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La decisione è stata presa: la cattedrale di Notre-Dame tornerà com’era, come è sempre stata. Dopo il terribile incendio che ha devastato uno dei simboli non solo della cristianità ma della storia e dell’arte del nostro continente, si stanno già progettando i lavori per restituire all’edificio il suo antico splendore.
In questi giorni, sta facendo discutere l’intervento comparso nel sito di Soltani+LeClercq, impresa newyorkese nata dalla collaborzione tra l’architetto Ali Soltani e l’artista francese Francine LeClercq. Il duo ha immaginato una struttura traslucida che avvolge la cattedrale, quasi un velo diafano che la ricopra elegantemente. Così facendo, Notre Dame non sarà mai del tutto nascosta, rimanendo sempre sotto gli occhi dei parigini e dei turisti, misteriosa e affascinante, allo stesso tempo esibendo e nascondendo i lavori di restauro dell’edificio e la sua inconfondibile silhouette.
Il progetto contempla un ponteggio per i visitatori, un sistema di ascensori, scale e rampe con percorsi pianificati, per guardare da vicino alcuni dettagli del cantiere. Inoltre, sarà previsto uno spazio vuoto cruciforme in alto, per commemorare la perdita del tetto e della fleche. Il ponteggio potrà essere sfruttato anche per ospitare mostre e progetti curatoriali sui reperti dell’edificio, mentre sulla membrana si potranno proiettare video e immagini.
Un piano alternativo e originale per coltivare la memoria collettiva non solo della struttura ma anche del drammatico incidente, parte innegabile della storia contemporanea. Un’esperienza immersiva che invita a non dimenticare l’edificio in costruzione ma, anzi, a divenire parte attiva della sua rinascita. ‹‹La cattedrale potrà essere percepita, anche se debolmente visibile, come nella fase di transizione da crisalide a farfalla››, ha dichiarato il duo in un’intervista. (Yasmin Riyahi)