18 giugno 2015

Una scultura morbida come scottante riflessione, a settant’anni dall’atomica. Alla Biennale Italia-Cina di Torino arriva Alessandro Zannier, con la sua “Little boy”

 

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Tra poche settimane saranno passati settant’anni esatti dal 6 agosto 1945, quando Hiroshima fu bombardata e le conseguenze si propagarono su tutto il pianeta, non solo in termini di radioattività, ma anche di politica, di rapporti umani e sociali che mutarono per sempre. 
Un avvenimento che dal passato si ripropone e che ancora porta a riflettere, a immaginare, a scoprire come l’idea del grande fungo atomico sia in grado di manipolare la realtà: ci ha pensato anche l’artista Alessandro Zannier, che in occasione dell’opening della Biennale Italia-Cina (evento torinese patrocinato da Expo 2015) mette in scena al Mastio della Cittadella la sua Little Boy – Chimera 7, L’utopia dell’Atomica
Di che si tratta? Di una grande medusa gonfiabile, la cui silhouette ricorda proprio la forma dell’esplosione atomica, e al cui intero gioca un bambino ignaro della storia ma completamente affascinato dall’estraneità e dalla piacevolezza della morbida scultura.
“Little boy”, nome in codice della bomba MK1, che fu usata per radere al suolo Hiroshima, fa anche il punto sulla situazione delle conseguenze ambientali dell’utilizzo dell’uranio, della sua gestione, di uno smaltimento impossibile, del suo utilizzo non solo militare e civile ma anche di un ritorno verso l’occidente, come mostra l’immagine guida della manifestazione, con il bambino che cavalca l’arma di distruzione di massa e che rimarca come i disastri non abbiano confini, né limiti.
Ma il provocatorio Zannier (Treviso, 1971), che in musica usa lo pseudonimo di Ottodix, come il celebre artista tedesco legato al Dada e alla Nuova Oggettività, a rimarcare come sia possibile una contaminazione di generi, dove anche la musica diviene una sorta di strumento di propaganda per un chiaro messaggio, si esibirà in una vera performance sonora che si terrà proprio il 6 agosto, davanti a Chimera 7, mentre in diretta video dalle isole Faer Oer una performer militante nell’associazione Sea Shepherd darà vita a una danza sulle spiagge del Mare del Nord. Sea Shepherd, organizzazione non violenta, ha il compito di impedire inquinamento marino (Fukushima), stragi di fauna marina e di distruggere mezzi, armi e navi illegali che sfuggono al controllo delle guardie costiere delle varie nazioni del mondo, ingaggiando inseguimenti anche lunghi migliaia di miglia marine, da un oceano all’altro con i bracconieri. Impegno, insomma, a tutto campo. E per l’occasione da oggi, su Exibart.tv, trovate il videoclip del brano L’ultima chiesa. L’appuntamento con la Biennale Italia-Cina, invece, è valido fino al 4 ottobre.

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