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Ha esordito qualche settimana fa il nuovo corso dell’ex Galleria Delloro di Roma, con la nuova guida di Carlo Pratis e un nome che già riflette l’intento di un movimento: Operativa Arte Contemporanea. Una novità assoluta che, senza indugi, vuole mettere insieme quegli artisti, spesso giovanissimi, che ancora non hanno un preciso spazio “istituzionale”, ma che sono tutti operativi nella capitale e nati tra la fine degli anni ’70 e ’80. “Il peso della mia luce” è il titolo per questa doppia mostra di cui la seconda parte apre proprio stasera, e che mette al centro l’idea di luminosità, che ogni opera riveste in maniera differente. Sei artisti in totale -Diego Miguel Mirabella, Leonardo Petrucci e Serj, esposti lo scorso 19 aprile- mentre oggi si aprirà il confronto tra Josè Angelino, siciliano classe 1977, il romano Alessandro Dandini de Sylva, nato nel 1981, e il giovane Alessandro Vizzini, Cagliari, 1985. Tre modi di indagare la luce, ma anche stavolta con un piglio che resta spesso antitetico tra i lavori, dove l’essenza visiva e concettuale rischia anche il sovvertimento e la negazione. Una nuova “visione” nella centralissima via del Consolato, dalla quale nasceranno nuove collaborazioni, e probabilmente nuove collezioni. Dove avranno tempo di crescere anche i giovani presentati da Pratis.
LA PRIMA LUCE CHE SI NOTA è QUELLA DEI RIFLETTORI CHE GLI SONO STATI PUNTATI ADDOSSO AD….SCOUTING OF BOYS CHE SEMBRA PRATICHINO UN BRIC-A-BRAC CONCETTUALE MOLTO DI MODA,FORSE NEMMENO CONOSCONO JAMES TURRELL E ALTRI CHE CON LA LUCE HANNO CREATO NUOVI MONDI-REALTà……
ESISTE luce e LUCE…..
artisti giovanissimi mi fa già accaponare la pelle, perchè ormai si dà spazio solo ai giovani quando si sa che l’artista migliora maturando, stesse logiche del mercato del lavoro?