29 aprile 2013

Un parco di arte gonfiabile, con Jeremy Deller, Tomás Saraceno e Paul McCarthy. Hong Kong anticipa il suo museo, nell’area di West Kowloon

 

di

Tomás Saraceno, Poetic Cosmos of the Breath, a West Kowloon, Hong Kong
Ve lo avevamo raccontato diversi mesi fa, quando si erano ufficializzate le partecipazioni che renderanno l’area ex industriale di West Kowloon a Hong Kong un grande parco della cultura, che comprenderà al suo interno anche un museo d’arte contemporanea, che dovrebbe essere pronto per il 2017. Nella fattispecie il museo si intitolerà M +, e comprenderà arte del XX e XXI secolo, con incursioni nel design, architettura e video, raccogliendo un’area “produttiva” che comprenderà Hong Kong, Cina, Asia e anche l’Occidente del mondo. M + ha già avviato una serie di programmi pubblici e mostre, e ha iniziato ad assemblare la sua collezione permanente, che sarà inserita in un edificio a basso consumo energetico, come tutto il polo culturale che occuperà qualcosa come 62mila metri quadrati, affacciati su Victoria Harbour.
Ed è così che, fino al prossimo 9 giugno, su 30mila metri bonificati e open air sarà in scena “Mobile M+: Inflation! – A (con)temporary sculpture park”, una mostra di sculture gonfiabili di Choi Jeong Hwa, Jeremy Deller (con la celebre riproposizione di Stonehenge), Jiakun Architects, Paul McCarthy, le recenti commissioni di Cao Fei e Tam Wai Ping, e Tomás Saraceno.
Natura e potenzialità dell’arte nello spazio pubblico e in rapporto all’architettura il tema, partendo proprio dall’impermanenza di forme gonfiabili, esplorando i concetti di artificio, intimità e monumentalità, bellezza e grottesco. Con una grandissima componente di “gioco” aperto a tutti: il pubblico è infatti caldamente invitato a interagire con le strutture, figure familiari traslate in un monumentalismo che le fa apparire meno conosciute, come gli scarafaggi piantati a terra di Tam Wai Ping, o Poetic Cosmos of the Breath, la struttura cangiante di Saraceno, dove ci si può infilare sotto come ad una coperta magica, per vedere un nuovo cielo sopra Hong Kong, sempre più la capitale di un nuovo contemporaneo.

1 commento

  1. spesso l’arte contemporanea diventa un luna park per adulti, consapevole o no questo progetto mi sembra significativo. Ma credo che sia un problema di mancanza di strumenti/opportunità per il pubblico, come se fossimo costretti a dare fiabe per bambini ad adulti analfabeti….e non deve imbarazzare questo, ogni disciplina prevede la conoscenza di parametri e nozioni, non si capisce perchè l’arte debba essere immediata e subito comprensibile.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui