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fino al 15.VI.2003 Klaus Karl Mehrkens / Andrea Zucchi Tolmezzo (ud), Palazzo Frisacco
friuli v. g.
Visionarie e figurative le opere dell’artista italiano Andrea Zucchi. Con un impianto formale più tradizionale e lirico quelle del tedesco Klaus Karl Mehrkens. Dal voluto abbinamento di queste due personali, così diverse fra loro, deriva una nuova indagine sul significato del ”genere” paesaggio…
Osservando le opere dell’artista tedesco Klaus Karl Mehrkens (Brema, 1955) si comprende quanto il paesaggio sia da lui concepito come una dimensione del tutto priva di contorni e di definizione, nella quale l’elemento fondamentale diventa il colore, sfumato, largo e caldo. In questa visione, che formalmente ricorda quella del pittore inglese William Turner, l’artista sceglie di allontanarsi dal dato reale e oggettivo, per raggiungere una dimensione maggiormente lirica e introspettiva, completamente immersa nel silenzio e dove gli accostamenti cromatici sono sempre equilibrati. L’autore, inoltre, spesso lavora con il colore lasciandolo colare o conservandone la densità per ottenere degli effetti materici. Su varie tele s’intravedono i peli caduti dal pennello e non rimossi dall’artista, a dimostrazione di quanto, in queste opere, la stesura del colore sia stata veloce e istintiva. Molto spesso l’unico riferimento spaziale concesso all’osservatore, in questi paesaggi, è la linea dell’orizzonte, la cui sola presenza evita che queste opere siano inserite nell’ambito della pura astrazione. Mehrkens nei suoi lavori non ricerca la profondità ma una sovrapposizione di piani coloristici che creino un effetto di leggerezza e d’impalpabilità.
Completamente diversi, e sotto certi aspetti più contemporanei, sono invece i paesaggi realizzati dall’artista milanese Andrea Zucchi (Milano, 1964), che si rivela capace diimmergere l’osservatore all’interno di un mondo suggestivo, disordinato e assolutamente visionario. In queste opere, infatti, l’artista abbina, nello stesso dipinto, i soggetti più eterogenei come, ad esempio, la gigantesca nube di polvere causata dal crollo delle torri gemelle con un’enorme piovra opalescente, oppure due zebre, impegnate in una feroce lotta, affiancate dalla scena di un devastante incidente stradale. O, ancora, un imponente sarcofago egiziano abbinato, ai lati, da due gelide figure in tuta anti-gas e sormontato, invece, dalla distesa dei ghiacci polari. Ne deriva un incredibile intreccio di kitsch, natura e politica, dal sapore vagamente inquietante e sintetico, dove è completamente scardinata qualsiasi unità spaziale o temporale. Il marcato senso di estraniazione, presente in queste opere, è ulteriormente amplificato dall’inserimento di alcuni elementi geometrici, rettangolari o quadrati, dipinti con accostamenti cromatici audaci, spesso basati su tinte acide di verde o violetto. Ne deriva una sorta di filtro che allontana l’osservatore dal soggetto del dipinto, offrendogli in questo modo l’opportunità di uno sguardo maggiormente critico rispetto ai temi proposti. una riflessione disincantata e volutamente non troppo meditata sulle capacità ma, soprattutto, sulle incapacità umane.
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Personale di Mehrkens a Firenze
elena londero
mostra vista il 7 maggio 2003
Klaus Karl Mehrkens “Opere recenti” e Andrea Zucchi “Parade 99/03”
Fino al 15 giugno 2003, Palazzo Frisacco, via del Din, 7 – Tolmezzo (Ud)
Orario: dal mercoledì al lunedì 10.30-12.30 e 17-19.
Organizzazione: Galleria Nuova Artesegno,
Palazzo Valentinis, Borgo Grazzano 5, 33100 – Udine
http://www.artesegno.com; e-mail: artesegno@artesegno.com ; tel. 0432/512642
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