SOLO il video !
    E’ stato realizzato il lavoro “Cristo tuffatore” ed il fumetto .
    Se leggerai il mio testo critico ti accorgerai che ho scritto dei lavori realizzati e non del video .
    Tra l’ altro ho una certa esperienza di lavori video – ho curato mostre con lavori di : JESPER JUST – LUIS GISPER – SPENCER TUNICK – MARK LEWIS – STEVEN KLEIN e tanti altri !
    Ovviamente nessuno di questi video é stato realizzato un giorno e mezzo prima della mostra …. da qui la bagarre … a sette giorni della mostra l’ Alterazioni mi hanno chiesto che avevano in mente l’ immagine portante per la comunicazione della mostra !!!
    Gli ho risposto ma in realtà c’é già e quella che trovate su : Exibart – Mousse – ArtShow !
    SONO in una situazione paradossale nella quale “vince” solo chi se ne frega degli altri – per me l’ Arte é responsabilità e vocazione profonda !!!
    Sono sempre dalla parte dell’ Arte e della cultura , il mio lavoro è una vocazione e il mio essere riservata ed appartata è una scelta consapevole che apprezzo perché orienta il lavoro critico verso aspetti di ricerca , prediligendo una valorizzazione accurata dei progetti a discapito di facili favoritismi .
    PENSATE COME MI POSSA SENTIRE …..

  3. In Italia molti curatori fanno le mostre inviando 4 mail ad amici e conoscenti. E vedono le opere solo nei portfolio. Penso ai vari Farronato e ai Menegoi. Quest’ultimo ha selezionato gli allis filliol che tempo fa manco gli avrebbe rivolto la parola. Pero’ questo lo salva dall’accusa di essere snob. L’arte contemporanea italiana cammina sul fondo.

  4. Camilla dici che gli altri 2 lavori della mostra sono di alto valore: uno e’ un installazione di stampo neo satanista.. E Nel catalogo ci sono più blasfemie e bestemmie che altro… Ma quali sono i tuoi parametri?

  5. Nella produzione di “Alterazioni Video” ho visto un filone che si distingue per la sua impeccabile e originale eccentricità di linguaggio. Mi domando: perchè perdersi in questo monotono filone del porno? Se il porno serve a far parlare su un evento, allora non c’è più nulla da obiettare. Viviamo già in una società grossolanamente disincantata, in cui la volgarità e la pornografica è diffusa e sotto gli occhi di tutti. Oggi, il vero scandalo è l’atteggiamento passivo di una normalità generalizzata.

  6. Domenico Quarante è una persona serissima, se si legge il suo lungo e articolato testo sull’operazione in oggetto si rimane un po’ spiazzati, perché lui è sicuramente in buona fede, e allora può capitare di dover azzerare il proprio atteggiamento, e ripensarlo.
    E’ il grosso, grossissimo problema di questi blog: si vede un’immagine, magari piccola piccola, si legge un commento, spesso ammiccante, e in un attimo ci si forma un’opinione, spesso incrollabile.
    Questi sono tritacarne, bisognerebbe prenderli con maggiore distacco, è talmente facile cadere nella trappola.
    Io stesso, leggendo dell’intervento degli Alterazione Video l’avevo bollato come robaccia, tipica dei nostri tempi, ma ora che ho letto cosa ne dice Quaranta, devo sospendere il giudizio.

  7. l’unico che ci ha capito qualcosa è stato domenico quaranta, l’unico in grado di scrivere un – bel – testo davvero critico sul lavoro. e pensare che non era neppure lui il curatore della mostra…

  8. Ho visto talmente tanti artisti veri fuori dai circuiti e dal sistema che ormai non credo più al mondo dettato dai curatori. Da appassionata di arte, mi trovo sempre più in disaccordo con le scelte che fanno. Spesso sono solo a caccia di scoop, di notizie e niente più. Si sono allontanati dall’arte e la stanno condannando al nulla. Niente di più triste.

  9. Veronique, Domenico Quaranta (mi ripeto) è una persona seria, scrive quello che pensa dopo aver visto di persona, comportandosi come fanno pochi altri.

  10. Deposte tutte le interpretazioni sul sistema malato dell’arte contemporanea, rimane solo la predica mediatica della casta critica- curatoriale dei grilli parlanti.
    Domanda: Si può creare in libertà in un mondo decadente pieno di brutture?
    Risposta: Certo, basta operare al di fuori del sistema malato delle caste curatoriali!
    Con questo voglio dire che è un artista completo, colui che riesce a liberarsi delle catene imposte dal sistema. Colui che vive la vita del suo tempo al di fuori della prigione soffocante, mercificatoria dell’arte.
    Come potrebbe essere diversamente? Tutti i grandi artisti del passato hanno tenuto forti: erano poco inclini ad accettare compromessi o vendersi l’anima al potente di turno.

  11. Ma siamo proprio sicuri che il MAR sia il miglior Museo dell’Emila Romagna? Questa mi sembra grossa come affermazione, meditate gente!

  12. RINGRAZIO TUTTI PER LE CRITICHE – e vi aspetto alla prossima vostra : mostra – realizzazione di un opera – cazeggiamento – difesa dell’ amico artista – recita teatrale – creazione del nulla – vincità del lotto – premiazione del nobel !

    Vediamo ognuno di voi cosa farà – non dubito che sarete straordinari in ogni vostra realizzazione .

  13. “Un curatore può esporre un’opera che non ha ancora visto???”

    “In Italia molti curatori fanno le mostre inviando 4 mail ad amici e conoscenti. E vedono le opere solo nei portfolio.”

    Cari Daniele e Gus, questa situazione si ripropone regolarmente in Italia. Ci sono decine di esempi.
    Ancora una volta il pubblico (quando c’è) viene preso per i fondelli. L’artista si sente ritemprato “mostra A CURA DI” e 2 righe sul curriculum, il curatore se gli va bene ci guadagna qualcosa altrimenti è pubblicita’ e i collezionisti/appassionati vengono trattati come cloache in grado di raccogliere e digerire di tutto.

    Urge una chiara posizione sull’etica curatoriale.

    (Daniele mi sembra uno dei pochi onesti in questo quadretto).

  14. Almeno ha una linea, al di là dei commenti sull’episodio in questione cosa che Bologna, di fatto l’unico altro Museo, non mi pare abbia

  15. Cara Camilla,
    grazie per aver risposto. Se le cose stanno così allora sei stata troppo permissiva e forse avresti dovuto sculacciarli i ragazzi – lo dico bonariamente – soprattutto perché erano in ritardo. Il timing, e la responsabilità culturale del progetto, spettano a metà a chi cura la mostra e agli artisti.
    Aspetto invece di leggere il tuo testo critico.
    Sarei davvero curioso invece di sapere la ricostruzione dei fatti di Alterazioni Video (che stimo). La realtà è spesso una costruzione poliedrica di fatti.
    Spero comunque che la cosa si possa ricomporre.

  16. Avendo vissuto gli avvenimenti direttamente dal vivo. ritengo che l’ operato della curatrice Camilla Boemio e della direzione del MAR, sono stati senza ombra di dubbio in chiara luce e serietà, confermando come sempre altissima professionalità in una situazione certamente compressa e non semplice.

  17. “il mio essere riservata ed appartata è una scelta consapevole che apprezzo” C.Boemio

    somoglia tanto a “si faccia una domanda e si dia una risposta!”
    Come siamo messi…!

  18. Avendo vissuto gli avvenimenti direttamente dal vivo. ritengo che l’ operato della curatrice Camilla Boemio e della direzione del MAR(che stimo), sono stati senza ombra di dubbio in chiara luce e serietà, confermando come sempre altissima professionalità in una situazione certamente compressa e non semplice

  19. Gentile Signora Boemio, non me ne voglia ma non posso NON constatare che l’ironia da ella espressa nell’ultimo commento è di NON eccelsa qualita’(poteva evitarLa).
    Gli scrivo questo, visto e considerato che è sempre leggitimo nonche’ doveroso domandarsi se, il suo ruolo di curatrice sia stato, nella vicenda discussa, all’altezza della situazione.
    Non è infatti passato inosservato che nelle risposte che ella ha fornito alla collaboratrice della Rivista , PRENDE chiaramente le distanze dal progetto interpretato ovvero l’opera censurata dei da lei chiamati “ragazzi” che con licenza possiamo anche aggiungere “terribili” se ella me lo consente. Scrive infatti : “””Sono Indignata verso i ragazzi””; a questo punto Le domando a cosa sia dovuta questa espressa INDIGNAZIONE ? è dovuta semplicemente al “contro-ordine” del Palazzo e dunque ad un F-atto a Posteriori ? oppure perche’ l’opera è andata OLTRE i confini tracciati nella sua personale “planimetria del possibile”? al riguardo curiose risultano le locuzioni da ella usate in merito, eccole : “”argini flessibili” “”aggettivi trasversali” che a quanto pare, nelle considerazioni che seguono e che ella , voglio riconoscerLi, fa a-priori nel suo progetto non andato a buon fine (se interpreto correttamente)non avrebbero avuto altro scopo che indorare la “PILLOLA” che a quanto pare gia’ all’epoca poteva presentare rischi di effetti collaterali. Senonche’ e mi perdoni, cosi’ ella è incorsa in un involontario quanto banale errore perche’ un progetto delineato in quelle forme , AUTORIZZA chicchessia a pensare seriamente ad una sua preventiva e personale AUTOCENSURA , le confesso : ben piu’ grave di quella f-atta a posteriori.
    Il perche’ è ovvio, dal momento che ella essendo curatrice nonche’ profonda conoscitrice di filosofia nonche’ storia dell’arte SA benissimo che quella “”pornostar” con annessi atti , catapultata dai suoi ragazzi terribili in quel luogo con quella scultura (oggetto di cosi tanta superstizione storica) E’ ben altra cosa rispetto alla “PORNOSTAR” sempre con annessi atti colta in ben altri luoghi noti per la loro comune trivialita’.
    Non è il caso di spiegarLe il perche’ . dunque Noi non parliamo il linguaggio del pianorettolo , insomma come il vicinato sa fare , ma solo quello della lingua Universale Arte che è tale solo se in coloro che la fanno vi sia necessariamente “APPROPRIAZIONE” di Liberta’ (incluse quelle piu’ compromettenti) . Sorvolo sempre sui perche’ , molti di noi sanno questo.
    Altra domanda che Le pongo riguarda l’incoerenza che ho colto nella sua , diciamo lode , sempre verso i ragazzi , terribili, si insomma come gruppo piu’ interessante e operante negli ultimi anni del panorama artistico Italiano contraddetta pero’ (ma sara’ pure una mia personale colpevolezza di perbenismo) contradetta pero’ da una scarsa serieta’ che ella pare adombrare quando gli stessi disattesero i famosi confini del suo progetto, facendola fuori del vaso e sopratutto disattesero la tempistica della esecuzione del progetto (lei scrisse che non era il caso comportarsi da isterici)
    Vuole essere cosi gentile e spiegarmi questa apparente nonche’ innocente incoerenza.

    La saluto Signora Boemio e naturalmente, niente di personale.

    Marras

  20. Mi sembra di capire che in questa storia, la Boemio non si è schierata apertamente in difesa del video porno- erotico di Alterazioni Video. Qui si vede con chiarezza la paura senza motivo che consegue all’occultamento del video da parte del Mar. Mi domando dov’è il coraggio del curatoe?

  21. Simpatica Viola sei una della cricca del potere .
    Perché non scrivi di chi conosci invece di inveire su chi non ti ha fatto nulla perché non scarichi la tua frustrazione sulla cricca che non ti sostiene !

  22. Il sistema dell’ arte é statico – in Italia – noi artisti siamo liberi solo se entriamo nelle frequentazioni giuste .
    Non capisco perché prendersela con questo episodio così banale e periferico – quando in tanti altri contesti molto peggiori se ne vedono di belle .
    Sono arrivato a pensare che Vittorio Sgarbi sia molto meglio di tanti curatori milanesi alla moda ma completamente assoggetati da clientelismo .
    Parliamo delle Alterazioni – ma perché non andiamo a difendere tutti quegli artisti meno famosi e molto più bravi che nessuno o raramente vengono invitati alle mostre !
    Si parla sempre di quelli che sanno muoversi , quando tanti altri molto migliori vengono non presi in considerazione .
    Voglio vedere se il video in questione lo avesse realizzato il “Rossi” di turno …
    Ma va là !
    C’é rispetto solo per chi conosce ed é un intrallazone !
    Se sei un bravissimo artista e lavori nel tuo studio e conosci poche persone e non hai un nome che rimbalza nei “salotti” buoni – chi ti prende ?
    Ma chi difendendete l’ artista “cane” del potere ?
    Camilla Boemio ha sbagliato a scegliergli .
    BASTA ARTISTI AMICI DEL POTERE .
    VIVA L’ ARTE VERA !

  23. Si fanno passare operatori d’ arte liberali censori dell’ ordine quando non si vede il vero e assoluto problema italiano .
    Erà già cos’ negli anni ‘ 80 ma oggi se non sei dei salotti buoni non emergi .
    I finti artisti alternativi sono tanti e giocano ad impersonare il ruolo di turno .
    I migliori artisti che ho visto , negli ultimi anni , li ho visti alle mostre curate da Filippo D’ Averio .
    Cos’ diversi e realmente pittori o scultori .
    Non capisco perché arrivare a difendere artisti indifendibili perché già talmente borghesi da essere scontati .
    Accanirsi nel sostenere che TUTTO SIA ARTE solo perché é il nome dell’ artista che é una garanzia .
    Se sei nel salotto buono puoi : non sapere dipingere , non sapere nulla di interessante ma sei sempre ovunque benedetto o fintamente maledetto dai borghesi di turno !

  24. Da uomo di mondo direi di vedere oltre – credo che le abbiamo fatto uno scherzetto .
    Credo che l’ Alterazioni Video siamo molto più smaliziati di questa curatrice , a mio parere brava , ma meno inserita in meccanismi di poteri .
    In Assoluto adoro Filippo D’ Averio ma ritengo che determinati artisti siano talmente potenti , oggi in Italia , da farsi baffo di un curatore intelletuale perché solo un curatore della “cricca” può essere al loro pari .
    Scusate ma domandiamoci perché D’ Averio non curi una Biennale ?
    Dove trovi un vero intelletuale come lui ?
    Ci sono curatori da salotto che sanno solo di quotazioni degli artisti ?
    Ci stupiamo di questa situazione !
    Alterazioni hanno realizzato un “capolavoro” dell’ inganno per fare parlare di una mostra canonica di provincia – una mostra non adeguatamente pubblicizzata per i parametri di artisti di potere ……
    Ne ho passati di decenni d’ Arte in Italia e conosco l’ ambiente !

  25. Con tutti i problemi in Italia si parla solo di fesserie e dilettantismo .
    Seguite il blog di Grillo !!!!!!!!!!
    Questi artisti sono delle simpatiche canaglie .
    Vi RICORDATE PASOLINI che difendeva i poliziotti , invece degli studenti , a Valle Giulia ?
    La Boemio é una professionista e i carnefici simpatici e disincantati sono le Alterazioni .
    Questo é il mio parere .

  26. Il mondo dell’ Arte é un estrema finzione .
    Chi parla delle mostre ?
    Nessuno .
    Semplice cosa sia successo .
    Alterazioni Video sono stati l’ ufficio stampa della mostra gabbando il museo e la curatrice .

  27. Conosco la curatrice Camilla Boemio e so quanto sia lontana dal mediocre ritratto che provate a farle .
    Ha curato delle collettive , a Roma , ben articolate e con artisti molto importanti .

    Del commento di altri curatori diffiderei perché con la penuria di prospettive in Italia , tutti si toffano sulla preda e cercano di mostrare la propria bravura .

  28. Per faust, Hai fatto la scoperta dell’acqua calda: non ti sei accorto che su questo blog, non c’è commento che non denunci la casta di curatori, critici, direttori di strutture pubbliche. Casta addetta a favorire sempre i soliti noti che passano come pellegrini da uno spazio pubblico all’ altro. Spesso, senza meriti e scarsa qualità. Un vero schifo.

  29. Gentilissima Laura, quando scrive : “””di altri Curatori diffiderei ecc ecc ecc “” Lei allude, forse, all’articolo di Domenico Quaranta che si puo cliccare in questo spazio ?
    sarebbe opportuno precisare, non trova ? i commenti che scorrono sono tanti e sinceramente si fa non poca fatica a comprendere CHI fa cosa a CHI se ho colto lo spirito del suo intervento .
    La saluto e la ringrazio di sua cortese risposta.

  30. Il video, che ho avuto la fortuna di vedere il giorno dell’inaugurazione dal telefono di uno di Alterazioni Video, non è per niente scandaloso o immorale. Durante la conferenza stampa il direttore Spadoni ha detto che il video non era in linea con la nuova immagine del Guidarello(le vecchie ravennate in sala tra poco svenivano), che tradotto significa;che le banche, enti e fondazioni che hanno speso dei soldi per restaurare il Guidarello non avrebbero apprezzato un opera del genere e quindi non avrebbero più elargito fondi o quant’altro.
    Quello che invece trovo riluttante è l’ atteggiamento preso dalla curatrice dissociandosi nel momento in cui le cose sono andate per il peggio. Se il museo non l’ avesse censurato mi chiedo cosa avrebbe fatto la curatrice…

  31. Da quello che so io , che ero a Ravenna , la curatrice non sapeva che avrebbero realizzato un video un pò troppo spinto e che toccava la statua del Guidarello .
    E’ una brava curatrice .
    Ha finanziato mostre e non si é mai risparmiata per portare in zone dove l’ arte contemporanea non c’é un barlume di cultura .
    Basta con commenti negativi su di lei .
    Alterazioni hanno fatto questo “sgarbo” perché non é una curatrice giovane , non ammanicata come altri – tipo …

  32. Non volevo neppure rispondere perché mi sembra tutto una grande farsa nella quale il “vitello” sacrificale é la Boemio .
    Qualcuno di voi conosce la sua bio ?
    La conosce di persona ?
    E’ andata in passato alle mostre che ha organizzato ?
    Come fate a parlare male di una persona che si distacca profondamente da curatori politicanti o curatori potenti brokers d’ Arte !
    Cosa ne sapete cosa sia successo realmente a Ravenna !
    Perché questa curatrice sia stata “costretta” ad arrivare a prendere determinate scelte .
    NELL’ ARTE SIETE I SOLITI CHE DIFENDETE I NOMI PIU’ ASSODATI A DISCAPITO di chi non ha la direzione di un museo o non possa darvi in CAMBIO QUALCOSA NEL BREVE PERIODO !

  33. C’ ero anche io a Ravenna ed ho avuto modo di parlare con tutti i diretti interessati .
    Ci sono persone che hanno un grande senso del dovere e prendeno il loro lavoro con serietà .
    Per serietà intendo ciò che si decide di fare andrà realizzato – non quello che mi pare lo voglio fare puttandoti “merda” e screditando il tuo operato !

    Vi stupite tutti e mettete in dubbio l’ operato di una persona seria .
    Il punto é questo UNA PERSONA SERIA !
    Non una intrallazona .
    Sono sicuro che gli accordi presi con gli artisti fossero ben altri .
    La BOEMIO li ha invitati nel museo alle ALTERAZIONI VIDEO che motivo aveva di screditarli – VOLEVA IL MEGLIO DALLA MOSTRA .
    Probabile volesse una vera mostra NON trovate spettacolari alla BERLUSCONI per fare parlare inutilmente .
    Ha curato mostre nelle quali , anche persone non esperte d’ arte si appasionavano all’ arte .
    Vedere il suo sito http://www.camillaboemio.com vedrete che é una curatrice valida che non cerca facili scorciatoie .

  34. La curatrice Boemio non é una codarda ne si prenderebbe le distanze da un artista scelto a priori – magari qualcuno si é divertito a farle uno “SCHERZETTO” .
    Era la situazione ideale ed il curatore ideale da “fregare” , voglio vedere se Alterazioni avrebbero “gabbato” Bonami .

  35. Da persona un pò attempata vi dico che le situazioni sono sempre molto diverse da come appaiono .
    Non é un caso che le mostre di Filippo D’ Averio siano un eccellenza che non riscontro mai nell’ ambiente modaiolo dei curatori delle gallerie all’ ultimo grido che propongono artistuncoli che utlizzano scorciatoie facili facili .
    Per il resto capisco che in questo caso ci fosse un progetto deciso che é diventato un altra cosa per attirare la stampa e creare baccano .
    Non mi meraviglio che il curatore e il museo abbiano preso le distanze .
    Tra l’ altro tutti questi artisti alla moda cosa faranno se il decreto legge diventerà realtà in Italia ?
    Siamo stufi di finte o brutte mostre .
    Di artisti che non sanno dipingere , che non sanno fare nulla ed hanno operai che gli realizzano tutto , che hanno gallerie che li pompano come dei quando sono figli di ricchi .
    Dove sono artisti come Ceroli , Schifano , Nunzio .
    Come si fa a non dare ragione a Luca Beatrice ?

  36. Lei Laura si ostina essere evasiva con la domanda che gli ho posto. Per gentilezza, rilegga cio’ che le ho scritto; nessuno attacca la persona Camilla Boemio che è assolutamente rispettabile come tutti.
    Non puo’ sparare a casaccio , come i due commentatori che l’hanno seguita a ruota.

    Per essere chiari.

    p.s.: ho letto con attenzione ,molto prima, i lavori curatoriali della Signora Boemio (entrando nel suo sito) e naturalmente tutta la vicenda , financo l’intervista del direttore del Mar Signor Spadoni e naturalmente la Signora Boemio.

  37. Per caso Bonami possiede il dono della veggenza? Anche lui ci sarebbe cascato. Invece di discutere di video porno e di arte concettuale addomesticata, perchè non parlaiamo di qualità della vita reale. L’arte contemporanea è iper-malata, incapace di liberarsi da questo fottuto sistema ipermercificatorio. E’ ripetitiva, noiosa, insignificante. Non fa presa su nessuno, se non sui medici curatori di brutture, spacciate come opere d’arte. Preferisco guardare guardare gli anagrammi segreti dei dadaisti. Sono molto divertenti.

  38. Una grande sensazione di sconforto e abbattimento mi ha colpito al mio arrivo il 13.11.2010 a Ravenna quando ho capito che non potevo più assistere all’opera “Alterazioni video”.
    Sono stato lì ad ascoltare la conferenza stampa in cui i responsabili dell’evento spiegavano la causa del suo oscuramento.
    Conoscendo gli autori per i loro precedenti lavori e per il luogo di prestigio in cui sono stati ospitati in varie parti del mondo per esporre, ero sicuro come tanti, di poter assistere ad un lavoro eccellente e straordinario, ma purtroppo sentendo i commenti dei responsabili del Mar (che ci hanno sempre abituato ad uno straordinario impegno culturale e di rinnovamento dell’arte senza preclusione alcuna) e della curatrice Camilla Boemio (conosciuta in Italia per le sue manifestazioni di grande spessore culturale e per il suo impegno di ricerca), non potevo che dargli atto in quel loro alt alla presentazione della suddetta opera.
    Un alt non frutto di preconcetti, oscurantismi e bigottismi ma che purtroppo nonostante l’interessante trama in cui è stata tessuta la loro impresa, certe foto e video non potevano che essere fuori contesto in quanto non rispondevano a quella programmazione del ciclo critica d’arte nel cartellone del Mar.
    Ammiro veramente il senso di responsabilità di coloro che, pur spendendo generosamente l’anima per portare avanti un luminoso progetto, sono stati i primi a censurarlo in quanto è fuori contesto. Capisco che in Italia persistono ancora i cultori della tradizione nei suoi peggiori aspetti, i reazionari e contrari ad ogni tentativo di rinnovamento, le mummie dell’arte che rifiutano le campane di sveglia, sono consapevole degli interessi contrapposti e dell’invidia che imperversa anche nel campo dell’arte, ma lo stesso sono rimasto allibito dallo scatenarsi dello sciacallaggio di tutti coloro che aspettavano da sempre dietro l’angolo per assalire qualsiasi tentativo di rinnovamento ostacolando la libertà nell’arte, unico strumento di cultura ancora libero in questo mondo globalizzato al ribasso.
    Sostenere stupidamente la tesi che questo lavoro per quanto poteva avere anche qualche sua pecca, è lesivo alla figura del nostro Guidarelli, è veramente una tesi fuorviante e meschina frutto di menti di estrema povertà culturale.
    L’idea originale di questa programmazione in cartellone al Mar in cui hanno collaborato sia i suoi dirigenti che la curatrice, era quella di rispolverare la figura del nostro Guidarelli, tirarlo fuori da testi ingialliti e fargli rivivere una seconda vita nel contemporaneo del terzo millennio, una contemporaneità che veniva evidenziata in tutti i suoi aspetti di eccellenza ma anche di degrado.
    Forse i nostri autori incaricati di portare avanti questo progetto sono andati un po’ oltre, forse anche in modo consapevole o no sono arrivati alla provocazione, un po’ disinvolti hanno reso il loro lavoro non più adatto ai termini stabiliti. Comunque li ringraziamo sempre di aver accettato a buon cuore l’oscuramento del loro lavoro in quanto hanno capito che forse non era il caso. Un grandissimo plauso a tutti coloro che hanno sognato questa impresa e tanti fischi ai fantasmi delle tenebre che dal buio dell’oscurantismo si sono lanciati a depredare un’impresa di cui non hanno capito niente tanto sono legati ai loro preconcetti, bigottismi e ottusità.

  39. C’ é un solo punto importante , autorevole e sensato che vi farà capire che le “bravate” d’ artista diventano un levitano sulle spalle di tutti gli altri artisti , sopratutto giovani , e degli operatori del settore .
    Andate ora a proporre al comune di Ravenna una mostra d’ Arte !
    Andare a proporre mostre in altri comuni della provincia Italiana che si sono informati sulla videnda !
    Auguri e tante mostre .
    In un nazione sofferente e in preda ad una disinvolta non curanza alla cultura come si fa a “vomitare” sul piatto di chi ti nutre ?
    Questa situazione é un suicidio per l’ Arte Contemporanea !

  40. I baroni curatori che imperversano nei musei e gallerie pubbliche, dovrebbero avere il buon senso di dimettersi ogni tanto. Invece di rimanere inchiodati alle poltrone. Gli incarichi dovrebbero avere un periodo limitato nel tempo. Dare spazio a nuove idee.

  41. Francesca, Dov’è il coraggio della curatrice C. Boemio. Devi sapere che fra curatori e istituzioni pubbliche non si azzannano. Sono fatti della stessa pasta asciutta. Il piatto con il sugo di carne non lo mollano.
    Se no dove mangiano?

  42. Francesca, Dov’è il coraggio della curatrice C. Boemio. Devi sapere che fra curatori e istituzioni pubbliche non si azzannano. Sono fatti della stessa pasta asciutta. Il piatto con il sugo di carne non lo mollano.
    Se no dove mangiano?

  43. Dove é il tuo di coraggio ?
    Non stiamo parlando di coraggio – é già un grande atto di coraggio occuparsi attivamente di arte contemporanea in Italia .
    Stiamo parlando di pretesa di creare scalpore , in modo gratuito , da parte degli artisti .
    Forse non tutti sono disposti a trovare banali modi di attirare stampa e voi che continuate a inveire .
    C’é chi ritiene che per fare arte valida non bisogna trascendere o parlare gratuitamente di sesso .
    Quando si realizza ARTE non é bisogna svendersi .
    Riguardate i lavori di LUCIAN FREUD , o di ED BURTYNSKY , o SANDY SKOGLUND , o RICHARD SERRA , o RICHARD HAMILTON !

  44. Il coraggio degli artisti dove é ?
    Nell’ essere scontati é la loro maestria ?
    Non c’é ne più uno che realizzi da solo le proprie installazioni , che sappia tenere in mano un pennello .
    Vogliamo parlare di sapere utilizzare la macchina fotografiaca ?
    Solo perché si é alternativi e con ottimi agganci si decide di diventare artisti .
    Tanto in Italia se conosco , tramite papà e mammà , mi fanno entrare nelle collettive .
    Mi faccio un bell nome e poi tutti mi contatteranno perché andrò di moda .
    Dove é il coraggio degli artisti ?

  45. Pensate che un opera perché la realizzata un determinato artista debba essere in modo incondizionato valida ?
    Siete così borghesi da scegliere il dictat di un determinato artista perché é diventato un marchio simile a Dolce & Gabbana ?

    Forse “Rosa Fumetto” é un banale lavoro con o senza tanti testi critici che vogliono ridargli onore .

    Non vieni in mente a nessuno che un lavoro che si realizza in poco tempo e futivamente possa valere poco ?

  46. Caro capisco che non ti possa piacere Filippo D’ Averio .
    non deve piacere a te ma a tutti quelli che lo seguono e lo ammirano .
    Ammiro allo stesso modo , per motivazioni diverse , vari giovani curatori italiani (es: Boemio , Giusti , e tanti altri) e Danilo Eccher .

    Quando parlavo di D’ Averio lo citavo per illustrare che quando un curatore é , anche , un simil politico ha un controllo delle situazioni maggiore e non rischia di diventare un capro espiatorio .

  47. Da spettatore straniero ,residente in Italia , mi accogo quanti trabocchetti puerili escogiti (una parte) del sistema arte (che non é altro composto dagli amici degli amici) .
    Non dubito che tra tanti tranelli , quello architettato dalle Alterazioni risponda ad lassismo ed “fregarmene” tipico di chi ha il sostegno e dice vadano a quel … la curatrice e il museo .
    Truffiamo e cerchiamo di avere the celebrity .

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