Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Che cosa sia stato non è certo, fatto sta che Townhouse gallery al Cairo, il no profit più internazionale e “scomodo” d’Egitto, che nei giorni di Natale era stato chiuso delle autorità “censorie” dello stato africano, e poi faticosamente riaperto dai suoi addetti, tra computer sequestrati e indicazioni di “comportamento” di ogni sorta, ora ha subito una vera e propria battuta d’arresto: il corpo centrale della galleria è crollato, e la recentemente rinnovata biblioteca, la galleria del primo piano, e alcuni uffici amministrativi sono stati distrutti. In una dichiarazione sulla pagina Facebook la galleria ha dichiarato che si unirà con il proprietario del palazzo, insieme agli ingegneri e gli altri inquilini, per “garantire la sicurezza e il potenziale futuro dell’edificio stesso”. Per ora ci si è messa una pezza, trasferendo le attività superstiti negli spazi della ex cartiera Factory (in home page), ma è indubbio che qualcosa sia andato storto. Credete nel destino, o in qualcuno che abbia fatto saltare per aria le attività? A giudicare dalla foto qui sopra, presa da facebook, non avremmo dubbi.