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Tre azioni artistiche di forte impatto per la Opening Week veneziana del “B#Side War Festival”: gli artisti Dan Allon, Ana Mrovlje (sopra) e Manca Bajec ne inaugureranno la terza edizione con due performance e un’installazione accomunate dalla volontà di rileggere la storia dei conflitti del ‘900: storia che gli autori hanno vissuto in prima persona (coinvolti nel conflitto Israelo- Palestinese e nella guerra dei Balcani), o dei quali sono i diretti eredi (primo e secondo conflitto mondiale).
Negli spazi della Caos Art Gallery, invitando e coinvolgendo lo spettatore nell’esplorare tematiche legate alla repressione e all’ereditarietà della guerra, gli artisti creeranno un luogo di contemplazione in cui vivere una visione poli-focale e multi-vocale della storia.
Nella performance All in Order Mr. General, Dan Allon (sopra, foto di Omer Faragi) rifletterà sul tema della repressione come strumento principale della lotta per il potere. Nell’ambito della settimana di performance, l’artista si calerà nei panni di un dittatore, messo in cattività, imprigionato in uno spazio angusto, sotto agli occhi di tutti (vittima e carnefice al contempo), riverberando figure archetipiche e rielaborando l’intensa esperienza vissuta come carceriere a Kzioth, nell’ambito del conflitto Israelo-palestinese, creando relazioni e tensioni con il visitatore, a partire dal rapporto asimmetrico che a lui lo unisce.
Riconosciuta internazionalmente per la sua poetica e le sue ricerche legate al movimento definito da James E. Young ‘Counter-Monument’ (Contro-Monumento), Manca Bajec attraverso la sua installazione Witness Corner Marked suggerisce come l’arte contemporanea possa agire da intruso, e da fattore illuminante delle aree grigie nella scrittura della storia. In un vuoto animato da voci che fluttuano nello spazio, mettendo in discussione la memoria del passato, si esprimono suggestioni ed esperienze del vissuto individuale del conflitto.
Con l’installazione (foto sopra) Peacestool (Sit Down and Deal with War Inside of You), Ana Mrovlje indaga qualcosa che ancora oggi fa parte della nostra memoria collettiva: una sedia composta di 3000 bossoli di proiettili delle guerre mondiali, provenienti da molteplici territori, rappresenta la testimonianza di conflitti che giungono ancora oggi, con la loro eco, ad influenzare altre guerre, come quella dei Balcani, di cui l’artista è stata testimone.
Un talk con gli artisti verrà organizzato nell’unico momento di sovrapposizione delle tre azioni, sabato 15 ottobre, alle ore 18, sempre presso la Caos Art Gallery. (Chiara Isadora Artico)