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Porta d’acqua sul Canal Grande di Murano e ingresso via terra a pochi metri da Palazzo da Mula. Mattoni a vista, giardini verticali, pavimenti in legno ricavati da vecchie briccole a circondare il fuoco pulsante della fornace attiva. Murano Gallery LUab 4.0 non lascia ambiguità, si presenta al pubblico come una galleria che prende le distanze da quello che a Murano già c’è. Qui si viene accolti da uno spazio di alto livello, in cui arte e design possano dialogare senza lasciare nulla al caso. Mente creativa della società è Fabio Fornasier, maestro del vetro e designer che ha dato vita al prestigioso marchio LU-Murano, il cui lampadario bifronte campeggia nel primo edificio di fronte alla porta di terra: un’opera per metà tradizionale per metà contemporanea, divisa in due da uno specchio che ne ricompone la parzialità. Le prime sale espositive ospitano la mostra “Light Blowing” curata da Samantha Punis e Ilaria Ruggiero, una raffinata e impeccabile scelta di monumenti di luce in grado di fondersi con il lusso spartano degli edifici. Spiccano i nomi di punta del design internazionale, da Bomma a Simone Crestani, da Zaha Hadid a Nendo. Nella sala che dà sul canale una raccolta di opere d’artista che lascia intravvedere un duplice intento: non solo una vetrina ineccepibile di produzione autoctona e di design internazionale, ma anche un luogo in grado di accogliere una collezione d’arte nata da un sapere tecnico consolidato. (Penzo+Fiore)