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Anno nuovo, curatore nuovo. E ufficialmente in carica. È un Carlo Antonelli calato nella parte e coadiuvato dall’insostituibile supporto curatoriale di Anna Daneri, a salire in cattedra agli sgoccioli di questo 2017, per presentare quel che sarà il nuovo corso di Villa Croce, rivelando in conferenza stampa – e per ora limitandosi ad un calendario essenziale – i must have della programmazione 2018.
Un anno caratterizzato dal movimento, dall’intreccio stile “parole crociate” e regolato anzitutto da quel che Antonelli ed entourage definiscono “azione verticale”, intesa come rapporto tra Museo, parco circostante e città di Genova. A tale verticalità, sviluppata in mostre temporanee al piano nobile e principali nella programmazione complessiva, fa da contraltare-completamento una forza opposta, “orizzontale”, pensata per mettere in contatto la Villa con istituzioni affini presenti nei chilometri e chilometri lineari che compongono la Riviera, da Nizza a La Spezia.
Un’ideale di sharing artistico totale, che non esclude il ruolo della collezione permanente del Museo, con l’intervento di artisti e la supervisione della responsabile di Villa Croce, Francesca Serrati, seguendo un mood già avviato con la mostra “Finestre Meridiane” di Stefano Arienti, e proseguito con prestiti importanti dal Museo ad altre istituzioni. In senso verticale è quindi pensato il primo evento in calendario, “Vita, morte e miracoli. L’arte della longevità”, che rigirerà il cliché di una “Italia Paese per vecchi” presentando una selezione di “seniores” del contemporaneo, tra questi Lisetta Carmi e Rodolfo Vitone, il tutto corroborato da ricerche scientifiche a tema longevità. Allo stesso modo si muoverà la personale pre-estiva (dal 9 maggio al 17 giugno) dell’interessante duo Claire Fontaine. Sempre la bella stagione terrà a battesimo l’azione orizzontale del Festival “Riviera! Meraviglie della bella vita”, un mese di bagordi artistici e meta-artistici che segnerà la rentrée in mostra della figliol prodiga Vanessa Beecroft nella sua città natale. A seguire, il ritorno – a settembre – dei container e del loro valore intrinseco, nel progetto intersociale “TEU”.
Nelle trame del duo Antonelli-Daneri non mancherà un’incursione sul celebre Salone Nautico con “Toilet Paper Party”, con garanzia di curatela del prezzemolino sempreverde Maurizio Cattelan. Per finire in bellezza un anno intenso il Museo cala l’asso dell’autoctono Giulio Paolini, con un progetto che ristrutturerà ad hoc l’intervento in otto step creato nel 1993 presso gli spazi di Locus Solus, curato dalla Daneri assieme a Vittorio Dapelo. Infine c’è ancora da registrare il ritorno di “Art Test Fest”, l’evento che annualmente intreccia l’altro piatto forte del genovesato, il Festival della Scienza, e – scavallando nel 2019 – la prima personale in Italia di Dora Garcia.
E tutto questo è solo l’antipasto, un appetizer per veri affamati d’arte contemporanea, da gustare in attesa di un sostanzioso calendario complessivo di prossima diffusione. (Andrea Rossetti)