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Un tesoro nascosto, è proprio il caso di dirlo. Celato alla vista da un contropavimento in legno, dal prossimo 18 agosto, subito dopo il Palio dell’Assunta, il pavimento a commessi marmorei della Cattadrale di Siena verrà scoperto al pubblico fino al 24 ottobre. Un’occasione unica per ammirare “il più bello, grande e magnifico [pavimento n.d.r.] che mai fusse stato fatto”, secondo la definizione che ne diede Giorgio Vasari. Abitualmente infatti, il prezioso tappeto marmoreo è coperto da lastre di faesite per proteggerlo dal calpestio dei visitatori, più di un milione ogni anno, e dei numerosi fedeli che ogni giorno accedono al sacro tempio per la preghiera.
Grazie alla scopertura sarà ora possibile ammirare anche le tarsie nell’esagono sotto la cupola, lo spazio vicino all’altare e i riquadri del transetto. I visitatori inoltre saranno guidati all’interno di un percorso che permetterà anche la visita intorno all’abside, con la visione delle tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona e gli affreschi di Domenico Beccafumi. Un’opera d’arte unica, sviluppata attraverso secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono forniti da importanti artisti, quasi tutti senesi, fra cui personaggi come il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, o l’umbro Pinturicchio, autore nel 1505 del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, dove è possibile ammirare l’eterno contrasto tra la Fortuna e la Virtù. Per una volta tanto non si vedrà solo l’arte “col naso all’insù”, ma sarà anche ai propri piedi.