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10
maggio 2018
Come ha avuto modo di scrivere Marco Lodoli sulle pagine di “Repubblica”, recensendo il libro di Fulvio Abbate “Roma vista controvento”, nella capitale del Belpaese «c’è un pelo e un contropelo, una gatta che si fa lisciare sul divano e un’altra randagia che si muove nell’imprevedibilità, c’è un vento sciroccoso che incolla pensieri e cose in una mediocrità colpevole, e un altro vento, mosso dalla vita di tanta gente che prende le strade dal senso opposto e crea disordine, vitalità, intelligenza». Ingredienti questi ultimi che connotano, e contribuiscono a spiegare almeno in parte, l’effervescenza – nonostante tutto – della vita culturale e artistica romana, tra nuovi spazi privati profit e no-profit che continuano ad aprire. Come conferma oggi l’inaugurazione di Palazzo Merulana, quello del vecchio Ufficio di Igiene del 1929 lungo la strada che da San Giovanni conduce verso la basilica di Santa Maria Maggiore, tornato a splendere dopo essere stato parzialmente abbattuto negli anni Sessanta e, da allora, lasciato in rovina.
Il Palazzo, che appartiene al Comune, è stato recuperato dopo 3 anni di lavori di ricostruzione filologica e di restauro su progetto dell’architetto Carlo Lococo (lo stesso che ha restaurato la nuova galleria di Lorcan O’Neill e, sempre a Roma, la galleria Oredaria), grazie a un project financing dalla famiglia Cerasi e della loro azienda, la SAC spa. I numeri di questa operazione sono presto detti: un investimento di circa 5 milioni di euro, oltre 1.800 mq, 90 opere d’arte in mostra del XX secolo soprattutto dal 1920 al 1940 (tra cui numerosi capolavori della Scuola Romana), 4 piani espositivi. All’interno lo spazio ospita, infatti, la nota collezione di opere della Fondazione Elena e Claudio Cerasi a cui, a fronte dell’investimento sostenuto, è stata affidata la gestione di Palazzo Merulana per i prossimi 88 anni. Collezione quella dei coniugi Cerasi definita «unica» dagli storici dell’arte. Tra saloni imbiancati, stucchi, pavimenti di marmo pregiato, gallerie di colonne rosate, i quadri di Donghi, Mafai, Cambellotti, Dottori, Casorati, Campigli, Funi, Depero, Pirandello, Scipione, De Chirico, da oggi “invadono” infatti sapientemente le pareti, senza dimenticare le grandi sculture (Antonietta Raphael, Ceroli, Pugliese, Penone, ecc.) che al piano terra, a fruizione completamente gratuita, fanno bella mostra di sé, visibili dall’esterno grazie a un sistema di vetrate trasparenti. (Cesare Biasini Selvaggi)
INFO
Palazzo Merulana
orari: maggio, tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 20; martedì chiuso. Da giugno, lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, dalle ore 14 alle ore 20; la mattina su prenotazione per gruppi e
scuole; sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 20; martedì chiuso
biglietti: € 4.00. Ingresso libero al piano terra
www.palazzomerulana.it