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Ancora i grandi maestri dell’arte contemporanea, al centro degli interessi dei falsari. Questa volta sono venti le opere finite sotto sequestro e attribuite ad artisti come Amedeo Modigliani, Giacomo Balla, Alighiero Boetti, Umberto Boccioni e Shozo Shimamoto. A effettuare le indagini, coordinate nei diversi filoni dalle Procure della Repubblica di Roma, Ferrara, Terni e Brescia, i militari della Sezione Falsificazione e Arte Contemporanea del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma. L’operazione ha portato alla denuncia a piede libero di sei persone, indagate per ricettazione e commercializzazione di opere false, le cui quotazioni avrebbero fruttato più di 11 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di ricostruire i vari passaggi dell’illecito, dalla falsificazione alla vendita, identificando una rete nella quale compaiono anche mercanti più o meno stimati. A contribuire al buon esito delle indagini, l’Archivio Alighiero Boetti, che ha riconosciuto la falsità di un’opera. Tra le vittime, anche un imprenditore del bresciano, facoltoso collezionista e oggi deceduto. La famiglia, nello stimare il valore del lascito ereditario, si è rivolta ad alcuni intermediari di settore, per tentarne la vendita. Tuttavia, gli accertamenti degli investigatori hanno portato alla scoperta della non autenticità di almeno due opere appartenenti alla collezione.