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Musei Capitolini e Louvre uniti nel segno di una mano di bronzo. La curiosa vicenda ha come oggetto quello che inizialmente ritenuto un dito di piede, mentre si scopre ora che si adatta perfettamente alla mano dell’antica statua in bronzo di Costantino raccolta nel museo italiano.
I frammenti della statua bronzea dell’imperatore Costantino, alta 12 metri e risalente al IV secolo, sono tra i più preziosi della collezione romana e includono una testa enorme, una sfera, un avambraccio sinistro e una mano, a cui manca il palmo (che conteneva la sfera), una parte del medio e la maggior parte del dito indice. Appunto.
Poco si sa della storia di questo dito prima che arrivasse al Louvre negli anni 1860 insieme ad altri pezzi della collezione del marchese italiano Giampietro Campana. Nel 1913, è stato registrato come “dito romano” con il numero di riferimento BR78.
È stata la ricercatrice Aurelia Azema a notare le somiglianze: trattasi infatti di un dito fratturato, piuttosto che un dito del piede, e la sua lunghezza, 38 centimetri, si adatta bene a una figura in piedi di circa 12 metri di altezza.
L’arcano potrebbe essere svelato definitivamente da Benoît Mille, specialista in metallurgia antica presso il laboratorio del Louvre, che ha ripreso lo studio del pezzo per una mostra sulla collezione di Campana, che si aprirà al Louvre a novembre prima di andare all’Hermitage di San Pietroburgo. Dito e mano destinati a riunirsi?
Fonte: Theartnewspaper