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fino al 20.X.2002 Da de Chirico a Lèonor Fini – Pittura fantastica in Italia Trieste, Museo Revoltella
friuli v. g.
Secondo il curatore della mostra, Vittorio Sgarbi, potrebbe non essere un caso che, in Italia, la pittura fantastica si sia sviluppata quasi esclusivamente in alcune città: quelle della pianura padana…
Città come Ferrara o Piacenza, nelle quali il silenzio della nebbia, e lo strato d’irrealtà che essa depone su paesaggi, oggetti e persone, avrebbe inciso notevolmente sul sentire di numerosi artisti, per quanto tra loro stilisticamente anche molto diversi. Non a caso il fantastico, che è immaginazione, delirio, gioco onirico o solitudine e nevrosi, sarebbe prepotentemente entrato nella pittura in anni in cui esperienze tragiche e destabilizzanti come la prima guerra mondiale, o nuove e stimolanti, quali la psicanalisi, lasciarono segni profondi sugli animi. In effetti, il filo conduttore di questa mostra pare proprio essere l’incessante ricerca del proprio io, dell’inconscio cui con la pittura si vorrebbe dar voce. Accanto a dipinti dai quali trapelano paura e solitudine, ve ne sono altri nei quali si legge la forza della ribellione ed il rifiuto al sistema. In molte opere, infine, s’intravedono spiriti ironici, spesso divertenti ed irriverenti.
L’esposizione, nella quale sono visibili più di 160 opere, è stata divisa in due sezioni. La prima è dedicata solo agli artisti “storici”, tutti già scomparsi, raggruppati seguendo un criterio stilistico più che cronologico-spaziale. La seconda parte della mostra, invece, propone le opere di autori tutt’ora attivi ed inseribili in contesti artistici spesso inediti ed ancora non storicizzati.
Ad apertura della mostra vi sono degli autori che si possono definire quali anticipatori del surrealismo francese (come il veneto Arturo Martini). Alle loro opere seguono quelle riconducibili alla “scuola” metafisica che sorse a Ferrara nel 1916 e nella quale si riunirono, attorno alla figura di Giorgio de Chirico, autori quali Filippo De Pisis, Alberto Savinio e Carlo Carrà . Nei loro dipinti il senso d’irrealtà nasce da vari espedienti tra cui, spesso, l’accostamento di oggetti tra loro privi di qualsiasi rapporto logico, o l’uso particolare della luce, che trasportano lo spettatore in un’atmosfera muta, rarefatta, irreale. A queste opere seguono quelle dei cosiddetti primitivi, autori privi di mezzi e non istruiti. Ligabue, Rovesti e Ghizzardi , sono dotati di un linguaggio figurativo istintivo, incisivo e solo apparentemente facilmente comprensibile.
Una piccola sala è dedicata agli esponenti della corrente del Realismo Magico, tutti autori la cui pittura iperrealista, discostandosi dalla naturale visione dell’occhio umano, conferisce ai loro dipinti una dimensione irreale ed illogica. Molto interessante è l’accostamento di due opere tra loro legate: il Meriggio (1923) di Felice Casorati e Dopo l’orgia (1928) di Cagnaccio di San Pietro. In entrambi i dipinti è raffigurata la medesima modella nuda, rappresentata in tre posizioni differenti, come se fosse stata fatta ruotare su un perno ideale. Cagnaccio guarda sicuramente all’opera di Casorati, aumentandone però il senso d’irrealtà. La presenza nel dipinto di un simbolo fascista costerà al pittore la Cattedra all’Accademia di Venezia, oltre all’esclusione del suo quadro dalla Biennale.
Il Gruppo dei Piacentini, gli unici visionari presenti in questa ricca esposizione, è rappresentato da vari artisti tra i quali si segnalano Foppiani (il maestro del gruppo), Cassinari e Cinello.
Numerosi altri importanti autori, non inseribili in correnti specifiche ma tutti riconducibili alla pittura fantastica italiana sono presenti in questa mostra. Tra loro ricordo solo i nomi di Italo Cremona, Federico Fellini, Dino Buzzati, Giuseppe Gorni e Luigi Zuccheri.
Molto interessante è anche la seconda parte della mostra, esclusivamente dedicata agli autori contemporanei, fra i quali si segnalano vari artisti giovani.
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Trieste, Civico Museo Revoltella, ‘Da de Chirico a Lèonor Fini. Pittura fantastica in Italia’. Dal 27 luglio al 20 ottobre 2002; orari: lunedì, mercoledì-sabato 09.00 – 14.00 e 16.00 – 19.00; domenica 10.00 – 19.00; chiuso martedì. per informazioni: tel. 040 311361 o all’indirizzo revoltella@comune.trieste.it; links: www.museorevoltella.it – www.arte.triesteincontra.it – www.trieste.com
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