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David Bowie l’immortale, Bjork criticatissima al MoMA, e poi Yoko Ono, l’annunciata retrospettiva di “inediti” di Kurt Cobain e ora, chi poteva mancare? I Pink Floyd!
Data astrale, senza troppo indagare il “Dark side of the moon”, sarà il 13 maggio 2017 al V&A Museum di Londra. Il titolo? “The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains”, e in esame cinquant’anni di carriera, sperimentazione sonora e visiva.
Altro che spoglie mortali, insomma, quel che si annuncia è un “viaggio coinvolgente, multisensoriale e teatrale attraverso il mondo straordinario della band”, attraverso qualcosa come 350 oggetti, dai testi manoscritti e disegni originali, strumenti, copertine di album, poster di concerti, rari filmati dal vivo, e una macchina molto speciale: il coordinatore Azimuth. Ideato e realizzato da Bernard Speight, si tratta di una tecnologia audio surround con un joystick di controllo: un vero e proprio cimelio, che terrà testa alla mostra insieme a uno spettacolo laser concepito appositamente per l’occasione. A curare la mostra saranno Victoria Broakes del museo, e Aubrey “Po” Powell, direttore creativo dei Pink Floyd. Si bisserà il successo dei precedenti o siamo già alla “nicchia”?