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La piazza si chiama Faber, in memoria di Fabrizio De Andrè; l’installazione, nel centro di Tempio Pausania, è firmata da Alvisi Kirimoto + Partners insieme a Renzo Piano, ideatore dell’intervento.
Una ragnatela colorata, con una serie di vele, che ombreggia e valorizza la piazza del mercato, un omaggio d’autore che in realtà è scaturito dall’amicizia che legava il grande architetto genovese con il grande cantautore che in Sardegna aveva ritrovato la sua casa, che vuole anche porre l’attenzione sull’importanza dei piccoli centri del territorio italiano. L’opening, stasera, vedrà anche la presenza di Studio Azzurro, e della videoinstallazione I Tarocchi, allestita per l’occasione all’interno dell’edificio dell’ex-mercato.
Ed è stato partendo dall’idea di Renzo Piano di “catturare i raggi di luce e i suoi colori” che si è spostato il punto di azione in alto, al di sopra della piazza, costringendo chi passa a guardare oltre i tetti, a confrontarsi con il grigio degli edifici e il colore del cielo, annullando i margini spigolosi dell’area, ha spiegato l’architetto Massimo Alvisi.
Ed ecco scoprirsi, così, 12 triangoli di tessuto di diverse dimensioni, avvolgibili attorno a rulli motorizzati con un meccanismo simile a quello della vela nautica, per mettere in scena un gioco di funi e anche l’idea del mare alle porte. E, appunto, per ritrovare una piazza e la storia, anche ricordando una antica passione di Fabrizio De André per i pastelli Faber-Castell, da cui il soprannome datogli dagli amici, che fa ritrovare le punte e i colori delle matite, sospese tra le pareti di granito.