07 aprile 2019

Aspettando Biennolo. Quanti modi ci sono per curare una mostra? Scopritelo al bar!

 

di

Tra poco più di un mese la prima BienNoLo, la biennale d’arte contemporanea che si terrà nel distretto a Nord di Loreto di Milano (nell’ex Laboratorio di Panettoni Cova) aprirà le sue porte. Nell’attesa però gli organizzatori (Carlo Vanoni, ArtCityLab – Gianni Romano e Rossana Ciocca, e Matteo Bergamini) hanno ideato anche un programma pubblico in attesa del 17 maggio, data di opening di #eptacaidecafobia (titolo della prima edizione), fatto di una serie di talk che si svolgono in alcuni dei luoghi più iconici del quartiere.

Dopo la lezione di “giornalismo e arte” tenuta da Bergamini la scorsa settimana, all’Osteria Crespi 14, domani (lunedì 8 aprile) è la volta di Gianni Romano (fondatore ed editore di Postmedia Books) che partendo dal libro Become a Curator al circolo Hug di via Venini 83 (dalle 18.30) terrà una lezione sulle diverse modalità di curare una mostra.

E quante sono? Forse definirle infinite sarebbe eccessivo, ma certamente molte: “Curare significa produrre conoscenza e verità”, suggerisce Dorothee Richter, oppure “Curiamo le nostre fotografie, le canzoni e i ristoranti preferiti oppure usiamo siti e applicazioni che lo fanno per noi”, dichiara Hal Foster.

Massimiliano Gioni, invece, afferma: “Ogni biennale è site-specific. Essa deve reagire e interagire con il contesto nel quale è stata allestita”, definizione che potrebbe adattarsi bene al caso di NoLo, visto che – ricorda sempre Gioni “è dovere del curatore della biennale inventare nuovi modi per interagire con il luogo e il suo pubblico”; “La mostra tende a incrementare la differenza e la complessità, a proporre nuove dimensioni temporali. In questo senso, è simile alla recente “mostra come arcipelago”, proposta dal poeta, scrittore e intellettuale postcoloniale martinicano Édouard Glissant”, secondo Hans-Ulrich Obrist, mentre Cecilia Alemani avverte – rispetto all’arte pubblica – che “il problema delle presentazioni nelle città è che riducono l’arte, nel migliore dei casi, ad un punto di riferimento, e nel peggiore, ad un noioso complemento di arredo urbano”.

Come ben sappiamo, in effetti, ne abbiamo viste delle belle in tutti i sensi, da una parte all’altra del mondo. Un’occasione buona per fare il punto della situazione, aspettando la BienNoLo e l’ultima incursione pubblica dell’autore e collezionista, nonché ideatore della biennale milanese, Carlo Vanoni, che il prossimo 3 maggio spiegherà Duchamp e Fontana seduto alla fermata dell’autobus. Anche questa è considerata una pratica di “curatela”? Scopritelo!

In alto: Gianni Romano, conferenza stampa BienNoLo – ph. Fabrizio Stipari

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui