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Da sempre l’essere umano, nel suo innato tentativo di comprendere il mondo, ha ipotizzato l’esistenza di elementi che governassero macro e micro cosmo. La costante ricerca di un’interrelazione tra tutte le cose, che potesse essere ricondotta a un principio generale, ha ispirato il nascere delle prime teorie filosofiche che, con il termine physis, hanno definito la natura che ci circonda non come un vasto insieme di elementi separati ma, al contrario, come un sistema ordinato e governato da leggi universalmente valide. Intuizioni filosofiche che, nel corso dei secoli, hanno dato forma a teorie alchemiche, psicologiche e scientifiche.
Il progetto espositivo che si inaugura questa sera ad Ancona, nelle sale dell’Ex Museo Omero della Mole Vanvitelliana, a cura di Butik collective, nasce proprio da queste suggestioni.
Nell’installazione in movimento di Ana Mrovlje la relazione tra macro e microcosmo passa attraverso lo stretto legame che sussiste tra tempo e movimento. In particolare, una grande “gonna” riprende la tradizione dei rituali dervisci generando un moto perpetuo che ogni volta è uguale, ma allo stesso tempo differente, simboleggiando l’eterna danza dell’Universo. Equilibrio e armonia conseguiti tramite una costante relazione tra forze opposte che ci spingono alla trasformazione e al mutamento. Concetti cari anche a Paola Tassetti, che presenta un’installazione legata ad atmosfere alchemiche. Una corposa serie di oggetti in cui elementi naturali si fondono con porzioni inorganiche e manufatti creati dall’uomo. Materiali differenti che collaborano nella creazione di un complesso archivio evolutivo: semi, modelli di parti anatomiche, ampolle in vetro e strutture in cui convivono cemento ed elementi vegetali. Tutto diviene parte dello stesso corpo naturale. Come ci ricordano anche i progressi scientifici più recenti, l’ars combinatoria della natura (materia) produce l’immensa varietà delle cose a partire da pochi semplici moduli base; combinazioni di stesse particelle tenute insieme dalle stesse forze a formare un’infinita varietà di possibili risultati. Proprio a questa tematica sono legati i tre cubi dell’artista Claud Hesse (Random-Multiverse-Vacuum) che, attraverso l’uso di questa forma, simbolo di armonia, perfezione e modularità, rappresenta visivamente complesse teorie scientifiche che da sempre compongono il substrato sul quale si basa la sua pratica artistica.
Completa il progetto espositivo un’opera del collettivo Polisonum, in cui il suono diviene elemento chiave per descrivere il mondo che ci circonda. Provando a ignorare differenze formali e materiche, ciò che rimane è pura vibrazione.
In alto: Vacuum, Polisonum, 2017
In homepage: Sempliciario Linearis, Paola Tassetti, 2018
INFO
Opening: ore 19.30
Physis. Ana Mrovlje, Claud Hesse, Paola Tassetti e il collettivo Polisonum
mostra nell’ambito del festival art+b=love(?)
dal 4 all’8 aprile 2018
Ex Museo Omero
Mole Vanvitelliana, Ancona
Ingresso libero
+39 0712363997 | abfestival.it