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Non siamo in piena epoca psichedelica, anni Sessanta innaffiati da hashish e lsd. Le foto sono di oggi, sebbene il suo autore, Alex Markow da Miami, dica che l’atmosfera è molto da acido. E non ha tutti i torti. Non solo per i colori, ma anche per le pose assunte dai corpi delle modelle che fanno tanto sex & drug alla maniera hippy. I Pink Floyd di sottofondo farebbero la loro figura.
E invece lo spunto viene proprio da Miami. Un edificio che deve essere demolito e che dà a Markow l’idea di trasformarlo in un set. Anzi in una tela per le sue creazioni oniriche. Una mano non da poco gliela dà un altro artista, Magnus Sodamin che s’inventa una megainstallazione Infinity Split, dove Markow colloca le modelle. E il gioco è fatto. Luci, pitture fluorescenti con cui dipinge i corpi delle modelle, movenze e chi più ne ha più ne metta per un tuffo vintage nei fab Sixties.