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E se le opere potessero toccare le persone che le osservano? Non solo nell’accezione emotiva e cognitiva del termine ma anche in quella epidermica. Succederà a Palazzo Strozzi, per “Rinascimento Ipersensibile”, la performance di Eloisa Reverie Vezzosi, a cura di Valentina Guidi Ottobri, che il 20 luglio interpreterà le opere di Bill Viola, in mostra nella residenza rinascimentale fiorentina, attraverso il corpo, i gesti e le parole. “Rinascimento elettronico” è l’antologica, a cura di Arturo Galansino e Kira Perove visitabile fino al 23 luglio, che celebra la poetica del maestro della videoarte ripercorrendo la sua ricerca, incentrata sulla poetica del corpo e del movimento, e annodando il filo con gli esordi, tornando agli anni ’70, quando l’artista nato a New York nel 1951 iniziò a collaborare all’Art/tapes/22, storico centro di produzione e documentazione video fiorentino. In occasione della performance, Reverie si farà mediatrice dei linguaggi simbolici delle opere di Viola, inserendosi nel dialogo tra l’oggetto e il fruitore per amplificarne la reazione soggettiva. Il corpo dell’artista accompagnerà l’esperienza del percorso espositivo, tutto giocato sul piano dell’immaterialità del video, diventando medium di nuovi gesti ed emozioni, per recuperare la dimensione della fisicità a quella del tempo. «Mi sono riproposta di lavorare sui sensi, sulle sensibilità singole e collettive per andare oltre alla superficie delle cose e puntare, come insegna Bill Viola, alla loro anima. Cosa scatena il gesto dell’incontro nella Visitazione? Cosa succede al cuore del Martire? E voi avete visto passare per caso l’Eternità?», ha spiegato Reverie.
In alto: Reverie, Rinascimento Ipersensibile, 2017, ph. L. Mugri